Ubet-&-win, puntata certa - Miguel vince in volata a Barinas
- Vuelta al Táchira 2010 [1]
- Gil Cordovés Pérez [2]
- Julio Herrera [3]
- Miguel Armando Ubeto Aponte [4]
- Uomini [5]
La 45ª edizione della Vuelta al Táchira ha vissuto ieri il secondo atto della propria personalissima marcia di avvicinamento alle montagne con una tutt'altro che metaforica discesa alle calure stagnanti del ben più pianeggiante stato Barinas.
La "caravana multicolor" composta dai 133 ciclisti al completo, dal relativo codazzo di assortiti mezzi motorizzati e dall'immancabile micromondo dei personaggi più difficilmente inquadrabili al seguito, ha preso il largo alle 9.30 locali del mattino, con tutto il suo carico di stravagante entusiasmo, dalla basilica della città di Táriba sotto la quanto mai auspicabile protezione della Vergine della Consolazione a cui è dedicata.
Con una classifica ancora tutta da scrivere ed un tracciato complessivo in linea con la tradizione - ergo favorevole degli scalatori del gruppo - la frazione di 162.9 chilometri che terminava a Santa Bárbara de Barinas molto difficilmente sarebbe potuta sfuggire ad un epilogo in volata.
Al termine di oltre 4 ore di corsa sotto una canicola via via sempre più opprimente ma trascorse senza particolari sussulti tra emozioni parziali, qualche foratura, tentativi velleitari (in cui tra l'altro ha provato con poca paura ad inserirsi il giovane Marco Sesti della Mastromarco) e divagazioni anagrafiche dei radiocronisti locali sui quasi trent'anni di differenza tra la "Maquinita" Nelson Gelves ed il "nostro" Emanuel Roberti, a spuntarla è stato nuovamente un integrante del Gobierno de Carabobo, precisamente quel Miguel Ubeto che nelle battute iniziali della Vuelta non sembra sbagliare più un colpo visto che nel 2009 aveva vinto, sempre allo sprint, la frazione in linea d'apertura ed indossato la prima maglia gialla.
Nella serratissima mischia conclusiva non poteva certamente passare inosservato il cubano-venezuelano Gil Cordovés, che dall'alto delle sue praticamente incalcolabili vittorie in Sudamerica (ad occhio più verso le 200 che le 100, 54 al solo Giro del Venezuela!) è un avversario - nonostante l'età non sia più dalla sua parte ormai da un bel pezzo - sempre temibile in quanto autentico specialista di questi finali da brivido. Nel testa a testa finale nel quale ha provato ad inserirsi anche Julio Herrera, un velocista spesso piazzato, è stata comunque la superiore brillantezza - già constatata peraltro nelle ultime corse di preparazione - del loquace corridore di Caracas che divide la sua stagione tra Venezuela e Guadalupa ad avere la meglio, consentedogli anche di rivestire ad un anno di distanza la "camiseta" di capoclassifica grazie agli abbuoni.
Giusto risalto e merito va dato infine alla volata coraggiosa, che è valsa un 4° e 5° posto rispettivamente, di due giovani della Mastromarco: il locale Yonathan Monsalve e l'italiano Mirko Puccioni. In particolare il piazzamento strappato dal dilettante empolese, in un contesto che non l'aveva mai visto nemmeno partecipante, è da considerarsi incoraggiante e denota tra l'altro pochi timori reverenziali. Per il primo forse, nonostante corresse in casa, un rischio eccessivo considerate le velleità di classifica.
Oggi altra tappa completamente pianeggiante con arrivo a Guasdualito, stato Apure. Le prime rivincite della stagione sono già servite.