Ciclocross Coppa del Mondo WE 2010-11: Katie, la prima è un remake - Compton vince come nel 2009
- CYCLO-CROSS AIGLE WE 2010 [1]
- Caroline Mani [2]
- Christel Ferrier-Bruneau [3]
- Daphny Van den Brand [4]
- Hanka Kupfernagel [5]
- Helen Wyman [6]
- Katerina Nash [7]
- Katherine Compton [8]
- Marianne Vos [9]
- Pavla Havlikova [10]
- Sanne Cant [11]
- Sanne Van Paassen [12]
- Ciclismo femminile [13]
- Ciclocross [14]
Così come con la Coppa del Mondo maschile, anche nel femminile il ciclocross vive la sua giornata d'apertura nel cuore "amministrativo" del ciclismo mondiale, ad Aigle, sede dell'UCI.
A vincere la prima prova della challenge più importante della specialità è stata l'americana Katie Compton, esattamente come un anno fa a Treviso, sul circuito di Le Bandie. E dire che non ha avuto una grande partenza, la quasi 32enne di Wilmington: nel primo dei sei giri è stata invece la belga Van Paassen a fare il diavolo a quattro, partendo fortissimo e isolando e guidando un gruppetto in testa con Van den Brand, Cant, Havlikova e Kupfernagel.
Ma la furia della giovane olandese (soli 22 anni) si è esaurita presto ed è stata la sua connazionale Van den Brand a salire alla ribalta, prendendo decisamente la testa con la belga Cant e la tedesca Kupfernagel, e staccandole pure abbastanza in fretta. Al termine del primo giro Daphny è passata sola con 6" su Kupfernagel e qualcuno in più su Cant, raggiunta da Compton, che intanto sul finire della prima tornata iniziava a carburare. A sua volta Van Paassen, in pieno momento di appannamento (che supererà) è stata raggiunta dalla ceca Nash, che un po' come la Compton ha fatto corsa di rimonta.
L'esperta Katie non ci ha comunque messo molto per completare l'opera di inseguimento, tanto è vero che già durante il secondo giro si è portata sulla Van den Brand, mentre alle sue spalle la Cant perdeva decisamente terreno, e Kupfernagel restava con qualche metro di vantaggio su Van Paassen e Nash. Al terzo giro Compton ha definitivamente preso il volo, staccando l'olandese con cui procedeva da oltre mezzo giro e rifilandole, al passaggio, già 20". Per Van den Brand un brutto giro, decisamente, dato che si è vista ripresa dalla connazionale Van Paassen, la quale dopo il già citato momento difficile era nuovamente stata in grado di superare Nash e Kupfernagel.
Nel quarto giro, mentre Compton allargava ulteriormente il margine sulle inseguitrici, Van den Brand faceva il punto delle sue forze e provava di nuovo a staccare le altre: riuscendoci perfettamente: il ritmo di Daphny, troppo alto per Nash e Van Paassen (che nel frattempo si erano ricongiunte), ha addirittura mandato in crisi la Kupfernagel, naufragata in solitudine e finita fuori dalla lotta per il podio.
Gli ultimi due giri non hanno fatto altro che cristallizzare le posizioni, con Compton sempre saldamente in testa, Van den Brand a una distanza di sicurezza fissata sul mezzo minuto, e Nash con Van Paassen a preparare mentalmente lo sprint per il gradino più basso del podio, visto che né l'una né l'altra riuscivano a prevalere e ad avvicinare decisamente le prime due. Al traguardo, Compton prima, Van den Brand seconda a 30", Nash brava a vincere la volata per il terzo posto su Van Paassen (a 38" da Compton), e Kupfernagel che comunque ha saputo gestirsi pur nella difficoltà, chiudendo quinta a 1'09" dalla vincitrice.
Alla fine, malgrado il percorso tutto sommato veloce, la selezione c'è stata, e le atlete sono arrivate una o due alla volta: a completare la top ten, Wyman, Ferrier-Bruneau, Cant, Mani e De Boer, tutte tra 1'24" e 2'07" di ritardo dalla prima; poca gloria invece per le italiane in gara, tutte intorno alla 30esima posizione (facciamo grazia dei dettagli, tanto il concetto non cambia).
Quanto alla classifica di Coppa del Mondo, ovviamente ricalca perfettamente l'ordine d'arrivo, con l'americana in testa con 60 punti e 10 di vantaggio su Van den Brand, 15 su Nash e 20 su Van Paassen. Ovviamente ogni calcolo è più che prematuro, considerando anche che il primo scorcio di CdM non vedrà all'opera una certa Marianne Vos, ovvero colei che quando rientrerà in gara a dicembre vorrà e potrà benissimo dire la sua sulla challenge invernale dell'UCI.