GiroBio 2011: Con Moser sei al (Martin)sicuro! - Moreno regola un gruppetto di sette sul lungomare
- Giro Ciclistico d'Italia - GiroBio 2011 [1]
- Lucchini Maniva Ski [Dilettanti] 2011 [2]
- Palazzago Elledent Rad Logistica - MCipollini [Dilettanti] 2011 [3]
- Team Brilla Pasta Montegrappa [Dilettanti] 2011 [4]
- Team Colpack [Dilettanti] 2011 [5]
- Team Hopplà - Truck Italia - Mavo Infissi - Valdarno Project [Dilettanti] 2011 [6]
- Trevigiani Dynamon Bottoli [Dilettanti] 2011 [7]
- Vega Prefabbricati Montappone [Dilettanti] 2011 [8]
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2011 [9]
- Andrea Di Corrado [10]
- Andrea Iannello [11]
- Andrea Palini [12]
- Antonino Parrinello [13]
- Antonino Puccio [14]
- Davide Villella [15]
- Enrico Barbin [16]
- Enrico Battaglin [17]
- Fabio Aru [18]
- Francesco Manuel Bongiorno [19]
- Gideoni Rodrígues Monteiro [20]
- Massimo Graziato [21]
- Matteo Ciavatta [22]
- Matteo Di Serafino [23]
- Matteo Mammini [24]
- Matteo Trentin [25]
- Mattia Barabesi [26]
- Moreno Moser [27]
- Nicola Gaffurini [28]
- Oleksandr Polivoda [29]
- Salvatore Puccio [30]
- Siarhei Novikau [31]
- Pianeta giovani [32]
Moreno Moser era uno degli atleti più attesi soprattutto nelle tappe mosse e alla prima occasione non ha lasciato scampo agli avversari. Bravo a scollinare l'ultimo Gpm nelle prime posizioni, abilissimo ad infilarsi nel primo tentativo che si è portato a caccia dei battistrada Di Serafino e Rodrigues e spietato a mettere la propria ruota davanti a quella di tutti gli altri sulla linea d'arrivo.
E dire che dopo il primo attacco di giornata, portato ancora da uno scatenato Di Serafino (che a fine giornata come giusta ricompensa indosserà la maglia di miglior scalatore e quella dei traguardi volanti) in prossimità di Ancarano, la situazione si era fatta molto succulenta. Il Team Hopplà di Salvatore Puccio aveva sferrato un attacco in discesa con quattro uomini (oltre all'umbro anche il fratello Antonino, Parrinello e Barabesi) a cui avevano risposto parecchi dei favoriti, formando un gruppo di una ventina di unità. Oltre ai già citati, presenti anche Trentin, Mammini, Battaglin, Di Corrado, Villella, Bongiorno, Aru, Iannello, Moser, Palini, Gani, Polivoda e Barbin. Ma, dopo qualche chilometro d'amore e d'accordo, durante il quale i battistrada guadagnano oltre mezzo minuto, l'armonia si spezza e così il plotoncino. Le carte si rimescolano un po' con l'arrivo di un altro drappello ma a circa 30 km dalla fine è tutto da rifare.
Siamo praticamente ai piedi dell'ultima ascesa, verso Tortoreto Alto. A un chilometro dalla vetta Di Serafino piazza un altro colpo e transita per primo sul Gpm, in solitaria. Terminata la discesa, al suo inseguimento si porta Gideoni Rodrigues, che presto si riporta sull'atleta della Vega e i due possono contare su una ventina di secondi di vantaggio sul grosso del gruppo a poco più di dieci chilometri dal termine. In questi frangenti altri corridori da dietro, Moser, Novikau, Graziato, Gaffurini, Busato e Ciavatta capiscono che è il momento degli indugi è finito e si lanciano alla caccia della coppia di testa, riportandosi sotto (ma Ciavatta avrà perso le ruote nel momento del ricongiungimento) a circa ottomila metri dall'arrivo. Pur con qualche altro tentativo tra i battistrada e nonostante la forte rimonta del gruppo, è una volata tra i sette a decidere la corsa, con Moser che si impone di giustezza su Rodrigues e Graziato. Il plotone perde soli 5", niente di assolutamente irreparabile, anche se, penserà il buon Moreno, 15" (compreso l'abbuono) è meglio darli che prenderli.
Domani tappa pianeggiante che porterà la truppa sul Gargano, anche se il finale non sarà propriamente lineare. Una leggera salitella (si parla di pendenze sempre al di sotto del 5%) che terminerà ai meno tre e una serie di curve in leggera discesa fino all'arrivo potrebbero favorire le stoccate di qualche finisseur in caccia del colpaccio.