ScarpHoney, tutto è miele - Seconda fuga buona per Michele
- GIRO D'ITALIA 2009 [1]
- Danny Pate [2]
- Dmytro Grabovskyy [3]
- Dries Devenyns [4]
- Francesco Masciarelli [5]
- Félix Rafael Cárdenas Ravalo [6]
- Gabriele Bosisio [7]
- Giovanni Visconti [8]
- Jason McCartney [9]
- Kevin Seeldraeyers [10]
- Michele Scarponi [11]
- Thomas Voeckler [12]
- Yaroslav Popovych [13]
- Uomini [14]
Quando tra qualche anno gli almanacchi descriveranno il Giro 2009, non potranno non riportare un fatto incontrovertibile: che questa è stata la corsa un po' anche di Michele Scarponi.
Il marchigiano ha ottenuto oggi a Benevento il suo secondo successo di tappa nel Giro del Centenario che l'aveva già visto esultare a Mayrhofen, nella sesta frazione. Come allora, determinante è stata una nutrita fuga che ha preso il largo nella prima parte della giornata: proprio Michelino aveva dato il la all'azione al km 53, e si era portato appresso 24 uomini tra cui Bosisio, Popovych, Visconti, Francesco Masciarelli, Seeldraeyers, Cárdenas, Gavazzi, Quinziato, Voeckler e Bertolini.
Il gruppo ha dapprima lasciato fare, e il margine è cresciuto fino a 6'15" (a 70 km dalla fine); poi i pochi team rimasti fuori dalla fuga (Milram e Fuji, per la precisione) si sono messi d'impegno per recuperare, e in effetti hanno rimesso abbastanza in discussione il risultato, se è vero che a 20 km dalla conclusione il ritardo era sceso a 2'40" (a quel punto anche la LPR stava facendo la bocca alla possibilità di fare la magata, con Petacchi che avrebbe potuto tirare la volata a Di Luca sull'arrivo in leggera salita di Benevento, il tutto nell'ottica di conquistare abbuoni ovunque possibile).
Ma se la fuga fosse stata annullata, che giornata perfetta per attacchi da lontano sarebbe stata? E allora in uno scoppiettante finale, tutto scatti e controscatti, i battistrada hanno dato fondo a tutto quello che avevano per mantenere un margine di sicurezza sul gruppo (che a 15 dalla fine, resosi conto che l'impresa di riagguantare i primi diventava impossibile, ha tirato i remi in barca).
Proprio a 15 km dal traguardo, Grabovskyy ha sferrato un attacco tra gli uomini in fuga, e Bak, Pate, Devenyns, Scarponi, Cárdenas, McCartney e Zeits l'hanno seguito. Un McCartney scatenato (e ben coperto dal compagno Bak) ha provato e riprovato l'allungo negli ultimi 10 km, ma sempre l'americano è stato ripreso dagli immediati inseguitori. L'ultimo tentativo di anticipare lo sprint è stato di Devenyns nell'ultimo km, ma a volata lanciata il belga è stato risucchiato, e ai 200 metri Scarponi ha dato la sgasata che ha lasciato tutti sul posto (Pate e Cárdenas su tutti) e che gli vale, come detto, la seconda tappa vinta in questo Giro.
Domani si arriva in cima al Vesuvio, dove Di Luca avrà forse l'ultima chance per staccare la maglia rosa Menchov, e c'è da scommettere che Danilo, se ne avrà, farà di tutto per scavalcare il russo (che però, a naso, difficilmente cederà qualcosa). Intanto oggi l'abruzzese s'è chiarito con Garzelli, e in qualche modo ha preso le distanze dai fischi di ieri, definendoli non gravissimi ma comunque spiacevoli. Non è il non plus ultra della presa di posizione, ma è già qualcosa. Tiremm innanz.