La presentazione: Pooley, Abbott, il Giro è per voi - Da Roma a Torino, si scala il Mortirolo

Partenza a Roma e arrivo a Torino, perché anche il Giro Donne vorrà celebrare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia. E per il resto? A prima vista ci pare un Giro in cui la bilancia pende abbastanza dalla parte delle scalatrici, nonostante la cronometro finale (clicca qui [7] per il percorso nel dettaglio).

Sicuramente il nome che salta subito all'occhio è quello del Mortirolo, per la prima volta inserito in un percorso di un Giro d'Italia rosa. Abbott e compagne però non lo affronteranno dal versante classico di Mazzo, ma saliranno da Edolo, ma per arrivare in cima dovranno pur sempre superare più di 12 km con pendenza media di poco inferiore al 9%, con punte oltre il 10. L'arrivo sarà posto a Grosotto, dopo una decina di chilometri di una discesa molto tecnica e pendente.

Ma andiamo per ordine. Si parte il primo luglio dal centro della Capitale, anche se ancora non è dato sapere il luogo preciso. L'arrivo di Velletri potrebbe già risultare indigesto per le velociste, per la presenza di uno strappo nel circuito finale. Insidiosissima invece la seconda frazione, tutta abruzzese, con partenza e arrivo a Pescocostanzo con un paio di lunghe ascese nella seconda metà della tappa che potrebbero tagliar fuori già qualche pretendente al successo finale.

Le difficoltà continueranno nella terza giornata, che prevede la Potenza Picena-Fermo, disegnata interamente sulle strade di Marina Romoli, speciale madrina della tappa in particolare, ma anche dell'intera corsa. Una serie di salite brevi ma secche, poste in rapida successione, non consentiranno distrazioni a chi vorrà giocarsi il successo parziale, ma anche per le favorite del Giro.

Dopo le prime difficoltà, via libera alle sprinter nelle successive tre tappe, con gli arrivi di Forlì, Verona e Piacenza che, a conti fatti, potrebbero essere i soli dell'intero Giro favorevoli a Bronzini e socie, prima della già citata frazione del Mortirolo. Le montagne non si esauriranno quindi con la mitica salita valtellinese, ma il menu prevederà ancora strada all'insù con gli arrivi in quota di Valdidentro e Ceresola Reale, quest'ultima con pendenze severe negli ultimi chilometri prima della cronometro conclusiva di San Francesco al Campo, alle porte di Torino.

Un Giro Donne dunque, perfettamente disegnato per esaltare il duello tra le scalatrici del momento, Emma Pooley e Mara Abbott che giocheranno a sfruttare le arcinote debolezze delle avversarie (crono per la statunitense, discesa per l'inglese) in una corsa che per la prima volta in tempi recenti non consentirà dell'uso delle radioline, aggiungendo un pizzico di imprevedibilità ad una sfida che si annuncia già spettacolare.