Vuelta al País Vasco 2011: Kiryienkantados de MoVasilistar - Il bielorusso arriva solo, Klöden è il nuovo leader
- Vuelta Ciclista al País Vasco 2011 [1]
- Leopard Trek 2011 [2]
- Movistar Team 2011 [3]
- Team RadioShack 2011 [4]
- Alexandre Vinokourov [5]
- Amaël Moinard [6]
- Amets Txurruka Ansola [7]
- Andreas Klöden [8]
- Andy Schleck [9]
- Carlos Barredo Llamazales [10]
- Christopher Horner [11]
- Damiano Cunego [12]
- Dario Cataldo [13]
- Fabio Andrés Duarte Arevalo [14]
- Francesco Gavazzi [15]
- Fränk Schleck [16]
- Joaquim Rodríguez Oliver [17]
- Jurgen Van de Walle [18]
- Luis León Sánchez Gil [19]
- Matteo Montaguti [20]
- Maxim Iglinskiy [21]
- Michael Rogers [22]
- Rafael Valls Ferri [23]
- Rigoberto Urán Urán [24]
- Ryder Hesjedal [25]
- Vasili Kiryienka [26]
- Xavier Tondo Volpini [27]
- Uomini [28]
Per un campione del mondo su pista (nella Corsa a punti) non è certo un problema percorrere 1.4 km a 60 km/h con un gruppo che ti ringhia alle spalle. Il bielorusso Vasili Kiryienka ha vinto così la seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi con arrivo a Lekunberri, anticipando di 2" il tedesco Klöden e il lussemburghese Andy Schleck, bravi a regolare il plotone dopo il disperato tentativo del colombiano Duarte di riportarsi in scia dell'atleta Movistar.
La tappa è partita subito molto forte, anche perché molti corridori di molte squadre dovevano riscattare le brutte prestazioni di ieri: dapprima ci ha provato un drappello col nostro Gavazzi ad andarsene, poi un'azione più corposa è stata promossa da Rogers, Van de Walle e Montaguti, ma è stato Valls sull'Alto de Larraitz a portare via il quartetto buono insieme a Cataldo (dal km 35), al kazako Maxim Iglinskyi e al francese Moinard (lungo l'Alto de Altzo).
I quattro hanno fatto registrare un vantaggio massimo di 5'45" al km 75, poi la Katusha ha ricevuto l'aiuto della Lampre e già sul Gpm dell'Alto de Huitzi il distacco era calato a 2'14".
È stato però l'intervento della Garmin-Cervélo in testa al gruppo della maglia gialla Joaquim Rodríguez a cambiare radicalmente la storia della tappa, che acciuffa i quattro battistrada a 32 km dalla conclusione. Anzi, sarebbe più corretto dire che riprende Valls e Moinard, visto che Iglinskyi è lesto ad accodarsi al tentativo di Barredo e Cataldo riesce a resistere al contrattacco di Txurruka. Anche questi quattro non vanno lontano, però, visto che è sempre la Garmin (ai meno 28 km) a ricompattare il plotone.
Fischer, Danielson e Vande Valde danno il cambio a Talansky a prendere vento e la situazione non cambia fino ai meno 5 km dal traguardo, momento in cui è Duarte a lasciar partire una rasoiata che lascia tutti di stucco. Luis León Sánchez prova a riprendere il giovane colombiano, ma il suo tentativo naufraga dopo poche pedalate. È proprio Kiryienka - con Fränk Schleck e Horner, poi anche con Cunego e Urán (ai meno 3.8) - a smuovere le acque e costringere Rodríguez e Samuel Sánchez - i primi due della classifica - a muoversi in prima persona.
Poco prima del Gpm dell'Alto de Azpiroz è ancora un atleta Movistar (Tondo) a tentare l'attacco, col sempreverde Horner ancora abile a seguire il tentativo dello spagnolo. E ancora la Movistar (con Kiryienka), forte della superiorità numerica nel plotone principale, a tentare l'allungo in discesa, con Vinokourov che capisce il gioco tattico e si accoda.
A 1400 metri dal traguardo, però, il nuovo allungo di Kiryienka fa male a tutti: i quattro atleti che si erano leggermente avvantaggiati rispetto a Rodríguez e company lo lasciano andare ed è Duarte a tentare l'azione disperata partendo lungo ai 500 metri dopo una trenata di Vinokourov. Il colombiano della Geox non riesce nell'impresa e deve lasciare i piazzamenti d'onore a Klöden e Andy Schleck, col tedesco che - grazie alla somma dei piazzamenti - va a prendersi la maglia gialla di leader strappandola a Joaquim Rodríguez, con la classifica che poi cambia davvero poco (Kiryienka passa da 18 a 16" di distacco).
Pollice leggermente verso per Di Luca (a 54") - che scende al 22esimo posto in classifica - e per il bel Poels (2'18") visto ieri.
Domani la terza tappa con arrivo a Zuia-Murgia non dovrebbe causare altri scossoni e dovrebbe forse sorridere alle (poche) ruote veloci presenti nei Paesi Baschi: favorito d'obbligo Freire, anche se corridori come Fischer e Gavazzi potrebbero rappresentare delle alternative più che valide al tricampeón mundiál.