Segnali da Cunego, SSG nullo - Le pagelle della Clásica San Sebastián

Carlos Barredo - 10
Non sarà un corridore molto appariscente, appena successi in cinque stagioni e mezza da professionista prima di oggi, ma è uno che sui percorsi misti sa il fatto suo e si difende bene anche sul passo. La vittoria odierna è frutto oltre che delle sue doti anche di una grande forza di volonta: sull'Alto de Arkale segue l'attacco di Fedrigo e in discesa allunga venendo poi raggiunto da Luis León Sánchez; i due vengono ripresi a circa 4 km dal traguardo ma Carlos è ancora l'unico a muoversi sull'attacco di Kreuziger che si rivelerà poi decisivo per l'esito finale. Ottima la visione di corsa, vince meritatamente.

Roman Kreuziger - 8,5
Al Tour lo avevamo visto chiudere in crescendo e oggi ha sfruttato proprio la sua ottima condizione negli ultimi metri dell'Alto de Arkale con una bella sparata e in discesa riesce a lanciarsi all'inseguimeto di Barredo e Sánchez insieme a Fedrigo e Kirchen. Ripresa la coppia di testa è proprio Roman ad effettuare un attacco ai 3 km dall'arrivo ed il solo Barredo lo segue: sapendosi meno veloce spende un po' più dell'asturiano nel finale per tenere a distanza i rivali e per garantirsi almeno il secondo posto. In volata, come prevedibile, non c'è storia: adesso lo vedremo protagonista alla Vuelta in appoggio a Basso e con l'obiettivo di prepararsi per Mendrisio.

Mickael Delage - 8
Ce lo ricordavamo decisivo l'anno scorso per la vittoria di Gilbert alla Paris-Tours ma fa decisamente piacere vedere questo giovane francese classe '85 sul podio di una classica impegnativa e prestigiosa. Questo terzo posto ottenuto regolando il gruppo in volata potrebbe dargli più convinzione nei propri mezzi e magari anche una maggiore libertà d'azione all'interno della squadra nelle prossime corse.

Peter Velits - 7,5
Dopo un 2007 stupendo terminato con il successo nel Mondiale U23 il giovane slovacco della Milram aveva un po' deluso le attese nel 2008. In questo 2009, invece, le prestazioni molto convincenti stanno arrivando con buona regolarità come visto sia al Tour (due quinti posti di tappa) che, in precedenza, anche in Italia alla Milano-Sanremo dove, nonostante la giovane età, era riuscito a terminare in decima posizione. Grazie alla sua ottima tenuta in salita e al suo notevole spunto veloce potrebbe diventare un bel punto di riferimento per le classiche nei prossimi anni.

Filippo Pozzato - 7
Anche se non inquadrata dalle telecamere la sparata con cui è riuscito a riportarsi da solo sui fuggitivi sul breve strappetto dell'Alto de Miracruz a 4 km dall'arrivo è senza dubbio una delle azioni migliori della corsa. Purtroppo per lui in quello stesso momento hanno attaccato Kreuziger e Barredo e la vittoria è sfumata. Dopo un Tour corsa in maniera totalmente anonima si vedono segnali di ripresa e se la Katusha dopo l'ottimo lavoro fino ai meno 5 km avesse gestito meglio il finale Filippo poteva sperare di ottenere qualcosina di più che un sesto posto.

Alejandro Valverde - 4,5
Campione uscente e favorito numero uno anche per questa edizione il murciano non riesce ad incidere e non prova mai uno scatto o anche solo un allungo. Normale che non sia al top della condizione visto che punta forte sulla Vuelta ma da uno con le sue doti ed il suo talento ci si aspetta sempre qualcosa di più ed un 17° posto finale senza neanche fare la volata è proprio poco.

Luis León Sánchez - 6,5
Rimanendo in casa Caisse d'Epargne sicuramente migliore è stata la prova di un altro murciano, quel Luis León Sánchez che al Tour de France si era portato a casa un bel successo di tappa. Va in fuga dopo l'ultimo gpm con Barredo ma, mentre l'uomo della Quick Step riesce poi a rilanciare, lui rimane sul posto e termina in gruppo.

Damiano Cunego - 6+
Il veronese della Lampre vuole essere protagonista al Mondiale e, come è normale che sia mancano ancora più di un mese e mezzo all'evneto iridato, la sua condizione non è eccelsa. Vederlo ancora li davanti dopo tante salite e 230 km di gara è senza dubbio un buon segnale. Nelle prossime corse, Portogallo e Vuelta, dovrà gestirsi bene e stare attento a non strafare per evitare di arrivare a Mendrisio già spompato.

Simon Spilak - 5,5
È l'unico a provarci con convinzione sullo Jaizkibel salutando il gruppo e riuscendo a riprendere (e staccare) tutti i fuggitivi della prima ora. Tanto bella l'azione in salita quanto disastrosa quella in discesa: prima sbaglia una curva a sinistra andando largo e cadendo poi, pochi metri dopo, riesce a sbagliare una dietro l'altra due curve in successione. Probabilmente in questa giornata di pioggia i materiali scelti non lo hanno agevolato ma ha rovinato un'azione notevole.

Evgeni Petrov - 7
Va in fuga dopo una quarantina di chilometri insieme ad altri 17 corridori (García Acosta, Perget, Dockx, Possoni, Stangelj, Pineau, Horrach, Sørensen, Martens, Marzano, Duggan, Tuft, Pate, Riblon, Roy, Rohregger e Izagirre) ma dopo lo Jaizkibel tenta l'azione solitaria riuscendo a tenere a lungo una cinquantina di secondi sul gruppo. Viene ripreso sull'Alto de Arkale a 15 km dall'arrivo dopo circa 180 km di fuga. Niente male.

Pierrick Fedrigo - 6,5
Solo Barredo riesce a seguire (un po' a fatica) il suo scatto sull'Alto de Arkale a meno di 15 km dall'arrivo poi si fa un po' sorprendere in discesa e finisce col perdere il treno buono. Un corridore che forse non è ancora riuscito ad esprimere al meglio il suo potenziale: sarebbe bello vederlo all'opera in una squadra più competitiva con alcuni compagni in grado di aiutarlo nei finali di corsa.

Kim Kirchen - 5,5
Di solito col brutto tempo di esalta ma il suo periodo di forma non perfetta continua: si va vedere nel gruppetto con Kreuziger e Fedrigo ma sempre quello meno convinto nell'inseguimento e alla fine, nonostante il suo ottimo spunto veloce, non prova neanche la volata. Dopo l'infortunio in California è sempre a rincorrere la condizione migliore: riuscirà a trovarla per le ultime gare della stagione?

Samuel Sánchez - 4
Dove essere il leader dell'Euskaltel ma non prova nemmeno una piccola azione in discesa e alla fine il migliore dei baschi è Ruben Pérez (6+ per lui, nono all'arrivo). Il Campione Olimpico continua così la sua stagione tutta incentrata sulla Vuelta: magari arriverà in forma e sarà grande protagonista ma sacrificare così molte corse importanti è un po' un peccato