Giro Donne 2010: Abbott fa Marameo a tutte - Guderzo resta in zona podio
La regina delle montagne è minuta sino all'osso e calza infradito dorati. Le unghie tinte di rosso porpora risplendono tra le montagne sotto il sole di Livigno non più di quanto faccia la maglia rosa conquistata da meno di un'ora. Mara Abbott, scalatrice del Colorado, è da oggi la nuova leader del Girodonne. Ha dominato ed è stata in testa dal primo all'ultimo chilometro di gara. Ha fatto esplodere il plotone poco dopo la partenza di Chiavenna.
Il Passo Maloja aspettava severo il gruppo, Mara Abbott non s'è fatta trovare impreparata giungendo puntuale all'appuntamento. Porta via un gruppo di trentadue atlete. Dentro ci sono tutte le migliori, compresa la vincitrice di ieri, anche lei statunitense come Abbott, Evelyn Stevens. I trenta chilometri di ascesa fanno selezione. La salita è costante e non dà respiro, negli ultimi chilometri una serpentina di tornanti soffocano le atlete, che da trentadue che erano si disperdono. Rimangono così in venti ma negli ultimi cinque chilometri la situazione muta ancora, con Abbott a scattare ancora. Le rasoiate restano nelle gambe di molte, tra cui Tatiana Guderzo, che molla la presa, ed Evelyn Stevens, che dopo la vittoria di ieri ed il forcing della prima ora tira i remi in barca.
Davanti è la sola Emma Pooley a tenere la ruota della Abbott. La coppia scollina con pochi secondi di vantaggio su un gruppetto comprendente fra le altre Guderzo, Arndt e Stevens. La maglia rosa di Marianne Vos naviga nelle retrovie, un suo cedimento odierno era stato messo in preventivo dalla stessa olandese. Si giunge sull'altopiano dell'Engadina attraversando St. Moritz sotto un sole cocente e con un tifo a bordo strada altrettanto caloroso. La salita del Passo del Bernina porta le atlete a quota 2328 metri, Abbott e Pooley procedono nella loro cavalcata, inseguono gruppetti sparsi e sparpagliati. La Guderzo è nel primo gruppo inseguitore con la Arndt e viaggia con due minuti di ritardo. Marianne Vos prova a perdere meno terreno possibile anche se la maglia è ormai perduta. Una volta scollinati la discesa fa ciò che non aveva fatto la salita. Abbott prende dieci, venti, trenta metri a Pooley, attacca l'ultima ascesa di giornata, la Forcola di Livigno, con 50" di vantaggio sulla Cervélo. Il ritardo della britannica in salita cresce ma nella discesa verso Livigno i secondi volano ed alla fine pagherà 1'27".
Sul traguardo Mara Abbott non esulta nemmeno, non alza le braccia al cielo, pedala e pedala ancora. L'atleta guidata da Manel Lacambra vuole guadagnare il maggior numero di secondi possibile. La Pooley occupa la piazza d'onore mentre a 1'40" giunge Tatiana Guderzo, battuta in una volata a due da Judith Arndt che con la prestazione di oggi balza al secondo posto nella generale e domani potrebbe impensierire la Abbott, avendo un ritardo di soli 19". Antoshina e Häusler tagliano il traguardo dopo 1'56" mentre l'ormai ex leader Marianne Vos giunge con un ritardo di 3'22" in compagnia della francese Edwige Pitel ed una sempre più convincente Evgenia Vysotska. Buona la prova dell'altra atleta della Nazionale statunitense Amber Neben, ottima quella di Elena Berlato, undicesima a 6'54" dalla Abbott.
La regina delle montagne ora siede sul trono più importante e domani potrebbe essere incoronata da quello Stelvio che tanta paura mette a molte, tanta grinta infonde in altre. Prima tra tutte una Tatiana Guderzo che su quella storica salita tenterà il tutto per tutto, a costo di saltare e perdere anche il terzo gradino del podio. Non ha nulla da perdere, la vicentina e lo sa bene, anche se staccare una Abbott in queste condizioni pare un'impresa assai proibitiva.