Stresa 2010: Occhi di Gatto, il colpo è fatto! - Oscar su Fischer nel Nobili-bis
Non fosse stato per la pioggia che ieri ha un po' rotto le scatole fuori stagione, il nuovo GP Nobili sdoppiato in due prove autonome e consecutive non lascia un brutto ricordo di sé nel calendario internazionale. Resta una traccia simpatica sulla scia di due successi giovani, quello (primizia assoluta) di Gianluca Brambilla ieri ad Arona, quello (atteso quasi spasmodicamente) di Oscar Gatto oggi a Stresa.
Era più facile, il percorso previsto oggi per i corridori, tutto intorno al Lago Maggiore, e buono per un bel tentativo da lontano, partito al km 33 (a 135 dal traguardo) e orchestrato da 7 elementi: Borchi (De Rosa), Di Paolo (Acqua&Sapone), Bertogliati (Androni), Kondrut (ISD), Gaia (Colnago), Di Lorenzo (ZheroQuadro) e Agosta (CDC). Sette corridori che, malgrado un discreto accordo, non hanno trovato lo spazio che avrebbero sperato, visto che il gruppo non ha mai lasciato che il margine superasse i due minuti e mezzo. Un distacco toccato un paio di volte (al km 70 e al 110), e mai lievitato per l'impegno costante di una Garmin che aveva in Farrar la carta migliore da giocarsi, e in Fischer un outsider di tutto rispetto.
Non bastasse la solerzia del plotone, ci si è messa anche la salita di Someraro (da scalare tre volte) a fiaccare le energie dei fuggitivi: e sulle sue rampe, prima si è arreso Di Lorenzo (a 60 km dalla fine), poi, al giro successivo (a 30 dalla fine) Borchi e Agosta; ma il gruppo, ormai vicino, ha annullato quel che restava del gap con una delle solite trenate Liquigas.
Un tentativo estemporaneo di Fischer e Maté non ha smosso alcunché, non - perlomeno - quanto l'ultima discesa da Someraro: in picchiata è stato proprio Farrar a perdere contatto dal meglio del gruppo, e a nulla gli son valsi, da lì alla fine, gli sforzi di quattro compagni che hanno tirato a tutta per provare a riportarlo davanti. Frustrate le speranze dei Garmin (che comunque tenevano sempre Fischer lì davanti), frustrato anche un velleitario attacco di 5 uomini partiti a poco più di 25 km dal traguardo e ripresi ai meno 15: per Caruso, Ermeti, Maté (ancora), Huzarski e un volenteroso Brambilla, c'è almeno l'onore delle armi.
La volata tra i superstiti del primo gruppo è stata quantomai lineare: ai 150 metri Gatto è sbucato alle spalle di un uomo De Rosa (Montaguti) e ha preso con convinzione la testa della corsa: inutile dire che nessuno è riuscito ad opporre a Oscar un colpo di pedale migliore, né il già citato Fischer, che è comunque buon secondo, né un Tiziano Dall'Antonia in libera uscita dai consueti compiti di gregariato.
Gatto, già vicinissimo al successo a inizio stagione al Giro di Sardegna, si era dovuto fermare sul più bello a causa di una costola fratturata (in una caduta proprio in Sardegna). Saltata di fatto la primavera, ora il 25enne della ISD si propone all'attenzione generale con l'arrivo dell'estate: non si può dire che manchino corse adatte alle sue caratteristiche, nella stagione calda. Una stagione che inizia domani e che porterà dritti dritti, fra tre mesi, ai Mondiali di Melbourne. Chissà perché, ma scommetteremmo che Gatto la data della prova iridata la conosce a memoria.