Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della diciottesima tappa del Giro d'Italia.
Eros Capecchi (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«È da inizio stagione che inseguo una vittoria e queste strade mi hanno sempre portato fortuna. Non è stato un inizio stagione fortunato, ma questa vittoria ripaga di tutti i sacrifici. Sono andato via dalla Liquigas perché non riuscivo a trovare spazi ma ora sono tornato con ottime credenziali e sono contento per aver dato una mano a Vincenzo Nibali e ancor di più per aver colto questa vittoria al Giro. La dedica va alla mia famiglia e in particolar modo a mio nonno e al mio cuginetti che sono venuti a mancare qualche anno fa. Nel finale sapevo di essere il più veloce e ho cercato di prendere la miglior posizione nelle ultime curve e ho impostato una buona volata».
Marco Pinotti (HTC-High Road)da Raisport
«È stata una corsa velocissima e sono stato bravo e fortunato a centrare l'azione giusta. Siamo riusciti a portare via un gruppetto perché ci si stava guardando troppo. Ho cercato di prendere in testa l'ultima curva in leggera discesa, cercando di sfruttare la velocità, ma non sono molto veloce e arrivare secondo in un gruppetto di tre è stato già un risultato al di sopra delle aspettative (ride)».
Gianluca Brambilla (Colnago-CSF Inox)da Raisport
«Oggi è la terza tappa nella quale vado in fuga. Ho dovuto fare tanta fatica per riuscire a far parte dell'azione buona e poi per cercare di rientrare sui primi tre. Ho pagato gli sforzi dei chilometri in pianura e magari con una discesa più tecnica avrei potuto recuperare qualcosa in più e raggiungere quelli davanti. Comunque un buon quarto posto, dopo aver impostato al meglio la volatina con Tiralongo. Le salite mi piacciono tanto ma nella tappa del Gardeccia proprio le ho odiate».
Michele Scarponi (Lampre-ISD)da Raisport
«Siamo andati a tutta fino a Bergamo, senza mangiare e senza bere. Il distacco in classifica è pesante per me e Nibali ma darò il massimo soprattutto nella tappa del Sestrière per provare a vincere una tappa e mettere in difficoltà Contador».
Vincenzo Nibali (Liquigas)da Raisport
«La crono finale, accorciata, è un po' più facile e livellerà i valori per la lotta al podio. Contador è fortissimo ma io e Michele lotteremo fino alla fine cercando di ottenere il massimo che il percorso ci consentirà».
Alberto Contador (Saxo Bank)da Raisport
«La velocità è stata altissima, ma da quando è andata via la fuga è stato una giornata buona. Per ora penso solo alla maglia rosa, non alla possibilità di fare o meno il Tour, al quale penserò a tempo debito».
Matteo Carrara (Vacansoleil)da Raisport
«Abbiamo fatto una media altissima e ho cercato di portar via la fuga scendendo da Bergamo Alta. Ma non ho trovato collaborazione andando verso la Val Seriana. Sul Ganda ho cercato di rientrare insieme ad altri ma non c'è stato niente da fare».
Roberto Damiani (tm Lampre)da Raisport
«Abbiamo stilato una Carta dei Valori, per dare la possibilità a chiunque di valutarci dal punto di vista etico, cosa che riteniamo importante per una squadra ciclistica. Zomegnan e Manlio D'Agostino mi hanno aiutato a stilare questa sorta di decalogo interno che la Lampre ha adottato e servirà a dare un'immagine migliore del ciclismo. Comunque credo sia venuto il momento di smetterla di associare il doping al ciclismo. Se c'è una questione poco chiara bisogna chiuderla al più presto, svoltare pagina e poi pensare ad altro».
«È da inizio stagione che inseguo una vittoria e queste strade mi hanno sempre portato fortuna. Non è stato un inizio stagione fortunato, ma questa vittoria ripaga di tutti i sacrifici. Sono andato via dalla Liquigas perché non riuscivo a trovare spazi ma ora sono tornato con ottime credenziali e sono contento per aver dato una mano a Vincenzo Nibali e ancor di più per aver colto questa vittoria al Giro. La dedica va alla mia famiglia e in particolar modo a mio nonno e al mio cuginetti che sono venuti a mancare qualche anno fa. Nel finale sapevo di essere il più veloce e ho cercato di prendere la miglior posizione nelle ultime curve e ho impostato una buona volata».
«È stata una corsa velocissima e sono stato bravo e fortunato a centrare l'azione giusta. Siamo riusciti a portare via un gruppetto perché ci si stava guardando troppo. Ho cercato di prendere in testa l'ultima curva in leggera discesa, cercando di sfruttare la velocità, ma non sono molto veloce e arrivare secondo in un gruppetto di tre è stato già un risultato al di sopra delle aspettative (ride)».
«Oggi è la terza tappa nella quale vado in fuga. Ho dovuto fare tanta fatica per riuscire a far parte dell'azione buona e poi per cercare di rientrare sui primi tre. Ho pagato gli sforzi dei chilometri in pianura e magari con una discesa più tecnica avrei potuto recuperare qualcosa in più e raggiungere quelli davanti. Comunque un buon quarto posto, dopo aver impostato al meglio la volatina con Tiralongo. Le salite mi piacciono tanto ma nella tappa del Gardeccia proprio le ho odiate».
«Siamo andati a tutta fino a Bergamo, senza mangiare e senza bere. Il distacco in classifica è pesante per me e Nibali ma darò il massimo soprattutto nella tappa del Sestrière per provare a vincere una tappa e mettere in difficoltà Contador».
«La crono finale, accorciata, è un po' più facile e livellerà i valori per la lotta al podio. Contador è fortissimo ma io e Michele lotteremo fino alla fine cercando di ottenere il massimo che il percorso ci consentirà».
«La velocità è stata altissima, ma da quando è andata via la fuga è stato una giornata buona. Per ora penso solo alla maglia rosa, non alla possibilità di fare o meno il Tour, al quale penserò a tempo debito».
«Abbiamo fatto una media altissima e ho cercato di portar via la fuga scendendo da Bergamo Alta. Ma non ho trovato collaborazione andando verso la Val Seriana. Sul Ganda ho cercato di rientrare insieme ad altri ma non c'è stato niente da fare».
«Abbiamo stilato una Carta dei Valori, per dare la possibilità a chiunque di valutarci dal punto di vista etico, cosa che riteniamo importante per una squadra ciclistica. Zomegnan e Manlio D'Agostino mi hanno aiutato a stilare questa sorta di decalogo interno che la Lampre ha adottato e servirà a dare un'immagine migliore del ciclismo. Comunque credo sia venuto il momento di smetterla di associare il doping al ciclismo. Se c'è una questione poco chiara bisogna chiuderla al più presto, svoltare pagina e poi pensare ad altro».