Ecco le dichiarazioni dei protagonisti al termine della sedicesima tappa del Giro d'Italia.
Alberto Contador (Saxo Bank)da Raisport
«Questo non è un trionfo triste perché una vittoria lascia sempre un po' di gioia ma ci tenevo davvero tanto a vincere tanto oggi per ricordare Xavi nel migliore dei modi: era un grande corridore, una persona fantastica e un ottimo amico e questa vittoria è per lui. Ieri ci è arrivata la notizia mentre stavamo prendendo un caffè con la squadra, immediatamente abbiamo sospeso la conferenza stampa e ho pensato solo a vincere oggi per lui. Correre in Italia è davvero una meraviglia, anche oggi c'erano tantissimi tifosi e la gente è splendida, mi ha dato un supporto incredibile: sono tre settimane che sono in Italia e con questo pubblico il tempo sembra volare; grazie a tutti!»
Michele Scarponi (Lampre-ISD)da Raisport
«Oggi abbiamo dati tutti il massimo, io sono un po' mancato negli ultimi due chilometri perché non ho più avuto gambe per spingere e rilanciare. Fin qui sono molto soddisfatto del mio Giro, la tappa del Sestriere mi piace molto perché si addice molto alle mie caratteristiche visto che è impegnativa e ha anche un chilometraggio importante.».
Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Oggi stavo veramente bene, già stamattina nella ricognizione avevo sentito di aver recuperato gli sforzi ed ero molto fiducioso: tutti abbiamo fatto un grande lavoro, Alberto mi diceva i tempi e i meccanici hanno preparato la bici perfettamente. Contador sembra un marziano e al momento c'è poco da fare: la mia prestazione è stata molto buona, sono partito bene, sapevo di avere un ottimo tempo e mi sono gestito riuscendo ad aumentare il ritmo nel finale. Oggi in discesa non ho rischiato andando a tutta perché sapevo che il tratto decisivo era quello centrale. Ormai l'obiettivo è il secondo posto, io e Scarponi siamo anche molto amici e ognuno lotterà fino all'ultimo; tolto Contador è un Giro molto equilibrato e penso che noi italiani stiamo andando bene e non dobbiamo avere alcun rimpianto. Per ora Contador s'è dimostrato davvero forte, ha 5' di vantaggio sul secondo e mi sembra molto difficile poter ribaltare la classifica. Tondo l'anno scorso era stato uno dei miei rivali alla Vuelta, era molto simpatico, si rideva e si scherzava spesso: Alberto ha fatto la cosa giusta ricordandolo sul podio».
José Rujano (Androni-CIPI)da Raisport
«Ho fatto una bella cronometro, sono un po' calato negli ultimi due chilometri perché avevo male alle gambe ma ho fatto tutto il possibile. Ringrazio Dio per questa condizione e comunque sono contento perché ancora una volta ho dimostrato di essere uno dei migliori scalatori al mondo: adesso mi piacerebbe vincere a Sestriere come nel 2005. Contador è un grande campione e sapere di riuscire a stare vicino a lui mi rende molto felice».
Stefano Garzelli (Acqua & Sapone)da Raisport
«Nelle cronoscalate vado bene: ero abbastanza stanco e forse meno brillante di quanto avrei voluto ma sono andato bene; nonostante il primo tempo parziale sapevo che sarebbe stato difficile vincere. A cronometro riesco a difendermi bene quindi dopo 15 anni ormai so gestire molto bene lo sforzo in questo tipo di prove. Il riposo è venuto molto bene perché eravamo reduci da tre giorni durissimi. In questo momento penso che abbiamo il Contador migliore degli ultimi anni e penso sia anche il corridore più forte degli ultimi 10 anni: complimenti quindi a lui ma non bisogna abbattersi e dobbiamo continuare a provarci. Il mio obiettivo continua a essere di vincere una tappa e ora ho fatto tutti i piazzamenti lì attorno: adesso ci sono tappe strane perché andrà via la fuga e staremo a vedere. Tengo molto anche a questa maglia verde ma bisogna vedere se Contador vorrà lasciare almeno questa visto che oggi ha fatto altri punti».
Marco Pinotti (HTC Highroad)da Raisport
«I migliori devono ancora arrivare ma almeno il miglior tempo parziale me l'ero dato come obiettivo per oggi. Il mio Giro finora sta andando bene, avrei voluto essere un po' più brillante in salita ma il percorso era forse troppo duro per me. La crono si vince nel tratto tra i meno 7 e i meno 2 visto che poi dopo c'è solo il falsopiano finale».
