Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della terza tappa del Giro d'Italia.
Taylor Phinney (BMC)da Raisport
«Adesso sto meglio. Mentre ero a terra ero un po' scioccato ma una volta in ambulanza ho cominciato a sentirmi meglio ed ho detto di portarmi all'arrivo per far vedere ai miei fans ed alla mia famiglia che stavo bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Ho una ferita abbastanza profonda al piede ma spero non sia niente di grave, cosi è il ciclismo. Domani c'è il giorno di riposo ed è una buona cosa. Che corridore sono? Per adesso penso alle Classiche come Roubaix o Sanremo, e visto peso e altezza le gare con poche salite sono più adatte a me. Se l'inseguimento fosse stata una prova Olimpica sarei stato qui al Giro, come i tanti corridori della Sky. Probabilmente avrei saltato Roubaix e le altre Classiche per fare i Mondiali. Adesso però sono felice di essere uno stradista».
Matthew Harley Goss (Orica-GreenEDGE)da Raisport
«Negli ultimi 2 km sono arrivati ad aiutarmi due miei compagni che poi mi hanno lanciato in volata. Credo di aver avuto davvero pochissimo vantaggio. È la mia seconda vittoria al Giro e sono felicissimo, i miei compagni hanno fatto un grande lavoro per venire qua e vincere una volata di gruppo. Nel finale c'erano molte curve ma i miei compagni di squadra sono stati bravissimi a lanciarmi».
«Siamo molto rammaricati per quanto successo e chiedo scusa a Mark Cavendish a nome di Roberto Ferrari e di tutta la squadra. Non è stata assolutamente una mossa intenzionale, Roberto ha visto la ruota di Farrar e ha cercato di seguirlo, non accorgendosi che da dietro stava rinvenendo Mark Cavendish».
Roberto Ferrari (Androni-Venezuela)da Raisport
«Ero messo bene nel finale, purtroppo mi si è sganciato il piede e cosi sono andato fino all'arrivo. Tra ieri e oggi niente da fare, speriamo nella prossima settimana. Nella cronosquadre puntiamo a perdere il meno possibile e giovedi c'è già una bella tappa. Non so chi avevo dietro, so che quando è partito Farrar sono partito e mi sono buttato sulla destra e qualcuno mi si è agganciato dietro. Quello era lo spazio per passare, non sapevo chi avevo a ruota e cosa sia successo, ho fatto la mia volata. Ero sulla mia traiettoria, ero davanti, di quello che succede dietro non mi importa».
Mark Cavendish (Sky)da Twitter
«Cadere a 75 km/h non è bello! E non lo è nemmeno la manovra di Roberto Ferrari! Dovrebbe vergognarsi per aver fatto fuori la maglia rosa, la rossa e la maglia iridata. Pare che Ferrari abbia detto ai giornalisti, interpellato sull'incidente, che non può vedere ciò che accade dietro di lui né gli importa. Chi farà la cosa giusta, la squadra di Roberto Ferrari o l'UCI? Altri corridori, incluso il sottoscritto, sono stati mandati a casa per molto, molto meno».
«Queste due tappe sono state un po' complicate per il vento soprattutto per me che sono rimasto tanti km in fuga. Ora sarà un bel problema tenere questa maglia e l'obiettivo è quella di tenerla il più possibile. Come dicevo, c'è stato tanto vento ed anche il freddo mi ha dato fastidio visto che venivo dalla Turchia dove le temperature erano decisamente più alte. Stasera rientriamo in Italia e domani abbiamo in programma di visionare il percorso della cronosquadre».
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Tra ieri ed oggi sono state due giornate buone, con la cronometro che è andata abbastanza bene. Ora torniamo in Italia e ci prepariamo ad affrontare frazioni più impegnative. Avanti così».
Alessandro Ballan (BMC Racing)da Raisport
«Oggi ero davanti per aiutare Phinney e Hushovd a tenere le posizioni. Ho visto la volata e non so a chi dare la colpa; l'arrivo non ha aiutato perchè era in discesa e da dietro venivano al doppio della velocità. Peccato, speriamo nessuno si sia fatto male. Taylor si lamentava per un dolore al piede, speriamo non sia nulla di grave. A parte le due cadute di Phinney rientriamo in Italia con la maglia rosa, possiamo essere soddisfatti».
