Tour of Oman 2012: Greipel è già in forma-Sanremo - Resiste agli strappetti, sprinta su Sagan

Oggi manca un mese esatto alla Milano-Sanremo, che si svolgerà il 17 marzo prossimo, e possiamo dire senza tema di smentita che la Classicissima ha già trovato il nome forte che possa vestire i non facili panni dell'uomo da battere. Si tratta di André Greipel, che in un mese di corse assomma già 5 vittorie, tra le quali quella di oggi ad Al Wadi Al Kabir può dirsi senz'altro la più significativa.

Lo è perché non è giunta su uno dei caratteristici piattoni di inizio anno, ma al termine di una frazione molto nervosa, con circuito finale (da ripetere 3 volte) pieno di saliscendi che hanno prodotto un ordine d'arrivo in cui giusto una cinquantina di corridori sono stati classificati col tempo del vincitore. E il vincitore, Greipel appunto, ha dimostrato di digerire sempre meglio gli strappetti, e di attraversare uno stato di forma che probabilmente lo proietta verso la stagione che vale una carriera; andando tra l'altro a battere uno che su questo tipo di arrivi è un vero specialista, ovvero Peter Sagan.

Nel corso della tappa, la quarta del Tour of Oman, nonché quella fin qui più impegnativa, erano stati Klaas Lodewyck e Stijn Vandenbergh a tenere banco, con una fuga a due che ha avuto anche 7'40" di vantaggio massimo, e che è stata prolungata fino allo spasimo da Vandenbergh, rimasto solo a poco più di 20 km dal traguardo, e ripreso a meno di 10, mentre dietro già infuriava la lotta tra la Liquigas di Sagan (principale favorito odierno) e le altre formazioni di punta.

A rompere gli indugi è stato, sul penultimo strappo, ai 5 km, Sylvain Chavanel. Sul francese si è portato il connazionale Casar, e anche lo stesso Sagan è stato molto reattivo, prendendo la scia dei transalpini. Ma l'avventura degli attaccanti è durata poco, e sull'ultimo strappo (in realtà una salita molto più dolce della precedente), quello che portava all'arrivo, si è ricomposto il già citato gruppo di 50, fino allo sprint che ha visto Greipel piegare Sagan, un Gallopin sempre più baldanzoso, Bouhanni e Sutton.

La Farnese ha piazzato De Negri in settima posizione (alle spalle di un Kohler che pare molto cresciuto rispetto al 2011), mentre gli uomini da Nord si sono piazzati in seconda fascia (Boonen 11esimo, Cancellara 17esimo, Ballan 19esimo), e mentre qualcuno dei più attesi per la classifica ha pagato un buco (Andy Schleck ci ha rimesso 11", Nibali 15).

Una classifica che domani verrà completamente rivoluzionata dall'arrivo in salita di Jabal Al Akhdar, ma che per il momento vede Greipel più che mai primo, con 6" su Sagan, 18" su Bouhanni, 18" su Gallopin e 19" su Cooke. Tra i più attesi per la quinta tappa, Fuglsang e Joaquim Rodríguez sono quelli messo meglio (ottavo e undicesimo della generale), mentre Nibali (26esimo) ha un ritardo di 49" dal leader della corsa, e Andy Schleck (35esimo) di 1'15". Sarà battaglia vera sui duri 6 km della Green Mountain: metà scalata al 10% di pendenza media, quindi un chilometro al 6%, e gran finale sopra il 13%. Volendolo italianizzare, il nome della salita - avete letto bene - è Montagna Verde. Un colore che evoca vecchie canzoni sanremesi (per stare in tema con questi giorni di Festival), ma anche la maglia di un team italiano (la Liquigas) dal cui capitano ci attendiamo, dopo i rodaggi argentini di qualche settimana fa, un segnale.