Drentse 8 e Ronde Van Drenthe 2011: Vos e Olanda, pavé e tulipane - Marianne in volata. Sabato prova di CdM

Drentse 8, Vos fa 4
La corsa si chiama Drentse 8 van Dwingeloo. Si parte da Dwingeloo, sobborgo nel nord dei Paesi Bassi, non lontano da Assen, tempio del motociclismo. Drentse 8, il nome sta per la morfologia del tracciato che si incrocia andando a formare, se osservato dall'alto, questo numero. Metà di otto sono invece le vittorie su strada ottenute da Marianne Vos nel 2011. Oggi ha colpito ancora, inaugurando al meglio la prima gara del trittico olandese (Drentse 8, Novilon Eurocup, Ronde Van Drenthe).

Sole e torpore, Crowell e Longo Borghini
Si parte sotto il sole, le nubi arriverano più tardi ma non saranno foriere di piogge. Strade e stradine, qualche tratto in pavè. Alcuni sono duri, nulla a che vedere con la Fiandre. Il gruppo deve percorrere 141 chilometri ma le atlete sembrano già proiettate alla prova di Coppa del Mondo di sabato. Scatti senza troppe pretese, gruppo compatto. Un'americana di Maitland, Florida, decide di rompere il ritmo. Jackie Crowell scatta e se ne va, guadagnando terreno in poco tempo. La ventitreenne viene presto seguita da una giovane di belle speranze. Casacca arancione, da queste parti va molto. Elisa Longo Borghini affronta nelle prime posizioni uno dei tratti più impegnativi di pavé, vede le altre del gruppo rialzarsi e guardarsi in faccia. La ventenne di Ornavasso scatta così all'inseguimento della statunitense.

La Diadora è tutta per Shelley Olds
Dietro il gruppo capisce che deve darsi una scossa se non vuole rimanere a bocca asciutta, perché il traguardo di oggi è da velociste. La Diadora-Pasta Zara lavora per la propria sprinter, Shelley Olds. Sotto l'impulso delle ragazze guidate dal ds spagnolo Manel Lacambra prima la Longo Borghini, quindi la Crowell, vengono riassorbite dal plotone. La volata è servita, ci sono anche le nostre Bronzini e Baccaille.

Marianne rompe il filotto tedesco
Il dominio teutonico che grava su questa corsa (dal 2007 è stata vinta una volta da Regina Schleicher e tre da Ina-Yoko Teutenberg) viene rotto non da una statunitense, com'era nei piani della Diadora, né da un'italiana, com'era nei nostri auspici. Marianne Vos al Fiandre ha fatto da palo alla compagna Annemiek Van Vleuten, vincitrice a Ninove. Oggi l'olandese classe '87 riporta una vittoria olandese in questa corsa. Lo fa con una volata lunga non per il momento del lancio ma per la riuscita. Precede di due biciclette Shelley Olds ed Emma Johansson, si guarda indietro un paio di volte, infine esulta. Bronzini e Baccaille sono sesta e settima, mentre Barbara Guarischi si affaccia poco oltre la top ten e terminerà dodicesima.

Van Drenthe, una corsa da olandesi
Domani si corre la Novilon Eurocup, dove lo scorso anno la Van Vleuten precedette con uno splendido assolo Teutenberg e Wild, ma la maggior parte delle atlete salterà quest'appuntamento per concentrarsi sulla gara di sabato. La Ronde Van Drenthe è valevole per la Coppa del Mondo. Anche sabato le strade strette, il vento laterale tipico di queste zone e tratti in pavè saranno gli ostacoli che il gruppo dovrà superare. L'assalto al trono di Loes Gunnewijk è stato lanciato oggi da Marianne Vos. E se dal 2007 solo tedesche avevano vinto la Drentse 8, dallo stesso anno solo olandesi hanno primeggiato nella Ronde Van Drenthe: Visser, Beltman e lo scorso anno Gunnewijk, con la Johansson a fare da mosca bianca nel 2009. La fuoriclasse svedese si è piazzata sul gradino più basso del podio ma sentendo profumo di Coppa potrebbe dare il meglio di sé. Con il pavè ed il freddo si trova a suo agio e l'ha già dimostrato, le pendenze non la spaventano troppo. Quali pendenze? Quelle del VAM Berg: 300 metri di strada di campagna asfaltata che sale sulla collina con una pendenza media del 9,7% e punte del 16%.

Vento, stradine, pavé e la collina dei rifiuti
Si parte da Hoogeveen, dov'è posto anche il traguardo. Completato un primo, ampio giro, giungendo fino a Borger-Odoorn si ritorna verso sud-ovest. Sulla via del ritorno il gruppo troverà dapprima sezioni di pavè su stradine strette, quasi da parco cittadino. Quindi vi saranno le tre ascese al VAM Berg. La sigla "VAM" sta per Vuil Afvoer Maatschappij. L'acronimo non è propriamente un riferimento ad un luogo ameno, giacché la traduzione di Vuil Afvoer Maatschappij è "Compagnia di smaltimento rifuti" e che questa collina non ha niente a che vedere con quella cantata da Edgar Lee Masters in Spoon River ma è un serbatoio d'immondizia. Erba e terra sotto la quale giacciono rifiuti. Superata quest'asperità unica nel suo genere toccherà solo affrontare la poca pianura restante, resistendo al vento contrario o, peggio, laterale, e tagliare il traguardo di Hoogeveen. In questo piano se ne andò lo scorso anno la biondissima Gunnewijk, evadendo dal gruppetto già bell'e sfoltito dopo i tre passaggi sul VAM Berg. Sarà lì e nei tratti in pavé che si deciderà inevitabilmente la gara.

Tre fiori nel mazzo Nederland Bloeit
Quest'anno la Nederland Bloeit avrà la vincitrice uscente, appunto Loes Gunnewijk, quella odierna, Marianne Vos, e la Regina delle Fiandre, Annemiek Van Vleuten. Fecero doppietta nel 2010 (Gunnewijk e Van Vleuten), saranno la squadra da battere sabato prossimo. Johansson ed una AA Drink-Leontien.nl in cerca di riscatto, con Chantal Blaak (quinta nel 2010) che sarà la punta del team, insieme alle solite Zabelinskaya, Visser (uscita vincente ed in gran forma dall'Energiewacht Tour) proveranno a rovinare i piani delle olandesi di Jeroen Blijlevens. E c'è la Bronzini, la cui gamba gira sempre meglio, giorno dopo giorno. E c'è la Van Vleuten, che vestirà la maglia di leader di Coppa conquistata al Fiandre e difficilmente se ne vorrà privare. Infine c'è la Vos, che dopo gli ultimi successi iridati ottenuti nel ciclocross e su pista, vuol tornare ad essere dominatrice su strada. Ci sta riuscendo, Marianne, ma qualcuno aveva forse dubbi?

Da tener d'occhio
Sarah Düster è nata alla vigilia della finale Mondiale '82, Italia-Germania. L'anno scorso correva in Cervélo ma quest'anno Marianne Vos l'ha voluta con sé alla Nederland Bloeit. Al Fiandre ha sfiorato la vittoria, ripresa a 2 km dal traguardo dopo una lunga fuga. Ha corso un buon Energiewacht Tour e potrebbe approfittare delle attenzioni eccessive riportate sul tridente Vos-Van Vleuten-Gunnewijk.