SpEdita in Francia - 2a tappa: Nazionale Olandese - La Pucinskaite ci racconta il Tour de L'Aude

[8] Suzanne Ljungskog non ha avuto la possibilità di godersi la maglia gialla, conquistata al termine della prima tappa. Nella odierna cronosquadre il simbolo del primato le è stato sfilato dall'intramontabile Judith Arndt, come era del resto prevedibile. Nei grandi giri maschili la cronosquadre non porta (solitamente) alcun colpo mortale alla classifica, si tratta di una bella prova di compattezza, omogeneità che dà un'iniezione morale al team del vincitore. Provate però a immaginare una corsa su dieci puntate, farcita sì di tanti faticosi passi, ma senza alcuna crono individuale e nemmeno conclusioni in salita. In questo caso, come insegna l'esperienza, conta quindi sempre tutto: salite, discese e soprattutto la cronosquadre. È successo l'anno scorso propria a Susanne che, grazie al suo Team Flexpoint (tempo super nella cronosquadre), fu proiettata in pole position, dopo di che lei, forte e furba com'è, seppe resistere con le unghie e con i denti fino alla fine. Quest'anno non sarà cosi, almeno secondo il suo d.s.: «Vuol dire che piuttosto che difendersi, dovrà attaccare» sono state le parole post-prova di Walter Zini.
[9] Oggi alla carovana femminile ha sorriso perfino il sole, il tutto per abbellire lo spettacolo dato dalle diciannove squadre partite e arrivate al porto turistico, sotto lo sguardo attento e talvolta curioso dei francesi. Il vento a due passi dal mare piegava in due gli alberi (non si può avere tutto nella vita) e prometteva un'altra bella fatica. Il mio team oggi nuttriva alte ambizioni: abbiamo due atlete in classifica e tutte le carte (e forza nelle gambe) per far bene. Il percorso si presentava con i primi e gli ultimi chilometri da guidare la bici, mentre la parte centrale era da spingere con un forte vento contrario oltre a due salitelle da rapporto, lunghe 800 m ciascuna. Proprio lì abbiamo perso la prima pedina del team (la seconda nel finale) ma tutto sommato abbiamo funzionato come degli orologi tedeschi (i tedeschi sono precisi quanto quegli svizzeri...), cambi regolari, velocità costante, concentrazione massima. Il risultato ci soddisfa, terze a pochi secondi dalle favorite della prova, la nazionale Olandese farcita da specialiste contro il tempo (la più bassa di loro sarà 170cm senza testa) e dal superteam High Road. Comunque chi si è beccata qualche minutino di troppo non dovrà preoccuparsi più di tanto, gli organizzatori hanno previsto lo sbarramento di 10'', per non creare troppi sbilanciamenti in classifica.