Giro di Danimarca 2011: Bennati, sfumato l'assalto a Gerrans - Daniele chiude al secondo posto. Ultima tappa a Bos

Sfuma l'assalto di Daniele Bennati alla classifica generale del Giro di Danimarca. Diviso dal leader Simon Gerrans da soli 8", l'aretino aveva oggi la possibilità di collezionare abbuoni per tentare la scalata: 6" in palio su due traguardi volanti e 10" all'arrivo; e non è che sia mancata l'intenzione, in casa Leopard, se è vero che la formazione in cui milita Daniele ha fatto di tutto per tenere la corsa chiusa per non meno di 60 km. Partita una prima fuga dopo una ventina di chilometri (fin lì i Leopardi erano stati inflessibili coi vari attaccanti), fuga composta da Steensen, Bochmann e Sobota, poi raggiunti da Bobridge e Asbjorn Andersen, la squadra lussemburghese tira parecchio per annullare il tentativo (che non ha comunque mai preso proporzioni importanti) e permettere a Bennati di sprintare al traguardo intermedio di Marabou.

Una volta ripresi i 5 e preparata la volatina da parte della Leopard, beh, quel diavolo di Gerrans non ti va a sprintare e a prendere i 3" d'abbuono proprio davanti a Bennati (che ne prende 2)? Va proprio così, e Daniele vede allungarsi il distacco da 8 a 9". Pur sempre quisquilie, ma a quel punto riparte un'altra fuga, stavolta con 7 uomini (Ligthart, Bazzana, Reihs, Ostergaard, poi anche Porte e Pasqualon, poi anche Brändle), e il secondo sprint intermedio è cosa loro. Per Bennati non rimane che aspettare la volata conclusiva, pur con la consapevolezza che non sarà facile vincere la tappa (unico risultato valido per scavalcare Gerrans, a patto che l'australiano eviti di prendere altri abbuoni col secondo o il terzo posto).

Ripresa la fuga ai -10 (con sempre un grande impegno Leopard), si ha la certezza che sarà volata; ma non che Daniele riesca a sprintare come sa. E infatti l'aretino manca l'appuntamento, non riesce ad esprimersi all'arrivo di Frederiksberg, e oltre uno scialbo undicesimo posto non va, mentre qualche metro più avanti l'olandese Theo Bos brucia Modolo e Belletti, coppia Colnago particolarmente abituata a far piazzamenti perdenti e paralleli piuttosto che accordarsi per puntare forte su uno dei due.

Di sicuro la squadra di Reverberi non piange, visto che comunque due bei successi di tappa se li è portati a casa con Modolo nei giorni scorsi: il veneto in questa corsa ha dato continuità ai risultati - finalmente vincenti - ottenuti nell'estate del suo riscatto, dopo un anno e mezzo da pro' senza vittorie: due tappe al Qinghai a inizio luglio, una al Brixia Tour, ora queste altre due affermazioni in Danimarca, condite peraltro dalla vittoria della classifica a punti (proprio davanti a Bennati).

Oltre a ciò, il Post Danmark Rundt ci restituisce comunque un Bennati quantomeno vivace (al di là della controprestazione odierna, Daniele ha conquistato tre terzi e due sesti posti nelle prime 5 tappe), fattore di una certa rilevanza se pensiamo che l'aretino potrebbe essere tra le punte (o la punta) della nazionale italiana ai Mondiali di Copenhagen; e siamo anche contenti per Daniele Colli, che per quattro volte ha terminato una frazione tra i primi 10 (anzi, tra i primi 7), dimostrando che i buoni risultati ottenuti al Brixia non erano certo casuali. Il milanese l'anno prossimo avrà 30 anni, non è più di primo pelo quindi; ma se la sfortuna finalmente si dimenticherà di lui, il corridore della Geox avrà ancora davanti a sé un buon pezzo di carriera per cercare di togliersi belle soddisfazioni.

Esaurito il capitolo Italia, va segnalata anche la mezza débâcle dei corridori di casa, che venivano da una serie di tre successi con Fuglsang, e che stavolta si devono accontentare del terzo posto di Morkov; le due vedette danesi della corsa, lo stesso Fuglsang e Breschel, pagano un ventaglio al secondo giorno (il primo, che comunque - staccato in classifica - si è almeno tolto la soddisfazione di un successo di tappa), e una serie di problemi fisici che hanno condotto al ritiro (il secondo, che è stato per un giorno leader della corsa). Vince comunque con merito Simon Gerrans, bravo a credere nella voglia di riscatto di Fuglsang, e ad accodarglisi nella terza, decisiva tappa; e ancor più bravo a controllare e a difendersi nei giorni successivi, e a mettere a segno pure una buona crono (chiusa al quarto posto ieri).