L'intervista: Chi sprinta più di Sandie Clair? - Dopo gli Europei la francese punta a Mondiali
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Classe 1988, la velocista transalpina Sandie Clair, si presentò al mondo con un bronzo scintillante colto nei 500 metri ai Mondiali di Manchester, nel 2008. Nello scorso novembre il doppio titolo continentale nella Velocità Individuale e a Squadre l'ha proiettata nel novero di atlete d'élite, da tenere d'occhio in vista dei Giochi Olimpici di Londra 2012.
Ti saresti aspettata di vincere i Campionati Europei?
«No, è stata una bella sorpresa per me, come del resto per tutti, credo. Non credevo assolutamente di poter vincere, mi dicevo che un piazzamento tra il quinto e l'ottavo posto sarebbe stato un buon risultato».
È stata una corsa con un livello di partecipazione alto?
«Sì, il livello europeo è molto alto, mancavano giusto le australiane e le cinesi, per il resto c'erano le migliori velociste del mondo».
Come valuti le prove delle tue avversarie?
«Sono stati segnati buoni tempi, ogni match è stato per me differente e difficile. Parecchie atlete avrebbero potuto salire al mio posto sul primo gradino del podio».
Le prime tappe della Coppa del Mondo sono state molto combattute: il livello tecnico delle sprinter si sta alzando in questi ultimi anni?
«Sì, senza dubbio. Ci sono ragazze come Anna Meares che sono fortissime e che corrono molto bene. Più si va avanti nel torneo e più le ragazze sono forti e quindi è l'aspetto tattico a rivestire un ruolo fondamentale per la vittoria».
C'è una velocista in particolare a cui ti ispiri?
«In Francia Félicia Ballanger è un'istituzione, ha avuto un palmarès ricchissimo e spero di eguagliarlo, almeno in parte».
Quando hai deciso che saresti diventata una pistard?
«Da piccola abitavo a 15 chilometri da un velodromo e dal centro di allenamento a cui tuttora faccio riferimento. Lì ho visto grandi campioni come la stessa Ballanger o Laurent Gané. Da Esordiente mi hanno proposto di provare, la cosa mi è piaciuta e da allora ho scelto la pista e le prove veloci in particolare, per gli sforzi corti e intensi».
La Federazione nazionale vi sostiene o il margine con gli uomini è ancora grande?
«In Francia siamo tutti nella stessa situazione in rapporto alla Federazione, ci danno gli stessi aiuti e lo stesso materiale, donne o uomini. Per gli stipendi, alcuni sono professionisti, altri, tra cui io, difendono i colori delle forze armate. Ma non è facile per nessuno vivere di questo sport».
Come svolgi i tuoi allenamenti?
«Mi alleno con il tecnico Benoît Vêtu a Hyères, nel sud della Francia, dove vivo tutto l'anno. Gli allenamenti variano dalla pista, alla strada, al potenziamento muscolare».
Secondo Roberto Chiappa hai una perfetta visione tattica della corsa. Ti ritrovi nella cosa?
«Abbastanza. In ogni corsa cerco di apprendere il più possibile e di accumulare esperienza e gli errori commessi mi servono per le corse successive».
I tuoi prossimi obiettivi?
«Su tutti sicuramente il Campionato del Mondo. Certo, c'è anche la Coppa del Mondo, ma cercherò di dare il massimo ai Mondiali, in particolare nella Velocità a Squadre e nei 500 metri».
Hai un sogno per Londra 2012?
«Certamente, penso che andare alle Olimpiadi è il sogno di tutti gli atleti. Per il momento il mio obiettivo è quello di far parte del team della Velocità a Squadre e di conquistare una medaglia. Per la Velocità Individuale, dovrò aspettare l'anno prossimo per capire se il mio livello mi consentirà di ben figurare a livello internazionale. Inoltre, visto che si potrà qualificare solamente una ragazza per nazione, dovrò dimostrare anche di battere la concorrenza nazionale».