Vuelta a España 2011: Haedo funambolo nel circo di Haro - I Leopard sbagliano strada. 2° Petacchi, 3° Bennati
- VUELTA A ESPAÑA 2011 [1]
- Andalucía Caja Granada 2011 [2]
- Cofidis, le Crédit en ligne 2011 [3]
- HTC - Highroad 2011 [4]
- Leopard Trek 2011 [5]
- Saxo Bank SunGard 2011 [6]
- Team Garmin - Cervélo 2011 [7]
- Alessandro Petacchi [8]
- Alessandro Spezialetti [9]
- Antonio Cabello Baena [10]
- Bauke Mollema [11]
- Bradley Wiggins [12]
- Christopher Froome [13]
- Daniel Moreno Fernández [14]
- Daniele Bennati [15]
- David De la Fuente Rasilla [16]
- Davide Viganò [17]
- Fabian Cancellara [18]
- Heinrich Haussler [19]
- Jesús Rosendo Prado [20]
- Joaquim Rodríguez Oliver [21]
- Juan José Cobo Acebo [22]
- Juan José Haedo [23]
- Julien Fouchard [24]
- Koen De Kort [25]
- Leigh Howard [26]
- Marc De Maar [27]
- Maxime Monfort [28]
- Peter Sagan [29]
- Rafal Majka [30]
- Robert Wagner [31]
- Steven Kruijswijk [32]
- Vicente Reynés Mimó [33]
- Vincenzo Nibali [34]
- Uomini [35]
Dopo il riposo e prima del rush finale della Vuelta 2011, si riparte da una volata di gruppo che si trasforma negli ultimi 300 metri in un esilarante (per chi guarda, non per chi la vive in prima persona) commedia degli equivoci, con errori di percorso e beffe su beffe. A farne le spese, un Daniele Bennati che pareva sul punto di lasciare una griffe sulla corsa, e invece si ritrova solo con un pieno di rimpianti.
Subito in partenza va via la fuga del giorno, animata dall'Andalucía Caja Granada con ben due attaccanti su tre: Rosendo e Cabello; il terzo uomo, manco a dirlo, è il solito Julien Fouchard (Cofidis), alla 57esima (o poco meno) fuga di questa Vuelta... I tre guadagnano fino a 8'12" (toccati al km 32 sui 203 totali), dopodiché le squadre interessate allo sprint (tra le quali Garmin e Leopard) iniziano a tirare e il margine pian piano cala.
C'è poco da segnalare, e quel poco sarebbe meglio non accadesse, visto che si tratta di cadute: Spezialetti va giù a 53 km dal traguardo e si rompe una clavicola: ritiro per il corridore della Lampre. A 15 km dal traguardo, altro capitombolo, che stavolta coinvolge diversi corridori, tra cui De Maar, Kruijswijk, Majka (molto malconcio) e pure Joaquim Rodríguez, che si rimette subito in sella ma poi patisce e non riesce a rientrare in gruppo malgrado quasi tutti i compagni di squadra si fermino ad aspettarlo.
Ai 10 km viene ripreso Rosendo (che, in un prolungato gioco di squadra con Cabello, aveva infine staccato Fouchard ai -23), e lo sprint intermedio di Anguciana, posto proprio in quel punto, vede lottare alcuni uomini di classifica per un abbuono che fa sempre comodo. La maglia rossa Cobo manda il compagno De La Fuente a prendersi il primo posto, secondo si piazza Haussler, ma Chris Froome riesce ad agganciare la terza posizione e con essa i 2" di bonus che lo portano da 20 a 18" di distacco dal leader della classifica.
Poco dopo Fouchard, dal gruppo, tenta un'ulteriore attacco, destinato a rimanere senza esito (sarebbe stato incredibile il contrario), quindi tutti in fila per prepararsi allo sprint. Dopo un buon lavoro degli HTC fino ai 3 km, è la Leopard, con Bennati ben messo, a prendere saldamente in mano il controllo della situazione. Petacchi invece tiene ottimamente le prime posizioni, prendendo proprio la ruota di Bennati già ai 2500 metri, mentre Cancellara si fa vedere per l'ultima volta in testa (a fine tappa torna a casa).
Sulla stretta curva a destra ai 1500 metri, Sagan e Haedo riescono a scalzare Petacchi dalla ruota di Bennati, e il treno pare proprio quello buono, con Viganò a lavorare fino ai 600 metri e Wagner a prendere il testimone. Ma ai 300 metri un epilogo incredibile: lo stesso Wagner, giunto alla rotonda in cui a sinistra c'è la strada giusta verso il traguardo, e a destra la deviazione per le ammiraglie, perde l'orientamento e va dalla parte sbagliata. Bennati, Sagan e Petacchi hanno un attimo di sconcerto (lo slovacco, non sapendo dove andare, rischia di schiantarsi contro le transenne di fronte a lui... AleJet invece perde l'aggancio dello scarpino destro), mentre altri corridori seguono Wagner; non Juan José Haedo, che, dalla ruota di Sagan, ha la lucidità per capire tutto e per passare sullo stretto tra Bennati e le transenne a sinistra.
Così lanciato, e con gli avversari più vicini che devono ripartire a pedalare praticamente da fermi, l'argentino della Saxo Bank esce dalla rotonda con un vantaggio di almeno 2" su uno sconfortato Bennati. Entrambi, per opposti motivi, smettono di pedalare: Haedo vince a braccia alzate, tranquillissimo e per distacco, l'aretino invece si lascia passare da Petacchi in rimonta senza opporre una minima reazione. Quarto si piazza Reynes, quinto Howard, sesto De Kort.
Nel gruppetto a 2" da Haedo c'è anche Cobo, mentre Froome, Nibali e Moreno tra gli altri vengono classificati a 4": di fatto, Cobo recupera l'abbuono che aveva preso il suo rivale Froome. Con molti altri uomini di classifica conteggiati a 7" (Wiggins, Mollema, Monfort su tutti), quello che paga più di tutti è il povero Rodríguez, che si prende sul groppone la bellezza di 11'02", e che non sa se domani potrà prendere il via nella tappa che, con Peña Cabarga, vedrà l'ultimo arrivo impegnativo di questa Vuelta, su una salita di 5 km che l'anno scorso vide il successo dello stesso JRO. Per i giochi di classifica, forse l'ultima possibilità di andare in scena.