Tour of Turkey 2012: Presidential André, volata dominata - A Greipel la 2a tappa sul nuovo leader Goss e Pelucchi

dal nostro inviato

Da due anni Greipel è una vera star in Turchia. Dopo l'abbuffata di vittorie del 2010, il tedesco arriva in Turchia sempre con un carico di aspettative e attenzioni. Se l'anno scorso si era dovuto accontentare di un solo successo, ottenuto andando in fuga, quest'anno il "Gorilla" ha vinto alla sua maniera: una volata senza storia ha infatti salutato la vittoria numero sette del corridore della Lotto-Belisol sulle strade turche.

Se non fosse rimasto intruppato nella caduta della prima tappa forse per il tedesco i successi sarebbero già due: la superiorità dimostrata oggi nei confronti dei rivali più accesi (Goss ancora secondo e Renshaw quarto con Bos a servizio di quest'ultimo e spodestato dall'australiano in testa alla generale) ci riporta infatti al Greipel visto ad inizio stagione quando tra Down Under e Oman ha raccolto 5 successi.

Con la vittoria di oggi Greipel cancella parzialmente il vuoto seguito a quelle vittorie: un secondo alla Tirreno, qualche piazzamento in Belgio e un non pervenuto a Sanremo e Gand, le classiche a lui più congeniali. Peccato a questo punto che in cima ai pensieri del tedescone non ci sia il Giro d'Italia.  

La volatona del tedesco rischia quasi di far passare in secondo piano l'ottimo piazzamento di Matteo Pelucchi, terzo dietro Greipel e Goss. Già piazzato in Spagna, Malesia e Francia, il lecchese in forza all'Europcar coglie sicuramente il piazzamento più bello di questo 2012 mandando così i colori italiani ancora sul podio. Se Pelucchi rappresenta la sorpresa, come ieri lo era stato Colli, le piccole delusioni arrivano dai nostri corridori più attesi: Petacchi e Guardini, rispettivamente 29° e 10° al traguardo.

L'anno scorso il Tour of Turkey era vissuto sulla loro rivalità, adesso invece i due sprinter stanno un po' latitando. Petacchi è comunque al rientro dopo un mese di stop e visto il livello delle volate ci può stare che oggi sia rimasto indietro. Per Guardini il discorso è diverso: a differenza dello spezzino Andrea tra 12 giorni sarà al via del Giro d'Italia e la giovane promessa dello sprint finora, per un motivo o per un altro, non è riuscito a giocarsi la vittoria. C'è ancora tempo per piazzare la zampata e per raggiungere il picco della propria condizione, ma da dopodomani è lecito aspettarsi qualcosa di più dal corridore della Farnese di Giuliani.

Molta Italia comunque nella top 10 con i regolarissimi Chicchi e Baggio in sesta e ottava posizione e Guarnieri giusto in mezzo. Il corridore dell'Astana ha provato a buttarsi nella mischia per dare seguito all'incredibile settimana dell'Astana, iniziata con il successo di Gasparotto all'Amstel, proseguita con il trionfo di Aru in Coppa delle Nazioni e finita ieri sulla Cote d'Ans con la vittoria di Iglinskiy senior nella Doyenne. Per festeggiare i successi del team kazako anche Vinokourov ha provato l'azione da lontano con Locatelli, Fedi, Pichon e Bodrogi. Il tentativo iniziato dopo 28 km e terminato ai -5 era comunque di quelli destinati a morire più di ogni altro visto che il prossimo appuntamento per i velocisti sarà tra due giorni.

Già, rivedremo i velocisti all'opera solo da dopodomani, perchè la terza tappa prevede il battesimo delle salite per il Tour of Turkey. L'arrivo in quota ai 1850 metri di Elmali è qualcosa di inedito per la corsa turca che mira a entrare nel Pro Tour rendendo il percorso più vario e simile a una grande corsa a tappe. Peccato che domani mattina al via da Antalya non ci sia una vasta schiera di pretendenti a tagliare per primi l'Alpe d'Huez turca.

I colombiani di Tebaldi faranno la corsa per Duarte, in grande spolvero sulle strade del Brabante; Efimkin vorrà di certo apporre di nuovo il suo nome sull'albo d'oro della corsa; il francesino Romain Bardet che si ritrova per puro caso col dorsale numero 1 non vuole essere da meno. Per il resto l'incertezza sul lotto dei favoriti supera di gran lunga l'incertezza sulla durezza della salita. La cosa rende più aperta la lotta per la vittoria della tappa e forse della corsa che per un giorno non sarà più un festival delle volate ma, si spera, un testa a testa in salita spettacolare ed equilibrato tra i vari pretendenti alla maglia turchese. I 13 km del passo Gogubeli decreteranno chi sarà il nuovo Sultano del Presidential Tour of Turkey.