Gilbert ci prova, Greipel delude - Le pagelle della Vattenfall Cyclassics

Tyler Farrar - 9
La Garmin-Slipstream è sempre nel vivo della corsa, piazzando degli uomini in testa al gruppo coi fuggitivi davanti: ecco spiegato il perché. Il veloce Tyler stava benone, e l'accelerazione ai 250 metri dal traguardo l'ha dimostrato. Vittoria ottima non solo per il giovane statunitense, ma anche perché - crescendo un pochino - Farrar potrà essere il più serio antagonista di Cavendish negli anni a venire.

Matti Breschel - 7,5
Prova ad andarsene tutto solo ad una quarantina di km dal traguardo (al terz'ultimo passaggio sul Waseberg), spendendo un po' di energie, ma ha fatto bene: il traguardo ha dimostrato che il danese, per vincere, doveva far fuori i velocisti puri. La corsa invece s'è un po' addormentata nel finale, e l'uomo Saxo si deve accontentare del 2° posto.

Philippe Gilbert - 7
Uno dei più combattivi nel finale: ci prova prima con Nuyens, poi con Manuele Mori, O'Grady e Roche, ma senza fortuna. Prova anche il colpo di coda all'ultimo chilometro, ma il Team Columbia è lanciato e non lo lascia andare da nessuna parte.


Gerald Ciolek - 6,5
Il percorso di questa classica gli piace e gli si addice. Già nel 2006, da Under 23, fece 5°. Oggi sale sul podio (come nel 2007) con una volata sporcata un po' da uno scarto (involontario) di O'Grady (che aveva appena finito di lavorare per Breschel).


Davide Viganò - 6,5
Il 6° posto all'arrivo lo erge a miglior italiano della gara, considerando anche che mette il naso fuori nel finale provando ad inseguire un tentativo di Muravyev (col quale si pure ostacola). Se nel 2010 la Fuji dovesse sostenere un calendario di gare un po' più programmabile, il lombardo potrebbe crescere davvero bene.

Marco Bandiera - 6+
Si incolla a Cancellara quando la locomotiva svizzera accelera a circa 25 km dal traguardo. La sua è un'azione intelligente, perché allo sprint non sarebbe stato per niente battuto in partenza rispetto al possente Fabian ed anche perché la Lampre - priva di Ballan, Cunego e Gasparotto - ha consentito ai propri giovanotti di fare corsa ognuno per sé. Inoltre, all'arrivo si piazza 9°.

Nicolas Roche - 6+
Inserito tra i partenti all'ultim'ora, il campione irlandese si fa vedere spesso davanti. Tattica gagliarda di corsa che gli permette di beccare per due volte azioni interessanti, anche se poi il lavoro non viene concretizzato.


Fabian Cancellara - 6
Probabilmente l'azione di Breschel a 40 km dall'arrivo avrebbe dovuto farla lui, ma comunque la Saxo Bank ha perso soltanto per l'ottimo sprint di Farrar, quindi non è che ci sia granché da recriminare.


Sergio De Lis - 6
Autore della fuga di giornata con l'ucraino Krivtsov dell'AG2R La Mondiale, menzioniamo volentieri il volenteroso basco dell'Euskaltel-Euskadi. Concludono ultimi, appaiati.



Francesco Gavazzi - 5,5
Designato dal team come leader per la corsa tedesca, il valtellinese ha forse un po' patito la pressione, anche se la sua squadra s'è mossa davvero bene (prima con Bandiera, poi con Mori). Allo sprint poteva fare qualcosa di più, ma anche da corse simili si può e si deve imparare qualcosa.

Daniele Bennati - 5
Prova a seguire lo scatenato Gilbert lungo l'ultima ascesa del Waseberg, ma quel tentativo gli mette un po' le gambe in croce, visto che in volata riesce appena a scalzare dal 7° posto Sabatini, che era l'ultimo uomo dell'aretino. Discreta la prova di Guarnieri (6+), decimo al traguardo.

Edvald Boasson Hagen - 4,5
Ci si aspettava qualcosa di più dal norvegese, ma magari il clima non troppo rigido di Amburgo non l'ha favorito. Probabile anche una brutta incompresione col velocista Greipel, visto che entrambi spariscono negli ultimi 800 metri.


Jurgen Roelandts - 4,5
In Polonia era sembrato gagliardo anche in salita, mentre oggi non doveva aver evidentemente una grande gamba, visto che è stato proprio il compagno Gilbert ad animare particolarmente le acque.



Tom Boonen - 4
Il bel Tom ancora non trova quel colpo di pedale che possa consentirgli di tornare a battagliare con quelli che fino a qualche tempo fa erano i suoi avversari. La volata, alla fine, la fa Allan Davis (6+ per l'australiano).


André Greipel - 3
Vista l'assenza di Cavendish e l'altimetria del percorso, nonché la cittadinanza del colosso del Team Columbia, da tutti Greipel era dato come l'uomo da battere nel caso di arrivo allo sprint. E invece scompare dalle posizioni di testa a 600 metri dal traguardo, perdendo le ruote buone e finendo addirittura in 29esima posizione. Un grosso buco nell'acqua, perché vincendo poteva anche fare la voce un po' più grossa in seno al team.