Federazione Grand Gourmet: Grazie del pranzo Presidente... - ...ma preferivamo farle qualche domanda
Gnam gnam! Quant'è bello mangiar, se è qualcun altro a pagar! Questa nuova versione inventata qui su due piedi di un detto molto italiano ci sgorga dal cuore, anzi dallo stomaco, dopo il lauto pranzo offerto dalla Federciclismo alla stampa oggi, a Milano.
Pasta coi carciofi, pesce, carpaccio, non bada a spese la nostra amata FCI quando si tratta di coccolare chi scrive di ciclismo. Dice: ma come, mangiate a sbafo e poi criticate pure? Ingenui che siamo: quando qualche giorno fa abbiamo ricevuto un invito che recitava testualmente "il giorno venerdì 16 marzo alle ore 13.00 il Presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco effettuerà a Milano il consueto incontro con la stampa che precede l'appuntamento con la Classicissima di Primavera", abbiamo pensato che se un presidente federale vuole incontrare i giornalisti, sarà per parlare e soprattutto per rispondere alle loro domande.
In realtà avremmo dovuto immaginare, quando ci è stato riferito che il luogo dell'incontro sarebbe stato un ristorante, che le cose non stavano esattamente come ce le eravamo prefigurate: e noi, stolti, a mandare addirittura due inviati all'appuntamento, con alcune domandine da rivolgere al nostro Presidente: sulla vicenda dei Mondiali 2013 (su cui torneremo nei prossimi giorni), sul caso Cucinotta (di cui abbiamo parlato l'altro ieri qui [3]), sulla conflittuale figura di Gianluca Santilli, procuratore federale nonché tesserato per una società ciclistica.
Invece al ristorante che si fa? Si mangia, appunto. A spese di chi? Della Federazione, immaginiamo (attendiamo calorosa smentita, nel caso), per una cerimonia della massima autoreferenzialità e senza alcun beneficio per il ciclismo italiano, ma solo per il presidente che, agli occhi di qualcuno (non ai nostri), si è fatto bello e gentile.
Mangia che ti mangia, dopo l'iniziale prolusione di Di Rocco (che ha difeso a spada tratta le ultime scelte federali in tema di ciclismo giovanile), i nostri due eroi a tavola hanno atteso invano che arrivasse il momento delle domande. Il clima conviviale non poteva certo essere turbato dall'attesa (da noi) conferenza stampa.
E così l'occasione è sfumata, se avessimo saputo tanto ci saremmo risparmiati il fastidio, ma tant'è: avremo modo di tornare alla carica con il nostro mondano presidente FCI. L'appuntamento è solo rinviato.