Stefano Pirazzi (Colnago)da Raisport
«Era giusto dare tutto, siamo al Giro ed è giusto onorarlo al meglio. Ho cercato di mettermi in evidenza tutti i giorni poi speriamo che in futuro arrivino anche i risultati: per ora la stagione è buona, la gamba c'è e speriamo di continuare così».
Danilo Di Luca (Katusha)da Raisport
«Come detto sono venuto al Giro per per aiutare Joaquím Rodríguez, ho fatto il gregario e l'ho aiutato strategicamente prima e dopo la corsa. Volevo essere qui anche per fare fatica, abituarmi ai ritmo di una corsa dura come il Giro e a fine stagione, magari già alla Vuelta, spero di essere di nuovo quello di un tempo. Adesso ci sono quattro tappe adatte alle fughe e spero di vincere una: purtroppo posso vincere solo attaccando da lontano, l'altro giorno ero nel gruppo giusto ma sono andato in crisi sul Fedaia».
Branislau Samoilau (Movistar)da Raisport
«Per ora sono primo ma mancano ancora tanti corridori quindi aspettiamo. Stamattina avevo visto il percorso e mi è piaciuto tanto perché c'era sia pianura che salita. Poi avevo anche motivazioni extra perché domani sarà il mio compleanno e ci tenevo a fare bene».
Yaroslav Popovych (RadioShack)da Raisport
«Una cronometro così dopo il giorno di riposo è sempre abbastanza dura, non era una giornata per me. Ieri sono venuti i NAS a trovare la squadra ma non c'è stato nulla di preoccupante, siamo tutti molto tranquilli».
Johnny Hoogerland (Vacansoleil)da Raisport
«La prima parte di questa cronometro è abbastanza tecnica, poi gli ultimi 3 km sono veramente duri. La differenza si farà soprattutto nella seconda parte, quella in salita. Nella prima settimana del Giro non stavo molto bene, la scorsa invece è andata un po' meglio: adesso spero che questa sia la migliore!»
Sylwester Szmyd (Liquigas-Cannondale)da Raisport
«Volevo provare a spingere e a sudare un po' per capire come sto in vista delle prossime tappe decisive in classifica per noi e per Nibali. Finora non è stato facile questo Giro tra bronchite, febbre e poi anche tre giorni di diarrea proprio alla vigilia delle tappe più dure. Sono rimasto in gara perché spero e penso di poter essere ancora d'aiuto a Vincenzo».
Stef Clement (Rabobank)da Raisport
«Vedremo a fine giornata con sarò posizionato, io ho fatto del mio meglio. È stata una grande esperienza perché c'era tantissimo pubblico. Ieri ero venuto a visionare il percorso assieme al nostro capitano Steven Kruijswijk e c'erano quindi tutte le motivazioni giuste per andare a tutta e provare a far bene».
«Questo non è un trionfo triste perché una vittoria lascia sempre un po' di gioia ma ci tenevo davvero tanto a vincere tanto oggi per ricordare Xavi nel migliore dei modi: era un grande corridore, una persona fantastica e un ottimo amico e questa vittoria è per lui. Ieri ci è arrivata la notizia mentre stavamo prendendo un caffè con la squadra, immediatamente abbiamo sospeso la conferenza stampa e ho pensato solo a vincere oggi per lui. Correre in Italia è davvero una meraviglia, anche oggi c'erano tantissimi tifosi e la gente è splendida, mi ha dato un supporto incredibile: sono tre settimane che sono in Italia e con questo pubblico il tempo sembra volare; grazie a tutti!»
«Oggi abbiamo dati tutti il massimo, io sono un po' mancato negli ultimi due chilometri perché non ho più avuto gambe per spingere e rilanciare. Fin qui sono molto soddisfatto del mio Giro, la tappa del Sestriere mi piace molto perché si addice molto alle mie caratteristiche visto che è impegnativa e ha anche un chilometraggio importante.».
«Oggi stavo veramente bene, già stamattina nella ricognizione avevo sentito di aver recuperato gli sforzi ed ero molto fiducioso: tutti abbiamo fatto un grande lavoro, Alberto mi diceva i tempi e i meccanici hanno preparato la bici perfettamente. Contador sembra un marziano e al momento c'è poco da fare: la mia prestazione è stata molto buona, sono partito bene, sapevo di avere un ottimo tempo e mi sono gestito riuscendo ad aumentare il ritmo nel finale. Oggi in discesa non ho rischiato andando a tutta perché sapevo che il tratto decisivo era quello centrale. Ormai l'obiettivo è il secondo posto, io e Scarponi siamo anche molto amici e ognuno lotterà fino all'ultimo; tolto Contador è un Giro molto equilibrato e penso che noi italiani stiamo andando bene e non dobbiamo avere alcun rimpianto. Per ora Contador s'è dimostrato davvero forte, ha 5' di vantaggio sul secondo e mi sembra molto difficile poter ribaltare la classifica. Tondo l'anno scorso era stato uno dei miei rivali alla Vuelta, era molto simpatico, si rideva e si scherzava spesso: Alberto ha fatto la cosa giusta ricordandolo sul podio».
