Giro d'Italia 2011: Bart il monello li fa tutti gialli - De Clercq a sorpresa a Montevergine su Scarponi

Il primo arrivo in salita di questo Giro d'Italia non offre particolari spunti nella lotta tra i favoriti perché tutti arrivano assieme con lo stesso tempo, senza neanche buchi di pochi secondi come ci era capitato di vedere gli anni scorsi qui sul traguardo di Montevergine. La tappa corta, però, fa divertire perché molti corridori trovano la forza di attaccare ed il finale è pieno di suspance: la vittoria, infatti, va al belga Bart De Clercq, 24enne al suo primo anno e alla sua prima vittoria da professionista, che ha aggredito la salita finale partendo da solo a circa 7 chilometri dall'arrivo e riuscendo a difendersi dal rientro dei big proprio all'ultima pedalata.

Il secondo posto di tappa va a Michele Scarponi che precede Kreuziger, Garzelli e Nibali, con Contador nono e Menchov 17°. Tra i corridori attardati troviamo ancora Sastre (21") e Machado (33"), ma anche Danilo Di Luca (1'34").

Il chilometraggio ridotto di questa tappa, appena 110 km, spinge i corridori a partire a tutta e subito dopo il via l'andatura è molto elevata, superiore ai 45 chilometri orari: attivissimi gli uomini della Ag2r ed infatti al km 13 sono Berard e Canuti a portare via il primo gruppetto; dopo poche centinaia di metri si sono accodati ai due uomini di testa Vorganov, Pineau, Visconti, Pasamontes, Bak, Selvaggi, Betancourt e Cherel.

Dieci uomini in fuga, però, sono troppi per il gruppo che, guidato dagli uomini dalla Euskaltel, decide di non lasciare spazio. Con il ricongiungimento ormai praticamente effettuato, alcuni corridori decidono di attaccare ancora e stavolta il plotone si ferma e la fuga va: i nomi dei cinque battistrada sono Visconti (Farnese), Canuti (Colnago), Bak (HTC), Pineau (QuickStep) e Montaguti (Ag2r), con quest'ultimo che diventa ben presto maglia rosa virtuale visto che in classifica è 46° a 2'16" da Weening.

La Rabobank anche oggi non è sola in testa al gruppo, perché a tirare per tenere cucito il gruppo ci sono anche gli uomini della Acqua & Sapone visto che Stefano Garzelli si è sempre piazzato molto bene quando in passato si è arrivati qui al Santuario di Montevergine. Il vantaggio massimo della fuga è di 3'15" intorno al chilometro 40 di corsa, ossia a 70 km dal traguardo.

Sulla salita di Serra della Strada il gruppone comincia a perdere unità (tra i primi a staccarsi c'è Cavendish) e a guadagnare sensibilmente sui fuggitivi: al Gpm transita per primo Federico Canuti che poi scivola in discesa senza conseguenze. Nel frattempo da dietro attacca Johnny Hoogerland che non vuole passare inosservato nel giorno del suo compleanno: l'olandese transita al gpm a 1'15", quasi un minuto prima del gruppo. Il corridori della Vacansoleil fa un grande numero tra discesa e pianura e a 25 km dall'arrivo si porta sulla testa della corsa: appena rientra, addirittura, scatta subito e poi è sempre lui a rilanciare l'azione visto l'accordo non è più perfetto.

A 16 km dall'arrivo, dove inizia la salita conclusiva, il ritardo del plotone scende sotto al minuto e così Visconti e Pineau decidono di rialzarsi e farsi riprendere. Dietro intanto tutte le squadre dei favoriti si alternano nelle prime posizioni, prima la Lampre, poi la Garmin ed anche Geox e Liquigas. Ai meno 12 rimane solo in testa Lars Bak mentre tutti i suoi compagni di avventura vengono ripresi.

Nei primi chilometri di salita si assiste ad una lunga sequenza di scatti: molto pimpante il belga De Greef, Rovny e Valls (ci provano due volte) ma si muovono pure Pirazzi, Cherel e De Clercq, l'unico che riesce a guadagnare fino a 35" sugli inseguitori guidati dalla Acqua & Sapone quando mancano 4000 metri all'arrivo. Tra i meno 3.5 km e i meno 3 km si lanciano all'inseguimento Carlos Ochoa (Androni) e ancora Pirazzi ma l'atteggiamento del gruppo sempre totalmente passivo, anche perché nessuna squadra si mette a tirare con decisione: il ritardo infatti vola addirittura sopra ai 40".

Nel finale, però, si sveglia la Lampre che mette Niemiec a tirare a tutta per Scarponi e all'ultimo chilometro il ritardo è di appena 24": appena il polacco finisce la sua azione parte lungo Scarponi con Nibali, Kreuziger e Garzelli a ruota. Il finale è incertissimo perché De Clercq va in difficoltà e si gira più volte, con le tante curve che lo tengono lontano dagli occhi degli inseguitori: il corridore della Omega Pharma riesce a salvarsi proprio all'ultima pedalata perché sarebbero bastati 5 metri in più per consentire a Scarponi di effettuare il sorpasso decisivo.

Alla fine la lotta tra i big si risolve con un nulla di fatto anche se Scarponi e Kreuziger possono gioire per aver conquistato rispettavimente 12 e 8 secondi di abbuoni all'arrivo. Gli altri arrivano tutti assieme a la maglia rosa rimane sulle spalle di Weening con 2" su Siutsou e Pinotti. Con questa vittoria Bart De Clerq riesce a conquistare anche la maglia verde di miglior scalatore.