Tour of California 2010: Favoriti all'attacco - Podio 2009 in fuga: 1° Zabriskie
- Amgen Tour of California 2010 [1]
- Garmin - Transitions 2010 [2]
- Team RadioShack 2010 [3]
- Andy Jacques-Maynes [4]
- Brian Bach Vandborg [5]
- David Zabriskie [6]
- Davide Frattini [7]
- Eric Boily [8]
- Francesco Bellotti [9]
- Heinrich Haussler [10]
- Levi Leipheimer [11]
- Michael Rogers [12]
- Peter Sagan [13]
- Ryan Anderson [14]
- Will Routley [15]
- Uomini [16]
Si anima sempre più il Giro di California, il nervoso percorso di quest'anno permette in più punti di attaccare: tre leader diversi in 3 tappe, come è successo al Giro. Stavolta tocca a Dave Zabriskie, bravo a conquistare il successo parziale dopo aver resistito a una significativa azione di Leipheimer in salita.
La tappa, da San Francisco a Santa Cruz, costeggia per lunghi tratti le coste del Pacifico, regalando scenari da cartolina; ma i corridori hanno poco tempo per concentrarsi sulle alte onde oceaniche e sulle colline scavate dall'erosione di mare e vento. La fuga di giornata prende piede sulle prime rampe della salita di Tunitas Creek, e vede protagonisti ben 3 canadesi , Will Routley (Jelly Belly), Eric Boily (SpiderTech) e Ryan Anderson (Kelly Benefit Strategies), più Andy Jacques-Maynes (Bissell), gemello del più famoso Ben, e il nostro crossista Davide Frattini, alla prima stagione al team Type 1.
La Cervelo controlla e il quintetto non prende più di 5 minuti, la fuga durata poco meno di cento chilometri termina ai piedi del Bonny Doon, l'ultima salita di giornata. Qui i Radioshack fanno subito i diavoli a quattro, e con un'azione di squadra fanno letteralmente esplodere il gruppo; Leipheimer prosegue l'azione e riescono a stargli a ruota solo Zabriskie e Rogers. Il terzetto, sospinto per quasi tutta la salita da Levi, prende subito un buon margine visto il vuoto di potere dietro, con Lancaster ovviamente già staccato e i Radioshack in maggioranza numerica che evitano ogni azione. Poi, col vantaggio che raggiunge il minuto e 10, è la Liquigas a prendere in mano la situazione, confidando nella tenuta in salita di Sagan che, a dispetto della giovane età e salvo una spettacolare nonchè ininfluente caduta in salita, è diventato una certezza per la Liquigas.
Il vantaggio prima si stabilizza e negli ultimi 10 km, sotto l'azione di Vandborg e Bellotti, scende vertiginosamente, nonostante davanti ci siano 3 ori, 1 argento e 2 bronzi tra olimpiadi e mondiali a cronometro. Poi Vandborg fora e il vantaggio si attesta sui 20-25". Non ci sarà volata tra i 3 perchè Zabriskie, da buon passistone, si lancia agli 800 metri dal termine e cerca di tenersi davanti fino all'arrivo. E ci riesce, nonostante un'esultanza troppo affrettata rischi di vanificare lo sforzo; Rogers sarà dietro di lui per pochi centimetri. a 17" il gruppetto regolato da Sagan; da notare tra i presenti anche Haussler 6°, un buon segnale di recupero dopo i malanni di inizio stagione.