Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della seconda tappa del Giro d'Italia.
Taylor Phinney (BMC)da Raisport
«Sono caduto ad 8 km dall'arrivo ed ho dovuto fare un grande sforzo, superiore anche a quello di ieri per rientrare. Mi hanno aiutato Wiss, Ballan e Tschopp, sono molto felice di poter tenere questa maglia. Quando mi sono rialzato dopo la caduta non riuscivo a metter su la catena. Tutta la tappa è stata nervosa e quando sono caduto ero nei primi 10. Ho avuto paura di perdere la maglia quando non riuscivo a metter su la catena ma ho cercato di non perdere la calma, però avevo molta paura. Forse sarei potuto rientrare anche da solo ma con l'aiuto dei miei compagni è stato tutto più semplice».
Mark Cavendish (Sky)da Raisport
«Sono felicissimo! È stata una tappa con molto vento e non è stato facile, non c'erano molte squadre interessate a collaborare in testa al gruppo, per cui abbiamo dovuto davvero mettercela tutta. Abbiamo dovuto tirare per 150 km. A parte Geraint Thomas, siamo una squadra nuova, in inverno abbiamo lavorato poco assieme ed oggi abbiamo lavorato in maniera perfetta, avendo vinto non potevamo aspettarci di meglio. Non ho detto che vincerò 6 tappe ma cercherò di conquistarne quante più possibile. Il Giro è una corsa veramente speciale per me e voglio far bene. Volevo portare la maglia di campione del Mondo qui al Giro ma devo dire che anche questa maglia rossa non è male».
Michele Scarponi (Lampre-ISD)da Raisport
«È stata una tappa tesa, nervosa perchè tutti in gruppo avevano paura del vento e quindi c'è stato un pò di stress. Tutti volevano stare davanti, tutti volevano fare la volata, c'è stata la classica caduta all'ultima curva. Comunque ha vinto il velocista più forte del mondo e complimenti a lui. Le mie condizioni non sono né le migliori né le peggiori; penso di essermi presentato con un buono stato di forma e nonostante ciò non ho fatto un buon prologo ma sono molto fiducioso per il prosieguo del Giro».
«Mi son messo a disposizione di Guardini perché è giovane ed ha dimostrato di poter vincere certe volate, quindi ci tenevo a dargli una mano. Ho provato a portarlo avanti ma quando ho visto che ero davanti e mi avevano un po' perso mi sono rialzato. La tappa di oggi era anche adatta alle mie caratteristiche ma contro un Cavendish cosi è più adatta per gli sprinter puri. Ho bisogno che prima ci siano più difficoltà e che il gruppo sia ristretto. Sono in scadenza di contratto, ho deciso di firmare per un solo anno. Ci sono 5-6 squadre interessate ma al momento non ho ancora deciso niente. Adesso è più importante pensare a questo Giro d'Italia e poi alle Olimpiadi e ai Mondiali».
Andrea Guardini (Farnese Vini-Selle Italia)da Raisport
«Tutto ok, solo una scivolata, era brutta l'ultima curva perchè si arrivava in discesa e se uno davanti frena è normale che succeda».
Ivan Basso (Liquigas-Cannondale)da Comunicato stampa Liquigas
«Tappe come quella odierna consumano molto in termini di concentrazione. Il vento può cambiare in ogni istante la situazione, oppure offrire l'occasione alle squadre per creare i cosiddetti ventagli. I miei compagni sono stati eccezionali: abbiamo corso sempre nelle primissime posizioni, tenendo la situazione sotto controllo. Abbiamo svolto nel migliore dei modi il nostro dovere».
«Sono caduto ad 8 km dall'arrivo ed ho dovuto fare un grande sforzo, superiore anche a quello di ieri per rientrare. Mi hanno aiutato Wiss, Ballan e Tschopp, sono molto felice di poter tenere questa maglia. Quando mi sono rialzato dopo la caduta non riuscivo a metter su la catena. Tutta la tappa è stata nervosa e quando sono caduto ero nei primi 10. Ho avuto paura di perdere la maglia quando non riuscivo a metter su la catena ma ho cercato di non perdere la calma, però avevo molta paura. Forse sarei potuto rientrare anche da solo ma con l'aiuto dei miei compagni è stato tutto più semplice».
«Sono felicissimo! È stata una tappa con molto vento e non è stato facile, non c'erano molte squadre interessate a collaborare in testa al gruppo, per cui abbiamo dovuto davvero mettercela tutta. Abbiamo dovuto tirare per 150 km. A parte Geraint Thomas, siamo una squadra nuova, in inverno abbiamo lavorato poco assieme ed oggi abbiamo lavorato in maniera perfetta, avendo vinto non potevamo aspettarci di meglio. Non ho detto che vincerò 6 tappe ma cercherò di conquistarne quante più possibile. Il Giro è una corsa veramente speciale per me e voglio far bene. Volevo portare la maglia di campione del Mondo qui al Giro ma devo dire che anche questa maglia rossa non è male».
«È stata una tappa tesa, nervosa perchè tutti in gruppo avevano paura del vento e quindi c'è stato un pò di stress. Tutti volevano stare davanti, tutti volevano fare la volata, c'è stata la classica caduta all'ultima curva. Comunque ha vinto il velocista più forte del mondo e complimenti a lui. Le mie condizioni non sono né le migliori né le peggiori; penso di essermi presentato con un buono stato di forma e nonostante ciò non ho fatto un buon prologo ma sono molto fiducioso per il prosieguo del Giro».
«Mi son messo a disposizione di Guardini perché è giovane ed ha dimostrato di poter vincere certe volate, quindi ci tenevo a dargli una mano. Ho provato a portarlo avanti ma quando ho visto che ero davanti e mi avevano un po' perso mi sono rialzato. La tappa di oggi era anche adatta alle mie caratteristiche ma contro un Cavendish cosi è più adatta per gli sprinter puri. Ho bisogno che prima ci siano più difficoltà e che il gruppo sia ristretto. Sono in scadenza di contratto, ho deciso di firmare per un solo anno. Ci sono 5-6 squadre interessate ma al momento non ho ancora deciso niente. Adesso è più importante pensare a questo Giro d'Italia e poi alle Olimpiadi e ai Mondiali».
«Tutto ok, solo una scivolata, era brutta l'ultima curva perchè si arrivava in discesa e se uno davanti frena è normale che succeda».
«Tappe come quella odierna consumano molto in termini di concentrazione. Il vento può cambiare in ogni istante la situazione, oppure offrire l'occasione alle squadre per creare i cosiddetti ventagli. I miei compagni sono stati eccezionali: abbiamo corso sempre nelle primissime posizioni, tenendo la situazione sotto controllo. Abbiamo svolto nel migliore dei modi il nostro dovere».