Scarponi Express - Il marchigiano ribalta la classifica

Forse non eravamo più abituati, ma bisogna dire che in questo primo scorcio di stagione i corridori ci stanno facendo divertire parecchio, soprattutto per lo spettacolo offerto in corsa; un paio di giorni or sono, proprio da queste pagine, avevamo un po' criticato questa Tirreno-Adriatico, ma oggi nei 235 km tra Civitanova Marche e Camerino abbiamo ritrovato tutti quei fattori che erano stati la caretteristica delle tappe della Parigi-Nizza: salite impegnative, strappi insidiosi, discese tecniche e, soprattutto, la voglia dei corridori di renderla dura.
La frazione è partita subito con un buon passo e dopo 16 km si sono avvantaggiati Carrara (Vacansoleil), Longo Borghini (Barloworld), Maaskant (Garmin), Madrazo (Caisse) e Martínez (Euskaltel): il vantaggio, in termini di minuti, è rapidamente salito fino alla doppia cifra, ma km dopo km il gruppo si è svegliato e questo margine si è lentamente assottigliato; ai piedi della salita più dura di giornata, i circa 15 km che portavano il gruppo ai 1455 metri del Sasso Tetto, il distacco del gruppo era ancora di 9'.
Sulle prime rampe di salita un forcing degli uomini Liquigas aveva già fatto staccare molti corridori, ma il primo a scattare, a circa 8 km dalla vetta e a 51 dall'arrivo, è stato Danilo Di Luca, seguito poco dopo da Michele Scarponi, che nella generale occupava la terza posizione ad appena 21" da Klöden. Un attacco serio e convinto, a questo punto della tappa, visto che il marchigiano della Diquigiovanni lascia sul posto anche l'alfiere della LPR, mentre dal gruppo si avvantaggiano Basso, Nibali e Garzelli che, a loro volta, raggiungono e staccano Di Luca, mentre dietro Klöden e Lövkvist, i primi due della classifica, vanno in difficoltà: Scarponi si fa giustamente riprendere dai tre inseguitori, mentre in testa alla corsa il basco Egoi Martínez saluta i compagni di fuga e tenta l'avventura solitaria. In cima al Sasso Tetto l'uomo dell'Euskaltel conta ancora 3' di vantaggio sul quartetto composto da Basso, Nibali, Garzelli e Scarponi, mentre il gruppo della maglia azzurra Klöden e di tutti gli altri uomini di classifica è segnalato a 4'45" dalla testa: Scarponi è così leader virtuale della corsa, mentre dietro Iglinskiy e Siutsou non riescono a far recuperare terreno ai propri capitani.
A 20 km dall'arrivo i quattro inseguitori hanno ancora un ritardo di circa 1'50" dal fuggitivo, mentre il gruppo Klöden perde ancora ed è segnalato a 3'33": a circa 17 km dal traguardo, in un tratto di discesa, Basso fa il buco per il compagno di squadra Nibali e il siciliano s'invola tutto solo alla ricerca di un successo di tappa e della leadership in classifica, visto che al mattino in suo distacco da Scarponi era di 46". Il tentativo dello "Squalo dello Stretto" è apprezzabile; Scarponi e Garzelli tentano di limitare i danni, ma il distacco sale a 21": purtroppo per Nibali, però, gli ultimi km presentano ancora molte insidie e a 8 km dal traguardo di Camerino, sulla salita di Santa Barbara, viene ripreso insieme ad Egoi Martínez e pagherà lo sforzo effettuato, staccandosi solo qualche centinaio di metri dopo; nel frattempo il gruppo di Klöden recupera qualche unità, ma il distacco, prossimo ai due minuti, è troppo elevato per poter sperare di tornare in corsa per i giochi di classifica.
Tutto si decide negli ultimi 4 km, tutti in salita: ai 2,5 km Basso prova un paio di accelerazioni senza successo; a questo punto però sembra quasi inspiegabile vedere il varesino sempre in testa a tirare il trio di attaccanti pregiudicando così le già poche chance di vincere la tappa. Nel finale le pendenze toccano anche il 12% ed è Scarponi a vincere la tappa grazie ad uno scatto secco negli ultimi 150 metri, che ha costretto al secondo posto il più veloce Garzelli. Il gruppo intanto rimonta con Di Luca che si esalta sulle pendenze dell'ultimo km e va a prendersi un bel quarto posto a 1'09" dal vincitore.
Con questo successo di tappa Scarponi ipoteca quindi anche il successo finale di questa Tirreno-Adriatico, che domani si concluderà col classico circuito di San Benedetto del Tronto, tutto dedicato ai velocisti: questa stagione potrebbe essere quella del rilancio totale per lo scalatore marchigiano, che da queste belle prestazioni potrebbe trovare fiducia e morale anche in vista di un Giro d'Italia da correre tutto all'attacco con il compagno di squadra Simoni.