Memorial Marco Pantani 2011: Rullo di Taborre sulle vie del Pirata - Bravo Nibali, sul podio Rebellin e Martin
- Memorial Marco Pantani 2011 [1]
- Acqua & Sapone 2011 [2]
- Colnago - CSF Inox 2011 [3]
- D'Angelo & Antenucci - Nippo 2011 [4]
- De Rosa - Ceramica Flaminia 2011 [5]
- Farnese Vini - Neri Sottoli 2011 [6]
- Itera - Katusha 2011 [7]
- Lampre - ISD 2011 [8]
- Liquigas - Cannondale 2011 [9]
- Miche - Guerciotti 2011 [10]
- Team Garmin - Cervélo 2011 [11]
- Alan Marangoni [12]
- Alberto Contoli [13]
- Christophe Le Mével [14]
- Damiano Caruso [15]
- Daniel Martin [16]
- Davide Rebellin [17]
- Davide Ricci Bitti [18]
- Davide Torosantucci [19]
- Domenico Pozzovivo [20]
- Emanuele Sella [21]
- Fabio Felline [22]
- Fabio Taborre [23]
- Giovanni Visconti [24]
- Ivan Basso [25]
- Juan José Cobo Acebo [26]
- Michele Scarponi [27]
- Miguel Ángel Rubiano Chávez [28]
- Oleg Berdos [29]
- Paolo Bailetti [30]
- Riccardo Chiarini [31]
- Stefan Schumacher [32]
- Vincenzo Nibali [33]
- Uomini [34]
Un inizio ottobre inaspettatamente caldo, questo che ci propone il 2011. Così caldo che il Memorial Pantani, 183 chilometri discretamente impegnativi tra Cesena e Cesenatico, si trasforma in una semiclassica agostana, con relativi protagonisti.
S'impone allo sprint Fabio Taborre, pescarese dell'Acqua & Sapone, davanti all'eterno Davide Rebellin ed a Daniel Martin, un irlandese che di corse sotto il solleone se ne intende. Basti pensare che Daniel quest'anno ha vinto il Giro di Toscana a Luglio e corso un'ottima Vuelta tra Agosto e Settembre, mentre nel 2010 fu vincitore della Tre Valli Varesine. Anche Taborre, una stagione costellata sin dai primi mesi da ottimi piazzamenti, ama gareggiare con il caldo ed il 6 Agosto, sotto il sole della Versilia, portò a casa la prima vittoria da professionista: il Gran Premio Città di Camaiore.
Grandissimo nome quello che porta la corsa, grande nome quello che esce subito allo scoperto. Si tratta di Vincenzo Nibali che se ne va dopo una ventina di chilometri insieme a Davide Ricci Bitti (Farnese Vini - Neri Sottoli), Alberto Contoli (Colnago - Csf Inox) e Davide Torosantucci (D'Angelo & Antenucci - Nippo). Sergei Rudaskov, dell'Itera Katusha, si porta all'inseguimento ma non vedrà mai la testa della corsa. Al primo passaggio da Montevecchio i quattro vantano 3'20" sul gruppo e Torosantucci taglia per primo il traguardo dove è posto il Gpm.
Dietro si capisce che un'azione con Nibali all'interno è più che seria e dai 3'10" di distacco si lima fino a che i battistrada, sulla seconda ascesa del Montevecchio, hanno conservato 2'40" di vantaggio. La situazione è in continuo divenire ed all'attacco della terza ed ultima ascesa del Montevecchio Nibali testa la gamba. Il primo a farne le spese è Ricci Bitti. Cedono successivamente Torosantucci e Contoli mentre alle spalle del messinese della Liquigas - Cannondale si forma un drappello di inseguitori tra i quali vi sono un Giovanni Visconti ed un Emanuele Sella particolarmente attivi. Sella, vincitore della sua prima corsa tra i professionisti su queste strade, durante l'undicesima tappa del Giro d'Italia 2004, la Porto Sant'Elpidio - Cesena, si trova a suo agio sui su e giù della Romagna. Anche Rebellin si porta davanti e così Nibali transita solitario sul terzo Montevecchio. Rebellin è a soli 16" dall'uomo Liquigas mentre il compagno di squadra del portacolori della Miche - Guerciotti, Stefan Schumacher, segue poco dietro.
Il gruppo è a un tiro di schioppo, soli 35" lo separano da Nibali. La discesa livella i valori in campo e fa sì che 13 uomini si portino sullo Squalo dello Stretto. Tra questi troviamo Ivan Basso, il ben riconoscibile tricolore di Giovanni Visconti, il fresco vincitore della Vuelta Juan José Cobo Acebo, i già citati Davide Rebellin e Stefan Schumacher, Damiano Caruso, Ivan Marangoni, Domenico Pozzovivo ed Emanuele Sella. Tra questi uomini vi è naturalmente anche colui che si aggiudicherà la corsa, Fabio Taborre, mentre Michele Scarponi e Christophe Le Mével inseguono i battistrada. È così che, dopo il primo dei quattro passaggi sul traguardo di Cesenatico, si forma un drapello di 28 corridori.
Viaggiano ad un'andatura che sfiora i 50 km/h di media, mentre il gruppo è distanziato di 1'12". Durante il secondo ed il terzo giro i battistrada diminuiscno la velocità (ma non di molto) ed il plotone si riavvicina. Ma nell'ultimo giro il vantaggio dei 28 di testa, attestatosi attorno ai sessanta secondi, sale vertiginosamente sino a sfiorare nuovamente i due minuti. Davanti sono ormai consapevoli che il gruppo non rientrerà più e ci si inizia a studiare.
Rebellin è il più esperto ed uno dei più in forma. Prova a cogliere la terza vittoria stagionale ma Taborre lo supera, resiste al ritorno del vento e s'impone su di lui. Sul terzo gradino del podio sale Daniel Martin mentre quarto è Giovanni Visconti. Segue una coppia della De Rosa - Ceramica Flaminia, il moldavo Oleg Berdos e Paolo Bailetti, con Felline e Chiarini rispettivamente settimo ottavo che vanno a precedere Juan José Cobo Acebo. Chiude la top ten il colombiano della D'Angelo & Antenucci - Nippo, Miguel Ángel Rubiano Chávez.
Per Taborre una vittoria degna di nota, che dà una certa rilevanza all'ottima annata del 27enne pescarese, fatta di tanti piazzamenti e pochi primi posti, am di qualità. Vittoria che lo lancia in un finale di stagione che potrebbe essere ancor più incandescente della giornata di oggi. E Taborre, ormai è noto, con il caldo sa anche vincere.