Castilla y León 2011: Ogni tanto, una bella notizia - A Savini la tappa regina. Mollema leader, iella Contador

Anche se è troppo presto per cominciare ad aprire le uova pasquali, oggi almeno una sorpresa ce l'ha regalata la Vuelta Castilla y León con la vittoria del redivivo Filippo Savini e la débâcle finale del favorito per la tappa e per la vittoria finale Alberto Contador.

Il madrileno è incappato in una giornata storta tra guai meccanici, forature e una gamba che ha preferito salvaguardare, visto che a 2 km dalla fine, dopo aver forato per ben due volte, ha proseguito passeggiando fino all'arrivo, accumulando un ritardo di 2'50".

La terza tappa della Vuelta della regione situata nel nord-ovest iberico, la Bonavente-Laguna de los Peces con arrivo in salita dopo 157 km, è dunque stata un susseguirsi di emozioni e alla fine ha premiato il corridore romagnolo, alla sua terza vittoria in una carriera costellata da episodi sfortunati. Savini ha costruito il successo nella salita finale quando tutto solo è andato a riprendere i due corridori in fuga, Cioni del Team Sky e Slagter della Rabobank, i quali si erano avvantaggiati con il colombiano Infantino nel tratto in pianura tra la fine della discesa del 1° GPM e l'inizio dell'erta finale. Solo Cioni ha provato a resistere al corridore di Reverberi che è arrivato tutto solo precedendo di 7" Mollema e il compagno Pozzovivo.

La salita di Laguna de los Peces rimane quasi un tabù per Contador visto che qui due anni fa non potè giocarsi le sue carte dato che la maglia di leader era sulle spalle del compagno Leipheimer, ma oggi proprio una resa come quella osservata negli ultimi km nessuno poteva immaginarla, anche perché la Saxo Bank ha fatto la corsa negli ultimi 50 km.

Che per lo spagnolo potesse propettarsi una giornata storta forse lo si era capito lungo l'Alto del Peñon, salita posta a 45 km dall'arrivo. Proprio quando il gruppo ha cominciato a sgretolarsi, il tre volte vincitore del Tour ha provato sulla propria pelle quello che capitò a Andy Schleck sul Port de Balès. Non che il Castilla y León valga il Tour de France, ma sta di fatto che un problema meccanico ha fatto perdere a Contador diversi secondi per cui Antón, Pozzovivo e i tre colombiani Atapuma, Baez e Quintana sono riusciti a scollinare con 28" di vantaggio sul temuto rivale che in discesa ha organizzato quel che restava dei compagni (i soli Richie Porte e Jesús Hernandez) per riportarsi sui pericolosi attaccanti.

Questi nel frattempo si erano riportati sul battistrada Alarcon (ultimo superstite della fuga del mattino della quale faceva parte anche Gianluca Brambilla) e venivano raggiunti da Cioni e dal duo Rabobank Slagter-Ten Dam.

In fondo alla discesa, quando mancano 20 km all'arrivo, il lavoro dei due uomini Saxo Bank fa scampare il primo pericolo al numero 1 della corsa. I due gregari continuano così diligentemente il loro lavoro anche dopo l'attacco di Cioni, Slagter e Infantino, che guadagnano fino a 40" sul gruppo ridotto a circa 40 unità, e danno l'impressione di potercela fare visto che ai -3 km hanno ancora mezzo minuto da amministrare. Ed è proprio a questo punto che si decide la corsa: Savini scatta (segno che il ritmo dei compagni di Contador non era impossibile, forse su indicazione del proprio capitano), imitato poco dopo senza uguali fortune da Ten Dam, e si riporta sui fuggitivi staccandoli poi facilmente.

Da dietro si muove l'Euskaltel con Nieve che tenta di spianare la strada ad Antón in vista di un duello con Contador, ma proprio quest'ultimo si è già fermato per la doppia foratura, che gli fa definitivamente perdere la pazienza e lo convince a tirarsi fuori dalla contesa. Il madrileno infatti risale in bici e senza batter ciglio incassa quasi 3 minuti da Savini che precede Mollema, nuvo leader della classifica, e Pozzovivo di 7", Igor Antón di 10", Tondo Volpini e Cioni di 15".

La crono di domani, oltre a dirci chi vincerà questa Vuelta tra Mollema, Tondo e Cioni (questi ultimi due distanziati di 3" e 14" dall'olandese, mentre Antón e Pozzovivo, rispettivamente a 3" e 6" dal leader, sono meno portati per l'esercizio contro il tempo), ci dirà anche se quella di oggi è stata una semplice giornataccia per Contador o se magari s'è inceppato qualcosa nei meccanismi del corridore di Pinto. Parola al tic-tac.