Route de France 2010: Vos trova subito il modo - Van Vleuten ancora leader

Tutto sommato l'avvio è stato nient'affatto banale. Un prologo risoltosi sul filo dei centesimi; una prima frazione con un pò di sparpaglio nel finale ed una Teutenberg che vince anche quando non vorrebbe; come si potrebbe continuare idealmente se non con il primo successo di tappa in carriera di Marianne Vos alla Route de France? L'affondo di ieri è stata un'ideale prova generale per quest'oggi, dove pure c'era un dentello (la Côte de Lavaré, posta a soli 6 km dall'arrivo) in cui poterci riprovare. Questa volta però meglio non strafare e lasciare che fosse l'insidioso finale a scrivere il copione odierno attraverso l'arma della volata, da sfoggiare in tutta la sua potenza per aggiungere una nuova perla ad una ricchissima collezione di successi parziali che già da ora praticamente annovera attraverso le più importanti gare a tappe del panorama femminile (alla Route de France è la prima dicevamo, mentre nella scorsa stagione Marianne riuscì a conquistare una frazione della nobile decaduta Grande Boucle Feminine). Già, quelle gare a tappe che dovrebbero diventare la nuova sfida della fuoriclasse olandese, che comincia a lavorarci attraverso le sempre più numerose partecipazioni - alternate alle prove di Coppa del Mondo - in cui i successi parziali costituiscono un primo tassello, a cui via via affinare sempre più quella continuità necessaria per essere competitiva sulle grandi salite ed essere quindi concretamente in grado di giocarsi il successo finale. Certo, questa Route de France non ha un moloch da paura come lo Stelvio e proprio per questo motivo stiamo a vedere quel che ci riserveranno i prossimi giorni.  Neppure è da trascurare la presenza di una compagna valida come Annemiek Van Vleuten, ancora terza sul traguardo e che grazie all'abbuono conquista altri preziosi secondi in classifica generale, dove ora guida con 9" proprio sulla compagna Vos. Il binomio che si è venuto a creare in questa stagione nella Nederland Bloeit, proprio per questo, può rendere ancor più interessante il canovaccio di gara, in cui diventano due le atlete da tenere a bada per le altre formazioni.

Non si può però non spendere qualche parola anche per Anne Samplonius che, in barba ai suoi 42 anni suonati, si è lanciata all'attacco attorno al sessantesimo chilometro di gara ed ha veramente creduto di potercela fare a conquistare un successo di tutto rispetto. La canadese, vicecampionessa del mondo a cronometro nel 1994, è riuscita infatti a resistere fino ai 500 metri dall'arrivo, quando si è vista risucchiata dal plotone ed ha dovuto dire addio ai sogni di gloria dopo una sessantina di chilometri di fuga solitaria. Dietro nel gruppo erano schermaglie, tanto che nel finale la potente volata della Vos ha contribuito a creare una frattura nell'avanguardia. Questa volta Ina Teutenberg ha dovuto accontentarsi della piazza d'onore, la Van Vleuten come detto si è vista appagata dalla nuova conquista dell'abbuono mentre Sara Mustonen regolava a 3" la prima parte del gruppo, conquistando la quarta piazza davanti alla Armitstead (che resta leader tra le giovani) e alla Leleivyte, con Giorgia Bronzini relegata quest'oggi in nona posizione. Nella prima parte è riuscita a concludere anche Olga Zabelinskaya mentre una nutrita parte di gruppo (in cui erano le varie Arndt, Guderzo, Pucinskaite, Antoshina, Bastianelli) ha lasciato per strada 12", che non saranno moltissimo ma che non è mai piacevole perdere. Del resto il finale insidioso, in cui si sono verificate anche alcune cadute, invitava ad una certa prudenza ed attenzione nella salvaguardia delle posizioni.

Domani la tappa con arrivo a Cloyes sur le Loir potrebbe regalare ancora buon gioco alle velociste, in attesa che la cronomotro in programma giovedì dia una smossa più consistente alla classifica generale.