Giro Bio 2010: Yonathan dimensione avventura - Monsalve su Santoro, trionfo Mastromarco
Poteva la Mastromarco, squadra toscana, regalarsi giornata più bella di questa proprio nel momento in cui il GiroBio 2010 è entrato nel territorio toscano, che come nell'ultima edizione sarà il giudice definitivo? Difficile ma non impossibile pensarlo e così una splendida doppietta ha finito per suggellare questo sabato sull'insidioso arrivo di Vitolini, al termine di 170 chilometri che rendono sempre più vicino il trionfo colombiano ma che allo stesso tempo hanno premiato anche chi ha avuto voglia e gambe per provarci nei chilometri conclusivi, come Stefano Locatelli, terzo sul traguardo e risalito in quinta posizione nella generale.
Doppietta Mastromarco e a suggellarla non potevano che essere i due atleti messi maggiormente in mostra dal team di Giuseppe Di Fresco: vittoria per il campione venezuelano Yonathan Monsalve, in lotta con i migliori prima che le ostiche pendenze del Monte Grappa lo respingessero in maniera brutale, e seconda piazza per il lucano Antonio Santoro, uno dei migliori prospetti offerti da questo Giro, che con l'azione odierna ha risposto in maniera assai convincente dopo l'insoddisfacente cronometro di ieri e che ora vede le proprie possibilità di concludere sul podio nuovamente concrete, data la nuova risalita fino alla quarta posizione ad appena quindici secondi dal colombiano Anacona. Proprio la nazionale sudamericana è riuscita a difendersi cercando di farlo al meglio delle proprie possibilità, tuttavia per Betancur la tappa odierna non è stata propriamente una passeggiata,anzi: dopo lo scollinamento del secondo Gpm di giornata il leader della generale è stato protagonista anche di una scivolata in discesa, che fortunatamente non ha avuto conseguenze ma che di certo sta a testimoniare come sulle strade bianche della frazione conclusiva di domani occorrerà osservare la massima attenzione se si vorrà succedere nell'albo d'oro al connazionale Sarmiento (che sfruttò proprio le insidie dell'ultima tappa per sopravanzare Caddeo, fin lì capoclassifica, di appena tre secondi).
La tappa ha avuto come di consueto una partenza abbastanza rapida e sono stati nove gli artefici del primo significativo tentativo di fuga: dopo pochi chilometri sono infatti evasi dal plotone il "solito" Van Zandbeek, Daniele Aldegheri, Torri, Di Corrado, Maggiore, Adamkiewicz, Romero, Boaro e Pacchiardo, capaci di portare fino a 2'50" il loro vantaggio sugli inseguitori marciando verso il Passo della Sambuca, la prima impegnativa asperità proposta dalla frazione odierna. La situazione si è quindi rimescolata dopo lo scollinamento (è stato Di Corrado ad aggiudicarsi il gpm, prima di rialzarsi dal tentativo), dal momento che dapprima si sono trovati in quattro in testa (Lupori e Zampedri oltre a Torri e Maggiore che hanno proseguito nel loro tentativo iniziale) mentre alcuni chilometri dopo il gruppo, con una ventina di uomini nell'avanguardia - Betancur compreso - si è rifatto sotto ed è tornato sostanzialmente compatto. Superato il traguardo volante di Le Croci si è assistito ad un nuovo corposo tentativo di avanscoperta, portato da undici atleti: oltre a Van Zandbeek, Daniele Aldegheri, Maggiore e Torri, che hanno provato nuovamente ad avvantaggiarsi quindi, si sono aggiunti Calzoni, Salvatore Puccio, Gomirato, Salvetti, Galligani, Nechita e Schneeberger, che sulla strada verso il secondo gran premio della montagna fissato a Carmignano hanno assunto un vantaggio sul gruppo principale di 1'50". Proprio sul Gpm si è accesa la bagarre: mentre davanti i battistrada resistevano (con Galligani primo allo scollinamento), dietro erano ancora una volta i colombiani a veleggiare nelle prime posizioni, seguiti dal duo Mastromarco Monsalve-Santoro, da Stefano Locatelli e da un ottimo Francesco Manuel Bongiorno, capaci di guadagnare una trentina di secondi su un gruppo che nel frattempo era andato sensibilmente frazionandosi. A questo punto sono stati proprio i Mastromarco a fiutare l'occasione di una giornata propizia e con un'ottima azione si sono riportati sulla testa della corsa, in cui poter sfruttare anche l'aiuto di Samuele Galligani per alcuni chilometri. A circa venti chilometri dall'arrivo poi una nuova stilettata ha portato Monsalve e Santoro in testa alla gara ed a quel punto era chiaro come per poter portare vittoriosamente a compimento l'azione era necessario inscenare una sorta di Trofeo Baracchi, dal momento che una decina di atleti resisteva alle loro spalle e a poca distanza dagli inseguitori era presente un altro gruppo di corridori ben assortiti (tra questi proprio Betancur oltre anche a Trentin, Busato e Randazzo che nel frattempo erano riusciti a ricongiungersi col primo gruppo). Il vantaggio di Monsalve e Santoro si è mantenuto sempre nell'ordine dei trenta-quaranta secondi sugli inseguitori, tra i quali il solo Maggiore ha cercato con insistenza di potersi ricongiungere alla testa per potersi giocare le proprie chanche di vittoria, invano. Superato l'ultimo chilometro, con la breve erta finale da superare, è stato pressochè chiaro come nessuno potesse raggiungere i due Mastromarco, che si sono avviati così verso la doppietta. Volata senza storia che ha premiato il più veloce Monsalve, giunto al terzo successo stagionale dopo il Trofeo Antonj Orsani e la settima tappa della Vuelta al Táchira tra i professionisti. A 36" i primi a giungere sul traguardo sono stati Stefano Locatelli e Bongiorno, poco più indietro un bravissimo Daniele Aldegheri, in fuga praticamente tutto il giorno. A 43" è stata la volta di Busato, a 47" è giunto Salvetti, a 49" Trentin mentre a 52" Salvatore Puccio ha regolato il drappello comprendente anche Betancur e Anacona mentre il secondo della generale Beltrán ha accusato ulteriori 4" di ritardo. Se per quel che concerne le prime tre posizioni non è cambiato nulla nella generale, abbiamo già accennato alla risalita di Santoro e Locatelli, maturata anche grazie ai minuti accusati dai vari Zardini e Marchetti (giunti a 2'54" assieme a Battaglin, entrato in top-ten) e da Stocco e Zanco (che hanno concluso a 2'57" dai primi) al termine di una frazione che si è fatta sentire abbastanza nelle gambe degli atleti, prova ne è anche l'elevato numero di corridori (33 tra i quali l'ex leader dei traguardi volanti Gawronski, Nizzolo, Bertazzo, Mammini, Federico Rocchetti) che si sono ritirati o non hanno preso il via nella giornata odierna.
Resta solamente l'ultimo atto ora, con la spettacolare conclusione a Gaiole in Chianti dopo le Strade Bianche che ci dirà se per il secondo anno consecutivo sarà un atleta colombiano a salire sul gradino più alto del podio.