Het Nieuwsblad WE 2012: Gunnewijkata sotto al sole - Loes su Van Dijk. Bene Cantele e Longo Borghini

Attacca sul Lange Munte, Loes Gunnewijk. Attacca sul penultimo tratto di pavé della corsa, quando al traguardo mancano meno di 21 km ed alle spalle se ne hanno 98. Si porta dietro la connazionale Eleonora Van Dijk, stessa bandiera, diversi colori sociali. Tra le due si profila una volata, nove volte su dieci vincerebbe Van Dijk contro Gunnewijk.

Non oggi, non quest'anno che Loes ha iniziato una nuova vita sportiva, lasciando l'Olanda, la Nederland Bloeit scomparsa, andando a correre altrove, nell'australiana GreenEDGE.

Se chi ben comincia è a metà dell'opera, Loes Gunnewijk ha in serbo grandi cose per il 2012. Sul traguardo di Aankoms - periferia di Gent - la Van Dijk parte con i favori del pronostico, si diceva, ma la Gunnewijk attende e d'astuzia batte la portacolori della Specialized-Lululemon.

Se il Qatar aveva aperto di fatto la stagione ed il Tour of New Zealand ne è in questi giorni la prosecuzione, l'Het Nieuwsblad rappresenta la prima, vera corsa di ciclismo femminile.

Corsa belga, corsa dura, corsa tosta, dove il corridore vero esce fuori, senza se e senza ma. L'anno scorso, come pure nel 2010, fu Emma Johansson ad imporsi; gara del Nord ad una fortissima atleta del Nord, ha più che senso. Quest'anno la svedese non è presente: investita da un'auto a metà gennaio ha rischiato la vita ma ci ha rimesso "solo" due clavicole. Al Fiandre sarà già in forma, dice.

Tolta lei, la Hitec Products non ha punte? Nemmeno per idea, e infatti le ragazze giidate da Karl Lima animano subito la corsa. La norvegese Lise Nöstvold parte sulla Côte de Trie, 60 km esatti a Gent.

Finisce che si forma un gruppetto di 11 con le nostre Noemi Cantele ed Elisa Longo Borghini (altra atleta Hitec). Insieme alle due azzurre la giovanissima Pauline Ferrand-Prévot, Lise Nöstvold, Trixi Worrack, Ellen Van Dijk, Elizabeth Armitstead, Loes Gunnewijk, Amanda Spratt, Tiffany Cromwell e Martine Bras.

Cantele non sorprende, seppure una partenza così forte non tutti se la sarebbero aspettata. La Longo Borghini sorprende ancora meno; vero che è giovane, vero che ha tanto da imparare ma se alla sua prima gara da élite - l'Het Nieuwsblad 2011 - andò in fuga con Johansson, Blaak, Bosman, Gunnewijk e Johansson concludendo, peraltro sesta, vederla lì a lottare con le migliori era più che pronosticabile.

«Da una che abita in una valle sperduta del Piemonte cosa potevate aspettarvi, se non che mi piacesse il Nord, il pavé?», direbbe lei, nativa di Ornavasso. Come darle torto?

Ai -10 inizia la fase di studio attento, scatti e controscatti. Parte la Bras, Van Dijk e Gunnewijk contrattaccano nel tratto di pavé Lange Munte; due passiste più che buone, il loro allungo non può che far male. In breve hanno guadagnato un minuto abbondante sulle ex compagne di fuga.

La corsa, ormai è chiaro, se la giocheranno loro due. Gunnewijk, che non tagliava per prima il traguardo dall'ultimo Profile Ladies Tour (era la terza tappa, arrivo a Breda), regala il primo successo europeo alla GreenEDGE-AIS.

Il resto del podio è monopolizzato dalla Specialized-Lululemon, con Van Dijk seconda ed una Trixi Worrrack che sembra essere uscita dal tunnel in terza posizione a regolare il gruppetto giunto a 1'10". Martine Bras e Pauline Ferrand-Prévot completano la top five mentre un'ottima Noemi Cantele brinda con un sesto posto alla prima corsa della BePink.

Subito dietro alla Cantele una Longo Borghini che, insieme alla norvegese Nöstvold, ha assolto alla grande il compito di vice Johansson. Pazienza se la vittoria va a Loes Gunnewijk, 32enne che, dopo anni di gregariato alla corte di Marianne Vos e parziali, piccole soddisfazioni, ha trovato in Australia la sua dimensione.

La donna del Nord per oggi è lei; per le nostre le occasioni di rivincita a cavallo tra Olanda e Belgio, con naturale sbocco nella prima di Coppa della Ronde Van Drenthe, di certo non mancheranno.