Trofeo Zssdi 2011: Sorry Colbrelli, oggi tocca a me! - Battaglin e il dominio Zalf nella corsa giuliana
- Trofeo Zssdi - Unione dei Circoli Sportivi 2011 [1]
- Mantovani Cicli Fontana [Dilettanti] 2011 [2]
- Perutnina Ptuj 2011 [3]
- Zalf Désirée Fior [Dilettanti] 2011 [4]
- Diego Bernardi [5]
- Enrico Battaglin [6]
- Harald Totschnig [7]
- Hrvoje Miholjevic [8]
- Jaka Bostner [9]
- Luca Benedetti [10]
- Matej Gnezda [11]
- Michele Gazzara [12]
- Nicola Boem [13]
- Nicolò Rocchi [14]
- Robert Vrecer [15]
- Sonny Colbrelli [16]
- Pianeta giovani [17]
Per l'ennesima volta, il trofeo ZSSDI dell'Unione Circoli Sportivi in Italia è un affare Zalf: nella trentacinquennale storia della corsa, la compagine veneta ha vinto in 6 edizioni e negli ultimi 6 anni è salita sempre sul podio. Enrico Battaglin interrompe il (breve) digiuno di vittorie italiane nella corsa che si snoda tra Trieste e Gorizia: le ultime 2 edizioni hanno visto vincere infatti il croato Danculovic e la promessa slovena Marko Kump, ora nelle fila della Geox-TMC.
Lo stesso Kump, chiamato in causa per giudicare il nuovo percorso, aveva detto che era stato ammorbidito e che probabilmente ci si sarebbe giocati la vittoria in uno sprint ristretto: così è stato, anche se gli Zalf questo sprint hanno dovuto sudarselo.
Partenza da Trieste alle 13.27. Al via ci sono ben 11 formazioni Continental più la nazionale serba, oltre che alcune tra le più forti compagini dilettantistiche del triveneto: Marchiol, Zalf, Trevigiani su tutte. La corsa prende un'impostazione simil-professionistica: scatti e controscatti all'inizio, finché non parte un gruppetto di 4 corridori che prende un largo margine e anima gran parte della corsa. I 4 sono Harald Totsching (Tyrol), Diego Bernardi (Bibianese), Jaka Bostner (Radenska) e Michele Gazzara (Uc Trevigiani), i quali arrivano a un vantaggio massimo di 3'40". Prima del primo passaggio sulla linea d'arrivo, a Longera, Totsching e Gazzara staccano gli sfiancati colleghi, che vengono presto riassorbiti dal gruppo, per affrontare da soli la salita di Prebenico. Su di essa qualcuno si muove dal gruppo e riaggancia i fuggitivi in discesa: si tratta di Vrecer (Perutnina), Rocchi (Gazzera), Gnezda (Adria Mobil), Miholjevic (Loborika), Boem (Zalf) e Benedetti (Mantovani), che aveva tentato la fuga già nei primi chilometri di gara.
A questa salita segue quella di Padriciano, dove Robert Vrecer, 31enne della Perutnina vincitore di 2 trofei Gianfranco Bianchin, se ne va tutto solo prendendo un largo margine, che in cima arriva a 40" sui diretti inseguitori, quando mancano 13 km al traguardo. Sembra fatta per lo sloveno, ma dietro gli inseguitori si organizzano e non gli lasciano scampo. Sono in 25, lo sloveno è stato già in capace di vincere arrivando in solitaria ma stavolta viene ripreso, quando mancano solo 500 metri all'arrivo.
È sprint e gli Zalf lasciano solo il terzo gradino del podio ai rivali: Battaglin precede Sonny Colbrelli, aggiungendo un altro importante successo al suo già ricco palmarès tra i dilettanti. Al terzo posto si piazza Luca Benedetti, sì, ancora lui, premiato dopo i numerosi sforzi di giornata: per lui, che tra i dilettanti non ha mai vinto ma ha conquistato piazzamenti di prestigio come il 5° posto al Regioni l'anno scorso e un 3° alla Milano-Rapallo, è la stagione della verità.
Una nota a margine. Come già detto, Battaglin tra i dilettanti in Italia ha vinto praticamente tutto. Colbrelli, classe '90, quest'anno pare dovesse passare professionista con la Colnago ma poi ha deciso di fare un'altra stagione tra i dilettanti, che sarebbe la terza, e male non si può dire che faccia. Ora, questi ragazzi oggi hanno dimostrato per l'ennesima volta quanto sono forti, battendo rivali professionisti più anziani anche di 10 anni: lasciarli un altro anno nel limbo dilettantistico ha senso se fanno esperienza internazionale. Oggi era presente Di Rocco ad assistere alla corsa e la nostra speranza è che aver visto 2 atleti così forti e promettenti gli abbia ricordato che c'è una competizione internazionale a loro dedicata, la Coppa delle Nazioni, alla quale come Italia non partecipiamo, unica tra le nazioni di spicco del ciclismo. E se i Battaglin o i Colbrelli non potranno fare questa esperienza con la Nazionale, la nostra speranza è che la facciano almeno con le squadre di appartenenza. Magari sarà un cruccio inutile, però vedere colleghi di pari età quali Matthews e Degenkolb che asfaltano professionisti affermati lascia un po' riflettere sul vantaggio che questi hanno, attualmente, sui nostri.