Giro Donne 2010: Il Valdarno vuole la rivoluzione - Guderzo e Montedori: «Ci proveremo»
L'aria in casa Valdarno è rilassata. Alle ottime prestazioni della campionessa del mondo si è aggiunta la sorpresa Vysotska, sempre accanto alla capitana nei momenti chiave e che fa sperare per il meglio per le tappe che decideranno il Giro.
«Chissà se le americane e le HTC domani - ci accoglie Tatiana Guderzo - correranno per vincere la maglia rosa o per farla perdere a noi, perché oggi proprio non ho capito come hanno corso. Sulla Colma di Sormano eravamo rimaste in cinque, si era detto di collaborare a tutta per non far rientrare Vos e Häusler, ma in fin dei conti eravamo solo noi a lavorare e le altre alla finestra. Stessa cosa dopo il Ghisallo, ma lì la Arndt era parzialmente scusata dall'avere la compagna davanti. In ogni caso abbiamo perso una grandissima occasione per far fuori un paio di concorrenti importanti per la conquista di questo Giro. Verso Livigno saranno importanti i giochi di squadra dopo il Maloja, dovremo muoverci bene, mentre il giorno dopo le migliori arriveremo sotto lo Stelvio tutte insieme e di lì ognuna per conto suo, del suo passo e si potranno recuperare o perdere minuti su minuti».
Il direttore sportivo Montedori annuisce alle parole di Tatiana, condivide l'analisi della vicentina. «Sì, abbiamo perso una grande opportunità di far fuori certa gente, ma la Vos la conosciamo è un portento della natura, ha tirato una discesa incredibile da Sormano. Ero lì all'ammiraglia Usa con Lacambra che si discuteva sul da farsi e ce la siamo vista sfrecciare accanto. Comunque io dico che non è lei la ragazza da temere per questo Giro, in salita fa ancora fatica, e se non a Livigno, sullo Stelvio pagherà dazio. Arndt è una che mi fa paura, ha preparato a puntino l'appuntamento così come Tatiana, ha esperienza da vendere, in corsa si sa gestire al meglio ed ha una compagna in grande forma come Stevens. Abbott era tra le favorite alla vigilia e lo rimane tuttora, ma ha qualcosina da recuperare e dovrà attaccare a fondo se vorrà conquistare la maglia rosa. Le altre le vedo più indietro, secondo me la lotta è ristretta a queste due più Tatiana. Ritornando a oggi sono rimasto sorpreso positivamente dalla condotta di gara di Antoshina, una vera professionista. Ha tenuto duro a Sormano, è rientrata nel gruppetto davanti e poi ha dato tutto fino all'attacco del Ghisallo, per non far aumentare troppo il vantaggio di Stevens che ormai stava lievitando pericolosamente. Anche se...».
Dopo una risatina tra il compiaciuto e il rammaricato, il tecnico umbro riprende. «Anche se un attimo prima che partisse l'americana dell'HTC stavo dicendo alla Antoshina di attaccare per toglierci il peso dell'inseguimento, visto che eravamo la squadra più rappresentata davanti. Ma la Stevens è stata brava ad anticipare le nostre intenzioni, noi abbiamo dovuto tenerla a tiro, sul Ghisallo abbiamo fatto il forcing per recuperarle il più possibile e ancora un applauso va all'Eugenia (Vysotska, ndr) per essere rientrata in discesa nel gruppetto di Tatiana ed averle dato ancora una mano a limitare i danni. Veramente una grande sorpresa la sua tenuta in salita, potrà essere l'arma in più per far vincere questo Giro a Tatiana».