GvA Oostmalle 2012: Niels autografa il gran finale - Ad Albert la corsa, a Pauwels la challenge

Oostmalle, aria di festa, di ultimo giorno di scuola per il gran finale della stagione di Ciclocross. L'ultimo appuntamento con il GvA corrisponde con l'ultimo appuntamento stagionale con il Cross, poi chi si darà alla strada a tempo pieno (tipo Stybar), chi si butterà sulla MTB con il sogno a cinque cerchi nel mirino (Nys e Pauwels), chi si prenderà qualche settimana di riposo dopo un inverno davvero intenso.

Partono agguerriti, sebbene questo Cross sia una festa, perché Stybar ci crede ancora nella conquista all'ultimo respiro del GvA, scalzando Pauwels, che comanda la classifica della challenge. Nys invece è troppo indietro per insidiare la vittoria del belga della Sunweb.

La gara, corsa sotto una pioggerellina mista a neve, inizia non troppo forte ma già nei primi giri se ne vanno in due: Pauwels e Stybar, i primi del GvA, tra i più in forma in quest'ultima parte di stagione (Pauwels, a dire il vero, va già a tutta da ottobre). Dietro Albert è vittima dell'ennesima partenza infelice, i suoi tifosi se ne facciano una ragione, mentre Nys e Meeusen rimangono fuori dall'attacco a due.

Al quinto giro però il duello si arricchisce, con Albert che da solo, e con una progressione impressionante, si riporta sulla testa della corsa. Ora a turno i tre cercano di andarsene, senza ottenere un buon risultato. Colui che allunga, infatti, viene sempre ripreso dai due inseguitori mentre dietro Nys, Meeusen e compagnia ad inseguire hanno in pratica rinunciato.

Quando mancano cinque tornate alla fine è però Stybar a portare un affondo deciso, ma di nuovo Albert e Pauwels sono sulle ruote del Campione ceco in forza all'Omega Pharma QuickStep. Viaggiano così fino alla quartultima tornata, quando Albert allunga deciso e nessuno dei due risponde. Forse a Pauwels interessa controllare Stybar e basta, ma il ceco non ci sta e vuol chiudere la sua ultima stagione di Cross (dal prossimo anno correrà solo sporadicamente per far spazio alle gare su strada) con una bella vittoria.

Se dovessimo paragonare Albert ad un motociclista, sarebbe avvicinabile al primo Casey Stoner. Fortissimo se prende qualche metro e se ne va, più attaccabile se messo in mezzo e costretto a ragionare, a vincere con la tattica, non propriamente il suo forte. Ad Oostmalle Albert prende e va via, gli avversari sono alle spalle. Non troppo lontani ma alle spalle. Solo Stybar prova a raggiungerlo, Pauwels ha già la sicurezza del GvA in tasca.

Il ceco si prodiga in uno sforzo incredibile che però non porta a granché, se è vero che Albert mantiene sempre quella quindicina di secondi di vantaggio e non perde né nei tratti di guidato né nei pezzi in sabbia. Albert-Stoner è lanciato, Stybar ormai non può farci nulla.

Albert, che nei primi giri ha dovuto anche cambiare la bici due volte, è ad un paio di giri dalla conclusione. Stybar sempre dietro di poco, ma si vede che il ceco è al masimo dello sforzo. Come dire, a meno di clamorosi eventi, la gara è nelle mani dell'iridato. E difatti Niels gestisce al meglio le ultime due tornate, esultando in solitaria, lasciando Stybar a 15", mentre Pauwels è a 24", anch'egli esultante, ma per il GvA conquistato.

«Stybar ed Albert erano più forti di me - dichiarerà a fine gara il corridore della Sunweb-Revoir - e non sono riuscito a tenere il loro passo. Negli ultimi giri poi mi sono accontentato di mettere al sicuro la vittoria nel GvA». Un terzo posto che lo porta a 176 punti, 10 in più di Stybar, mentre Nys si attesta a quota 141.

Il Cannibale di Baal termina quarto a 46", primo del gruppetto inseguitore e davanti a Meeusen. Da segnalare il poderoso colpo di reni con cui Simunek cerca di strappare ad Aernouts una sesta piazza, manco fossimo ai Mondiali. Si divertono, i ragazzi, ed il Ciclocross è bello anche per questo.

Si divertono ed ora li attende un breve riposo; chi vola a Dubai, come Nys, per poi rientrare già il 15 marzo con la MTB, ché c'è da qualificarsi ad un'Olimpiade. Chi, come Pauwels, affitta un appartamento sulle Ardenne e va laddove il ciclismo è una religione a riposare. Chi invece la bici la lascia nel garage di casa, come Albert e Stybar, per una bella vacanza rispettivamente a New York ed a St. Moritz. 

E c'è anche chi lascia in via definitiva il ciclismo: non solo lo svizzero Christian Heule, professionista dal 1998, ma anche l'olandese Daphny Van den Brand. Sulla bici da Cross dal 1994, Daphny chiude in bellezza, con una vittoria in volata su Marianne Vos.

Poco importa se Daphny ammetterà a fine corsa che è stato un gentile omaggio d'addio da parte della connazionale (la Vos aveva negato alla televisione belga: «Nello sport non si fanno regali»), quella gara è stata una festa più che una corsa.

Tutte le ragazze si sono presentate al via con le trecce, ormai un simbolo di Daphny Van den Brand, ed alla fine, quando era sul gradino più alto del podio, è stata lei stessa a scioglierle. Come a dire: «La mia carriera finisce qui».

Dopo due Europei, un Mondiale, dieci titoli nazionali e sette Coppe del Mondo (ma l'UCI ne riconosce soltanto quattro) per Daphny è giunto il tempo di fare la mamma. Certo, le tue bionde trecce ci mancheranno.