GvA GP Sven Nys 2011: La sua corsa, la sua riscossa - Nys annulla la maledizione dell'ultimo giro

Dopo i ripetuti secondi posti delle ultime corse, uniti a una dose di sfortuna che nelle passate settimane più di una volta lo ha relegato sui gradini meno prestigiosi del podio, se esiste una gara in cui esser certi che Sven Nys sarebbe tornato al successo questa non poteva che essere il Gran Premio che porta il suo nome (valido come sesta prova del GvA), nella città natale di Baal.

Il circuito si presenta subito durissimo, completamente invaso dal fango che finirà presto per ricoprire bici, divise e volti dei corridori. Al via troviamo anche quel Lars Boom che, dopo aver deciso di privilegiare la strada, dedicherà pure meno tempo al ciclocross, ma ogni volta che mette il numero sulla schiena dimostra di avere il talento e la forza per primeggiare. E' lui infatti a prendere la testa in partenza, alternandosi col campione del mondo Zdenek Stybar per buona parte del primo giro. Nelle fasi iniziali la corsa si mostra confusa, fra il fango, i diversi tratti da dover affrontare a piedi - soprattutto in situazione di gruppo ancora unito - e l'esigenza dei corridori di cambiare bicicletta praticamente a ogni tornata. Nys, sostenuto come prevedibile da migliaia di tifosi scatenati, si ritrova piuttosto indietro, intorno alla decima posizione, giusto di poco avanti a Niels Albert, che però è un habituè delle partenze difficoltose. Fra quelli che riescono invece ad approfittarne c'è il nostro Enrico Franzoi, che appare finalmente in buona giornata e nella tornata iniziale viaggia sicuro giusto dietro a Boom, Stybar, Kevin Pauwels e Dieter Vanthourenhout. E' però il campione nazionale olandese quello che sembra averne più di tutti, avendo già guadagnato un leggero vantaggio sugli avversari quando, nell'ultimo tratto in discesa del circuito, si sbilancia e cade. La velocità è alta, l'impatto col terreno duro: Boom danneggia la bici e soffre pure una brutta botta alla schiena. Il ritiro dalla corsa è inevitabile, ma paiono esclusi guai fisici peggiori.

Il primo passaggio sul traguardo vede così in testa il terzetto Telenet-Fidea formato da Stybar (che ha dovuto fare un gran numero di equilibrismo per evitare Boom a terra), Pauwels e Rob Peeters (quest'ultimo però andrà in calando e terminerà la corsa fuori dalla top ten), seguito da vicino da un Franzoi che in questa stagione non avevamo mai visto così avanti. Nys comunque non ha alcuna intenzione di correre da comprimario nella sua gara, così in poche curve recupera i corridori che gli erano davanti, issandosi al terzo posto dietro Stybar e Pauwels. Il secondo giro ha una importanza particolare nel GvA, in quanto assegna punti al passaggio sulla linea d'arrivo: così Nys attacca a fondo per recuperare qualcosa a Pauwels (fino a stamane in testa alla classifica generale), e già che c'è stacca tutti.

Nella terza tornata (delle sette in programma) il campione belga rallenta un poco il ritmo, e Stybar riesce a rientrare. Alle loro spalle Pauwels e Klaas Vantornout non hanno le gambe per imitare il campione del mondo. Ma forza, talento e orgoglio non mancano certo ad Albert, che stacca gli altri due per lanciarsi tutto solo all'inseguimento della coppia di testa. Il suo distacco oscillerà per un paio di giri intorno ai 10", ma nella seconda metà della gara anche il giovane fiammingo sarà costretto ad alzare bandiera bianca.

Stybar e Nys intanto vanno via potenti e regolari, provano saltuariamente degli allunghi, ma nessuno riesce a mettere realmente in difficoltà l'altro. Il ceco sprigiona più forza sui pedali e rimane in sella anche in molti tratti duri dove il mezzo fa fatica ad andare avanti nel fango, mentre Nys preferisce negli stessi passaggi mettere la bici in spalla, ma la differenza rimane solo tecnica, perché i due proseguono fianco a fianco. Interessanti anche i movimenti per le posizioni di rincalzo: se Albert rinuncia all'inseguimento durante il terzultimo giro (quando il suo distacco supera i 30"), Vantornout allunga su Pauwels, che conferma il suo momento tutt'altro che eccelso. Tanto che su di lui rientra Philipp Walsleben, che al contrario sta attraversando un buon periodo di forma (pure se nel finale pagherà lo sforzo e sarà soltanto tredicesimo). Da dietro si lancia all'inseguimento anche Bart Wellens, mentre Franzoi si difende bene in un gruppetto che comprende Peeters, Tom Meeusen, Martin Zlamalik e l'interessante Jan Denuwelaere.

L'ultimo giro è molto teso, con Nys che deve inventarsi assolutamente qualcosa per evitare lo sprint a due contro il velocissimo Stybar. Ma il ceco naturalmente è ben cosciente della situazione e in pratica sprinta a ogni curva per mantenersi davanti, limitando le possibilità di allungo del rivale. Ma Nys, a poche centinaia di metri dalla conclusione, affianca il campione del mondo e, dopo alcuni metri spalla contro spalla, lo sopravanza. Il momento è giusto per lanciare un attacco poderoso sfruttando gli ultimi due passaggi tecnici del tracciato e, centimetro dopo centimetro, guadagnare quel poco che basta per tagliare il traguardo a braccia alzate.

Per Nys è la decima vittoria nella corsa di casa, la quinta consecutiva (e per Stybar la quarta piazza d'onore dal 2008). Staccatissimi arrivano gli altri: Albert terzo, Vantornout quarto e Wellens quinto, ma i loro ritardi sono abbondantemente superiori al minuto. Ancora più indietro troviamo Zlamalik, Pauwels, Meeusen e Franzoi, che chiude al nono posto una gara che lo ha visto finalmente protagonista.

Con la vittoria odiera Nys conquista anche la leadership nella generale della challenge, che ora guida con 9 punti di vantaggio su Pauwels. Come per il Superprestige, pure nella GvA le ultime due prove si disputeranno a febbraio, col Cannibale di Baal nettamente favorito per il successo finale.