«Adesso sto meglio. Mentre ero a terra ero un po' scioccato ma una volta in ambulanza ho cominciato a sentirmi meglio ed ho detto di portarmi all'arrivo per far vedere ai miei fans ed alla mia famiglia che stavo bene e che non c'era nulla di cui preoccuparsi. Ho una ferita abbastanza profonda al piede ma spero non sia niente di grave, cosi è il ciclismo. Domani c'è il giorno di riposo ed è una buona cosa. Che corridore sono? Per adesso penso alle Classiche come Roubaix o Sanremo, e visto peso e altezza le gare con poche salite sono più adatte a me. Se l'inseguimento fosse stata una prova Olimpica sarei stato qui al Giro, come i tanti corridori della Sky. Probabilmente avrei saltato Roubaix e le altre Classiche per fare i Mondiali. Adesso però sono felice di essere uno stradista».
«Negli ultimi 2 km sono arrivati ad aiutarmi due miei compagni che poi mi hanno lanciato in volata. Credo di aver avuto davvero pochissimo vantaggio. È la mia seconda vittoria al Giro e sono felicissimo, i miei compagni hanno fatto un grande lavoro per venire qua e vincere una volata di gruppo. Nel finale c'erano molte curve ma i miei compagni di squadra sono stati bravissimi a lanciarmi».
«Siamo molto rammaricati per quanto successo e chiedo scusa a Mark Cavendish a nome di Roberto Ferrari e di tutta la squadra. Non è stata assolutamente una mossa intenzionale, Roberto ha visto la ruota di Farrar e ha cercato di seguirlo, non accorgendosi che da dietro stava rinvenendo Mark Cavendish».
«Ero messo bene nel finale, purtroppo mi si è sganciato il piede e cosi sono andato fino all'arrivo. Tra ieri e oggi niente da fare, speriamo nella prossima settimana. Nella cronosquadre puntiamo a perdere il meno possibile e giovedi c'è già una bella tappa. Non so chi avevo dietro, so che quando è partito Farrar sono partito e mi sono buttato sulla destra e qualcuno mi si è agganciato dietro. Quello era lo spazio per passare, non sapevo chi avevo a ruota e cosa sia successo, ho fatto la mia volata. Ero sulla mia traiettoria, ero davanti, di quello che succede dietro non mi importa».
«Cadere a 75 km/h non è bello! E non lo è nemmeno la manovra di Roberto Ferrari! Dovrebbe vergognarsi per aver fatto fuori la maglia rosa, la rossa e la maglia iridata. Pare che Ferrari abbia detto ai giornalisti, interpellato sull'incidente, che non può vedere ciò che accade dietro di lui né gli importa. Chi farà la cosa giusta, la squadra di Roberto Ferrari o l'UCI? Altri corridori, incluso il sottoscritto, sono stati mandati a casa per molto, molto meno».
«Queste due tappe sono state un po' complicate per il vento soprattutto per me che sono rimasto tanti km in fuga. Ora sarà un bel problema tenere questa maglia e l'obiettivo è quella di tenerla il più possibile. Come dicevo, c'è stato tanto vento ed anche il freddo mi ha dato fastidio visto che venivo dalla Turchia dove le temperature erano decisamente più alte. Stasera rientriamo in Italia e domani abbiamo in programma di visionare il percorso della cronosquadre».
«Tra ieri ed oggi sono state due giornate buone, con la cronometro che è andata abbastanza bene. Ora torniamo in Italia e ci prepariamo ad affrontare frazioni più impegnative. Avanti così».
«Oggi ero davanti per aiutare Phinney e Hushovd a tenere le posizioni. Ho visto la volata e non so a chi dare la colpa; l'arrivo non ha aiutato perchè era in discesa e da dietro venivano al doppio della velocità. Peccato, speriamo nessuno si sia fatto male. Taylor si lamentava per un dolore al piede, speriamo non sia nulla di grave. A parte le due cadute di Phinney rientriamo in Italia con la maglia rosa, possiamo essere soddisfatti».