Tour de Pologne 2011: Kittel ingrana sempre di più - Marcel vince su Kristoff e Chicchi
- Tour de Pologne 2011 [1]
- HTC - Highroad 2011 [2]
- Liquigas - Cannondale 2011 [3]
- Skil - Shimano 2011 [4]
- Adrian Kuriek [5]
- Alexander Kristoff [6]
- Arkimedes Arguelyes Rodriges [7]
- Bartlomiej Matysiak [8]
- Carlos Ivan Oyarzun Guiñez [9]
- Fabio Piscopiello [10]
- Francesco Chicchi [11]
- Giacomo Nizzolo [12]
- Heinrich Haussler [13]
- Luca Paolini [14]
- Marcel Kittel [15]
- Michele Merlo [16]
- Peter Sagan [17]
- Pierre Cazaux [18]
- Uomini [19]
Ci si attendeva in effetti una volata dalla prima tappa del Giro di Polonia 2011, a Varsavia: una frazione mattutina di un centinaio di chilometri sviluppati in gran parte sui grandi viali periferici della capitale polacca, piana abbastanza per permettere alle squadre dei velocisti di esercitare la loro legge. E nessuno potrà dire di non averla vista, una volata, proprio una signora volata: Marcel Kittel è del resto, tra i nuovi nomi dello sprint, uno di quelli che più impetuosamente si stanno imponendo all'attenzione generale. Dopo lo svezzamento nelle fila del team di casa, il Thüringer Energie, quest'anno il giovanotto tedesco, 23 anni compiuti da poco (in maggio), ha fatto il primo grande salto della carriera.
Salto nel senso di squadra, perché dal circuito Continental (dove aveva assommato qualche vittoria in corse di terzo piano o comunque riservate ad Under 23), passa a quello Professional, il che vuol dire corse più importanti (con la nuova maglia della Skil-Shimano) e la possibilità di fare esperienza contro avversari di più alto rango. Ma il salto per Kittel è stato anche nel senso di una vena vincente che probabilmente il ragazzo non pensava di poter avere, non in questa misura perlomeno: nato cronoman (non a caso campione europeo U23 di specialità nel 2009), in questa stagione Marcel assomma già 9 vittorie. Ha iniziato presto, al Tour de Langkawi, ma poi si è dovuto aspettare qualche mese per avere l'esplosione maggiolina del corridore: alla 4 Giorni di Dunkerque, Kittel ha vinto quattro tappe su cinque, esibendo una superiorità quasi imbarazzante nei confronti di rivali come Galimzyanov, Casper, Hutarovich, Duque o Nizzolo.
Quest'ultimo deve aver vissuto come un incubo il Marcel che, pochi giorni dopo, gli ha soffiato anche la ProRace Berlin, corsa in linea che in Germania anticipa il Giro di Baviera. Un mese dopo, Marcel ancora protagonista al Delta Tour Zeeland (secondo posto nel cronoprologo, vittoria in volata di una delle due frazioni in linea, e affermazione pure nella classifica generale); dopodiché, bypassando per brevità i tanti piazzamenti (ma menzioniamo almeno il secondo posto alla Rund um Köln in aprile), arriviamo al giorni nostri, all'oggi e a questa vittoria estiva in terra polacca.
Dopo che una fuga a 6 aveva avuto il suo giusto spazio e destino (Cazaux, Arguelyes, Oyarzun, Matysiak, Kuriek e anche un italiano, nella persona del leccese Piscopiello, tutti ripresi a cavallo dei -15 km alla fine), era interessante seguire le evoluzioni di squadroni come HTC, Garmin, Rabobank, Quickstep, Saxo Bank ma anche Lampre e Liquigas, tutte più o meno impegnate in quel finale velocissimo. Kittel, che non disponeva certo di un treno all'altezza di quello di avversari che rispondono al nome di Boonen, Sagan, Haussler, Feillu, Brown, Degenkolb, Haedo (per restare ai più in vista), ha dovuto arrangiarsi, dimostrando una notevole sagacia tattica nel momento in cui ha scelto le ruote degli HTC per lanciarsi nella volata.
Dopo che la Liquigas ha fatto e disfatto nell'ultimo chilometro (col risultato che Sagan si è disperso oltre la decima posizione, non riuscendo nemmeno a impostare il suo sprint), il tedesco della Skil è sbucato al momento giusto (forse un pelo lungo), ai 250 metri abbondanti, e ha bruciato tutti con uno spunto clamoroso: talmente potente che Kittel ha potuto addirittura quasi smettere di pedalare nei 50 metri finali, tanto era il vantaggio che si era già assicurato su Kristoff, Chicchi e Haussler, i primi battuti di giornata. L'Italia, comunque molto presente, piazza anche Merlo in quinta posizione, Nizzolo in sesta e Paolini in ottava.
Domani da Czestochowa a Dabrowa Górnicza si replica, è attesa ancora una volata anche se in capo a una tappa di chilometraggio più adatto a una corsa World Tour (162 km). Chissà se emergeranno atleti più esperti o se per il capoclassifica Kittel, come già a Dunkerque, l'appetito aumenterà mangiando.