Tour of Turkey 2011: Proprio Belletti questi italiani - Manuel si impone su Ferrari. Ora è leader
- Presidential Cycling Tour of Turkey 2011 [1]
- Colnago - CSF Inox 2011 [2]
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- Lampre - ISD 2011 [4]
- Manisaspor Cycling Team 2011 [5]
- Pro Team Astana 2011 [6]
- Alessandro Petacchi [7]
- Alexsandr Dyachenko [8]
- Andrea Noè [9]
- Angelo Pagani [10]
- Arthur Vichot [11]
- Bartosz Huzarski [12]
- Danail Andonov Petrov [13]
- Diego Milán Jiménez [14]
- Luis Felipe Laverde Jiménez [15]
- Manuel Belletti [16]
- Marek Canecky [17]
- Matteo Rabottini [18]
- Omar Lombardi [19]
- Roberto Ferrari [20]
- Sacha Modolo [21]
- Sandy Casar [22]
- Wesley Sulzberger [23]
- Yohan Bagot [24]
- Uomini [25]
dal nostro inviato
Marmaris porta ancora bene ai colori italiani. L'anno scorso si impose Visconti, quest'anno è la volta di Manuel Belletti che con una lunga volata ha conquistato la terza tappa del Giro di Turchia andando anche ad indossare la maglia turchese di leader della generale. Anche per il campione d'Italia l'anno scorso fu tappa e maglia e andando indietro del tempo ci si accorge inoltre che la tappa di Marmaris si è rivelata sempre decisiva nelle vittorie di Impey nel 2009 e García Dapena nel 2008. Belletti ha però dichiarato di non ambire alla generale ma anche aggiunto che se nella dura tappa di domani le cose dovessero mettersi bene, ovviamente cercherebbe di tenere duro fino a domenica.
Intanto il giovane sprinter di Reverberi si gode la sua terza vittoria stagionale arrivata grazie a uno splendido lavoro di squadra e a un finale di gara gestito al meglio dopo che a giocarsi la vittoria era rimasto un gruppo di una sessantina di corridori. Partito lunghissimo per chiudere su Milan Jiménez della Caja Rural, Belletti ha anche avuto il dubbio che davanti a lui ci fosse qualcun altro, visto che gli ultimi tortuosi chilometri dentro Marmaris sono stati convulsi e poco controllabili dalle squadre dei pochi velocisti rimasti. In effetti lo strappo posto a 7 km dal traguardo ha messo fuori gara i velocisti puri e caricato di acido lattico le gambe di Greipel, 9° e ancora a secco, mettendo nelle condizioni di giocarsi la vittoria un trio tutto tricolore costituito da Petacchi, Ferrari e Belletti.
Se per Ferrari è arrivato un buon secondo posto, per Petacchi ecco invece un'altra delusione, forse maggiore rispetto alle precedenti tappe visto che quest'oggi lo spezzino ci ha creduto davvero e ha messo a lavorare tutta la squadra per favorire il riassorbimento di un gruppetto di fuggitivi composto da Vichot (FDJ), Bagot (Cofidis), Laverde (Colombia ès passion) e Canecky (Manisaspor). Il corridore della Manisasport (che per il secondo giorno consecutivo inserisce un suo atleta in fuga) è stato anche il primo ad alzare bandiera bianca dopo poco più di 100 km di fuga. Partiti al km 22, i quattro fuggitivi sono andati subito fortissimo accumulando fino a 6 minuti di vantaggio a 50 km dall'arrivo, anche perché l'Astana ha tenuto un ritmo blando in testa al gruppo.
Ma solo quando sono entrati in scena i mastini di Petacchi per i 4 fuggitivi si sono spente le speranze di poter beffare il gruppo. Già a 38 km dall'arrivo infatti, con Canecky fuori causa, il vantaggio scende a 3'30" e ai -15, quando ci si prepara ad affrontare l'ascesa decisiva, i 3 tirano i remi in barca pur avendo un minuto di vantaggio.
Gruppo compatto dunque a 10 km dall'arrivo con Rabottini e Huzarsky che sono i primi ad accelerare in testa, ma il primo a riuscire ad allungare è Dyachenko dell'Astana subito stoppato da Noè. Il campione bulgaro Petrov della turca Konya cerca subito di imitare il kazako ma Noè è ancora vigile in testa al gruppo frazionatosi nel frattempo con in testa 12 unità tra cui Sandy Casar, primo a scollinare. Lungo la picchiata verso Marmaris il drappello diventa sempre più grosso fino ad ospitare circa 60 corridori di cui almeno la metà esausti. Ed è a questo punto che entano in azione Lombardi, Modolo e Pagani per agevolare lo sprint di Belletti. A cercare di rovinare i piani della Colnago, una delle squadre maggiormente rappresentate nel finale, ci pensa però Diego Milan Jiménez che prova lo spunto da finisseur dopo il triangolo rosso. Lo spagnolo ai 300 metri ha ancora qualche decina di metri di vantaggio ma la rimonta di Belletti è prodigiosa tanto da spiazzare anche Ferrari e Petacchi, mentre l'australiano Wesley Sulzberger tiene la posizione in cui si era venuto a trovare e chiude con un inaspettato 3° posto.
Per Belletti la vittoria sa di antipasto al Giro d'Italia, dove il romagnolo vorrà essere protagonista e verosimilmente anche per questo motivo domani potrebbe risparmiarsi nella Marmaris-Pamukkale, 207 km di saliscendi disegnati nell'aspro entroterra turco. Scorrendo la generale per gli italiani domani potrebbero far bene Chiarini, Bellotti e Gatto, ben piazzati in classifica e dotati delle giuste caratteristiche per cercare di vestirsi di turchese davanti alle cascate calcaree di Pamukkale.