GP Città di Novi Ligure: Alona alone along a long way - Andruk vincente in solitaria

Quando un corridore parte e va in fuga in cuor suo ha sempre la speranza che il gruppo non riesca ad organizzarsi e che il tentativo riesca ad andare in porto: lo sa bene Alona Andruk che è una che non ha affatto paura di stare al vento e proprio le azioni da distante sono state un suo tratto distintivo in questi mesi del 2010; la giovane ucraina della Safi-Pasta Zara, infatti, era già stata protagonista al GP Liberazione di Crema, al GP GFM Meccanica a Gattatico e pure alla Freccia Vallone. Dopo tutti questi tentativi andati a vuoto non è facile avere ancora lo spirito di provarci ma la determinazione di Alona ha avuto la meglio proprio nell'occasione giusta.

Scorrendo l'elenco delle partente del 1° Gran Premio Città di Novi-Ricordando Fausto Coppi s'era già intuito che la corsa si sarebbe potuta decidere già prima della decisiva salita di Molarola a 10 km dal traguardo: tutte le atlete più pericolose non avevano al loro fianco una squadra in grado di tenere chiusa la gara, Giorgia Bronzini aveva con se solo Alice Donadoni mentre Noemi Cantele era addirittura l'unica atleta della HTC-Columbia al via oggi. Dopo un avvio piuttosto blando la corsa s'è animata con molti scatti, soprattutto da parte delle atlete delle squadre più numerose come Safi, Michela Fanini e Chirio, quest'ultime motivate dal correre praticamente in casa: la fuga decisiva, però, si sgancia solamente a circa 35 km dal'arrivo - con 70 km già percorsi - e ha visto come protagoniste Andruk e Cilvinaite (Safi), Vologdina e Riabchenko (Chirio) e Ovcharenko (Michela Fanini). Con ben quattro cicliste ucraine e una lituana l'accordo non poteva che essere ottimo e non sono state affatto condizionate dal gran caldo del basso Piemonte.

Un primo tentativo di ricongiungimento è stato tentato dalla slovena Batagelj e dall'atleta del Vaiano Chiara Vanni ma il vento contrario le ha respinte indietro. Tra le formazione più rappresentate in gara in testa mancava solo il Team Valdarno e proprio in questo frangente forse è stato commesso l'errore decisivo che ha spianato la strada alle fuggitive: anziché tentare di diminuire il distacco è partito un controattacco con O'Donnell, Scandolara e Sharga che di fatto ha paralizzato il gruppo, il cui ritardo è salito ben presto oltre i due minuti. Le tre inseguitrici non sono riuscite e recuperare terreno alle cinque in testa e, anzi, l'australiana O'Donnell si è pure staccata quando i chilometri ancora da percorrere erano quindici.

Sulla breve ma impegnativa salita di Molarola è arrivato l'attacco deciso di Alona Andruk che ha scollinato con 10" su Ovcharenko e Cilvinaite, 26" su Vologdina e 35" su Riabchenko. In questi ultimi dieci chilometri l'assolo della giovane ucraina, favorita anche dalla compagna passiva a ruota dietro, non ha trovato ostacoli ed il suo vantaggio è salito fino ai 57" registrati sul traguardo dove la portacolori della Safi-Pasta Zara ha avuto tutto il tempo per godersi a braccia alzate il suo momento di gloria. Ancora ucraina per il secondo gradino del podio con la Ovcharenko che ha preceduto Inga Cilvinaite mentre l'inesperta coppia Chirio ha portato a casa un quarto e un quinto posto. Prima italiana all'arrivo è stata Valentina Scandolara, sesta, che prosegue così il buon momento di forma delle ragazze del Vaiano.

Lo svolgimento del GP Città di Novi ha quindi confermato le impressioni della vigilia che la volevano come una gara dal pronostico apertissimo e non incentrato solo su una volatona finale: di sicuro, però, ci viene da pensare a cosa sarebbe potuto succedere se al via ci fossero state a pieno organico due squadre come Gauss e Top Girls che invece hanno preferito un ritiro in altura per preparare al meglio il Giro Donne