«Ho fatto una bella cronometro, sono un po' calato negli ultimi due chilometri perché avevo male alle gambe ma ho fatto tutto il possibile. Ringrazio Dio per questa condizione e comunque sono contento perché ancora una volta ho dimostrato di essere uno dei migliori scalatori al mondo: adesso mi piacerebbe vincere a Sestriere come nel 2005. Contador è un grande campione e sapere di riuscire a stare vicino a lui mi rende molto felice».
«Nelle cronoscalate vado bene: ero abbastanza stanco e forse meno brillante di quanto avrei voluto ma sono andato bene; nonostante il primo tempo parziale sapevo che sarebbe stato difficile vincere. A cronometro riesco a difendermi bene quindi dopo 15 anni ormai so gestire molto bene lo sforzo in questo tipo di prove. Il riposo è venuto molto bene perché eravamo reduci da tre giorni durissimi. In questo momento penso che abbiamo il Contador migliore degli ultimi anni e penso sia anche il corridore più forte degli ultimi 10 anni: complimenti quindi a lui ma non bisogna abbattersi e dobbiamo continuare a provarci. Il mio obiettivo continua a essere di vincere una tappa e ora ho fatto tutti i piazzamenti lì attorno: adesso ci sono tappe strane perché andrà via la fuga e staremo a vedere. Tengo molto anche a questa maglia verde ma bisogna vedere se Contador vorrà lasciare almeno questa visto che oggi ha fatto altri punti».
«I migliori devono ancora arrivare ma almeno il miglior tempo parziale me l'ero dato come obiettivo per oggi. Il mio Giro finora sta andando bene, avrei voluto essere un po' più brillante in salita ma il percorso era forse troppo duro per me. La crono si vince nel tratto tra i meno 7 e i meno 2 visto che poi dopo c'è solo il falsopiano finale».
«Era giusto dare tutto, siamo al Giro ed è giusto onorarlo al meglio. Ho cercato di mettermi in evidenza tutti i giorni poi speriamo che in futuro arrivino anche i risultati: per ora la stagione è buona, la gamba c'è e speriamo di continuare così».
«Come detto sono venuto al Giro per per aiutare Joaquím Rodríguez, ho fatto il gregario e l'ho aiutato strategicamente prima e dopo la corsa. Volevo essere qui anche per fare fatica, abituarmi ai ritmo di una corsa dura come il Giro e a fine stagione, magari già alla Vuelta, spero di essere di nuovo quello di un tempo. Adesso ci sono quattro tappe adatte alle fughe e spero di vincere una: purtroppo posso vincere solo attaccando da lontano, l'altro giorno ero nel gruppo giusto ma sono andato in crisi sul Fedaia».
«Per ora sono primo ma mancano ancora tanti corridori quindi aspettiamo. Stamattina avevo visto il percorso e mi è piaciuto tanto perché c'era sia pianura che salita. Poi avevo anche motivazioni extra perché domani sarà il mio compleanno e ci tenevo a fare bene».
«Una cronometro così dopo il giorno di riposo è sempre abbastanza dura, non era una giornata per me. Ieri sono venuti i NAS a trovare la squadra ma non c'è stato nulla di preoccupante, siamo tutti molto tranquilli».
«La prima parte di questa cronometro è abbastanza tecnica, poi gli ultimi 3 km sono veramente duri. La differenza si farà soprattutto nella seconda parte, quella in salita. Nella prima settimana del Giro non stavo molto bene, la scorsa invece è andata un po' meglio: adesso spero che questa sia la migliore!» 
«Volevo provare a spingere e a sudare un po' per capire come sto in vista delle prossime tappe decisive in classifica per noi e per Nibali. Finora non è stato facile questo Giro tra bronchite, febbre e poi anche tre giorni di diarrea proprio alla vigilia delle tappe più dure. Sono rimasto in gara perché spero e penso di poter essere ancora d'aiuto a Vincenzo». 
«Vedremo a fine giornata con sarò posizionato, io ho fatto del mio meglio. È stata una grande esperienza perché c'era tantissimo pubblico. Ieri ero venuto a visionare il percorso assieme al nostro capitano Steven Kruijswijk e c'erano quindi tutte le motivazioni giuste per andare a tutta e provare a far bene».