Giro Donne 2010: Da un tiranno a due regine - Vos si impone su Guderzo

La tirannia di Ina-Yoko Teutenberg in questa prima parte di Giro d'Italia stava facendo perdere forse un po' di interesse verso la corsa stessa, troppo prevedibile e scontata, quasi monotona: la tappa del lago d'Orta diventava quindi un passaggio attesissimo, così come accade sempre quando in una corsa a tappe si avvicinano le prime salite. Sulla durissima erta finale verso Pettenasco si sono messe in evidenza tutte le favorite, ma non c'è stato nulla da fare contro la classe immensa di Marianne Vos: il cambio di ritmo dell'olandese ha piegato tutte le avversarie e l'ha portata a conquistare il suo secondo successo al Giro (vinse a Correggio nel 2007) e la sua prima maglia rosa.

La tappa: caratterizzata da tre giri interi del lago d'Orta, s'è è accesa fin dalle primissime battute e dopo il primo passaggio sulla salita di Ameno in gruppo s'era già spezzato con una sessantina di atlete a formare il primo gruppo. Il primo vero attacco di giornata viene portato dalla Selezione olandese che, sfavorita sulle salite lunghe, cerca di guadagnare terreno con Van Vleuten e Vos nelle tappe miste: assieme alle due olandesi si muovono anche Häusler (brava a fiutare il pericolo), Schwager, Zabelinskaya e Bronzini, ma il tentativo non ha vita lunga visto che anche il vantaggio massimo non supera mai i 30".

In contropiede ci prova da sola Marta Vilajosana, ma anche l'iberica non trova fortuna e non la troveranno nemmeno D'Ettorre e Leal Balderas, lanciatesi poco dopo. A poco più di 10 km dall'arrivo, sull'ultimo passaggio sulla salita di Ameno, il gruppo delle migliori è nuovamente compatto e formato da una trentina di atlete: più che la salita è la discesa a fare danni, perché Eleonora Patuzzo cade, Emma Pooley è incerta come al solito e si formano così alcuni buchi importanti. Davanti rimangono in sette: Arndt, Häusler, Zabelinskaya, Treier, Vos, Van Vleuten e Abbott, ma riescono a rientrare anche Guderzo e, un po' a fatica, Pooley.

Tutto si decide sulla salita finale verso Pettenasco, un vero e proprio muro di 3 km con pendenze che superano, e non di poco, anche il 10%. La prima a provarci è Annemiek Van Vleuten, ma l'olandese rimbalza indietro quasi subito e il ritmo è dettato dalla grande scalatrice americana Mara Abbott: questo forcing manda nuovamente in difficoltà Emma Pooley che, però, riuscirà a rientrare in un tratto in falsopiano a circa un chilometro e mezzo dalla conclusione; a questo punto la britannica prima tenta la sorpresa, poi si mette a disposizione di Claudia Häusler. A 500 metri dalla conclusione è la nostra Tatiana Guderzo a scattare: un'azione fantastica, un misto di potenza ed esplosività che molto ricorda quella di Mendrisio che le ha fruttato l'iride.

Alla ruota della vicentina del Team Valdarno rimane solo Marianne Vos: Tatiana pensa poco al successo di tappa e tira a tutta per distanziare il più possibile le rivali mentre negli ultimi 200 metri, con la strada che spiana leggermente, la Vos ci delizia con un'accelerazione impressionante e va prendersi vittoria di tappa e la maglia rosa. Tatiana Guderzo sul traguardo paga un piccolo buco di 1", mentre Arndt, Abbott e Häusler arrivano sfilacciate con otto, nove e dieci secondi di ritardo. Sono 18, invece, i secondi che perde Emma Pooley: i violenti cambi di ritmo e queste salite brevi non sono proprio il suo terreno prediletto, ma dopo la vittoria nella Freccia Vallone ci si poteva aspettare sicuramente molto di più.

Adesso Marianne Vos guida la classifica con 21" su Judith Arndt, 45" di Tatiana Guderzo e 1'04" sulla vincitrice uscente Claudia Häusler: quella ad aver destato la miglior impressione oggi, considerando anche i percorsi che ci aspettano, è proprio la nostra Tatiana Guderzo; tutto il movimento italiano si aggrappa a lei per riuscire a centrare un podio in questa edizione. Particolarmente buona anche la prova di Mara Abbott: l'americana ha condotto in testa quasi tutta l'ultima salita e s'è leggermente sfilata solo nel finale; una prestazione che assume ancora più spessore se si pensa che per problemi relativi ai voli, la Nazionale americana è sbarcata in Italia dagli States meno di una settimana fa.

Domani il gruppo andrà a casa di Noemi Cantele, visto che si disputerà la Gallarate-Arcisate: saranno 116 km abbastanza vallonati e sembra il terreno ideale per una fuga da lontano: proprio la Cantele sarà il punto riferimento in corsa, visto che oggi è uscita di classifica arrivando a 5'20" e che sarà motivatissima dal correre sulle sue strade.