Giro di Romandia 2012: Basso e la corsa del sì o del no - Da domani prove generali di Giro d'Italia
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- Christopher Froome [11]
- Denis Menchov [12]
- Ivan Basso [13]
- Janez Brajkovic [14]
- Mark Cavendish [15]
- Pierre Rolland [16]
- Richie Porte [17]
- Roman Kreuziger [18]
- Simon Spilak [19]
- Sylwester Szmyd [20]
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Decisivo. Almeno per Ivan Basso, il Giro di Romandia che prenderà il via domani con un prologo di 3 km nel centro di Losanna. È decisivo per capire se la forma del varesino è quella adatta per un Giro d'Italia che Ivan vorrebbe vincere per la terza volta.
«Sarà la corsa del sì o del no – spiega Basso – e la scelta la faranno le mie sensazioni. Sarà una corsa senza appello, perché al Giro mancano meno di due settimane e io voglio esserci. Ho fatto gli straordinari per recuperare il terreno perduto e sulle strade del Romandia voglio trovare le risposte giuste per ripagare i miei sforzi. Il terreno per averle c'è. Sono ottimista, penso di poter avere quelle conferme di cui ho bisogno per inseguire il sogno della terza maglia rosa».
Basso ma non solo nella 66a edizione del Giro di Romandia. C'è chi ha corso a tutta nella prima parte di stagione e dopo il Romandia staccherà la spina per poi riprendere in vista del Tour. C'è chi, invece, cerca conferme, disputerà la sua corsa e si tufferà nelle tre settimane rosa soltanto sei giorni dopo.
Come detto, partenza con un breve prologo (3,37 km) nel centro di Losanna, su un percorso che presenta tre curve nette, poi solo tratti in cui l'importante è spingere alla velocità più elevata possibile. Prima tappa da Morges a La Chaux-de-Fonds, 184 chilometri mossi che potrebbero lasciare anche il segno ma molto presumibilmente porteranno il gruppo alla volata (e qui attenzione a Cavendish). La seconda tappa partirà dalla Francia, da Montbéliard si ritornerà in Svizzera, a Moutier, non prima di aver affrontato tre Gpm (due di 2a categoria). Terza tappa che si fa impegnativa: da La Neuveville a Charmey, in mezzo la salita importante di Le Chatelard ed alla fine l'ascesa verso il traguardo di Charmey. Il giorno successivo si correrà la Bulle-Sion, quarta tappa della corsa. Subito il Col des Mosses, un primo passaggio da Sion e successivamente le ascese a Veysonnaz e St-Martin, tutte di prima categoria, faranno da preludio alla planata su Sion, al termine di 184 chilometri importanti per la classifica. Questa di sabato potrebbe essere la frazione decisiva del Romandia ma se ancora i distacchi fossero risicati ci sarebbe sempre la cronometro in altura, da Crans-Montana a Crans-Montana. Si tratta di 16.5 km dal dislivello risibile, da Montana Village a Crans-Montana.
Basso abbiamo detto, ma in prima fila, per quanto mostrato al Trentino, non va certo il portacolori della Liquigas (a meno che non si chiami Sylvester Szmyd, in formissima al Trentino ma che farà il gregario, come sempre). C'è invece un Kreuziger che nelle quattro tappe trentine ha mostrato una condizione già molto buona e tendente al crescendo. Ecco, l'uomo Astana (che si avvarrà anche dell'aiuto dello sloveno Janez Brajkovic) sarà uno dei più controllati, sicuramente un pretendente alla vittoria finale. C'è poi Bradley Wiggins. Sulle salite ha mostrato sin dalla scorsa Vuelta di non patire eccesssivamente, a cronometro, sia in apertura che in chiusura, può scavare un eccellente distacco. Punta al Tour, ha già vinto la Parigi-Nizza, potrebbe ripetersi con un'altra maglia gialla. Per restare in casa Sky, ecco un altro che punterà il suo 2012 sul Tour: Chris Froome. Dopo le belle prestazioni della scorsa Vuelta non s'è più ripetuto. Difficile lo faccia qui ma mandare un segnale ai diretti avversari potrebbe essere l'inizio della risalita per Froome (Richie Porte è la terza punta dei britannici). Ancora Tour e con un francese, Pierre Rolland. Vincitore all'Alpe d'Huez nel 2011, ottimo alla Liegi (se utilizzato meglio chissà se l'avrebbe vinta...), ha nelle gambe le potenzialità per far bene sulle salite della Svizzera romanda. Cercherà di sfruttare la gran condizione che lo sorregge e cogliere qualche buon piazzamento di tappa, tutto il resto che verrà sarà ben accetto.
Veniamo al vincitore del 2011, Cadel Evans. Allora puntava al Tour, proprio come quest'anno. Eppure questo 2012 ricco di grandi appuntamenti non è iniziato nel migliore dei modi per l'australaino della BMC, che di fatto ancora non s'è visto. Potrebbe mettersi in mostra qui dove vinse dodici mesi fa anche se la condizione dei giorni migliori pare lontanissima. Da prestare attenzione al giovane olandese Bauke Mollema, i numeri non gli mancano, ed al connazionale della Vacansoleil Lieuwe Westra; già in luce nella corsa verso il sole; tiene più che ottimamente in salita, fila eccome a cronometro, le corse a tappe non troppo lunghe paiono tagliate su misura per lui. Altri da tener d'occhio saranno i due Katusha, Menchov e Spilak. Il russo può far davvero bene mentre lo sloveno è abbastanza in forma ed ha già un Romandia nel palmarès (era l'anno 2010, sul campo ebbe la meglio Valverde ma dopo la squalifica del murciano la vittoria andò al secondo, Spilak appunto).
Tanta carne al fuoco, insomma, ma l'attenzione dei più sarà sulla gamba di Ivan Basso. Il varesino la cerca da un bel po' ma è pure da ricordare che nel 2010, dopo essere uscito da un Romandia davvero deludente (chiuse al 35° posto a 13' da Spilak), Ivan andò a conquistare il suo secondo Giro d'Italia, quello della rinascita (o della riabilitazione, dipende). Il Giro d'Italia ha solo l'ultima settimana davvero impegnativa; anche non avendo una gran gamba Basso potrebbe contare di arrivare agli ultimi sette giorni crescendo gradualmente, per poi fare la differenza. Un Romandia decisivo o, come dice Basso, del sì o del no, a seconda delle sensazioni. Ma molto, molto relativamente.
A questo link la startlist ufficiale [22]