Gavazzi trova i suoi spazi - LaPanne: Pozzato out, ok Willems

Freddo e pioggia in Italia, manco fossimo in Belgio, e seconda tappa dedicata alle ruote veloci in questa Settimana Lombarda che da domani inizierà a salire - col fuggi fuggi generale dei protagonisti di questi primi due giorni di tappe in linea - grazie alla Vertova-Vertova, 183,6 km che comprendono le tre scalate verso Clusone, ma soprattutto i tre Gpm della Forcella, con l'ultimo scollinamento a circa 15 km dalla conclusione, che sarà preceduta anche dal dentello di Casnigo a circa 4 km dal traguardo.
Cambierà dunque la classifica generale, che vede sempre al comando Alessandro Petacchi, anche se oggi lo spezzino ha preferito non rischiare, non disputando lo sprint a Zingonia per via del manto stradale bagnato; ne ha così approfittato Mattia Gavazzi, che ha sfruttato il lavoro dell'Amore&Vita per Metlushenko ed ha piazzato la sesta vittoria stagionale. Altra terza posizione per l'ex pistard Theo Bos, che migliora il suo andamento su strada ma che evidentemente ancora deve prendere bene le misure con l'asfalto, abituato com'era al parquet dei velodromi, mentre Napolitano si ferma alla quinta posizione (preceduto da Siedler).
La fuga di giornata è stata promossa da Giallorenzo, Rake, Varganov e Kairelis, partiti poco dopo che il gruppo aveva annullato un precedente tentativo di uomini un po' troppo pericolosi come Bernucci, Brutt e Solari (c'erano anche Nosotti, Likhachev e lo stesso Rake). I quattro sono stati ripresi a circa 25 km dal traguardo, perché le squadre degli sprinter non hanno voluto ciccare l'ultimo appuntamento per ben figurare.
Il cattivo tempo ha indotto tanti corridori a non rischiare, è vero, ma ha anche causato parecchi frazionamenti, che però sono stati annullati per via di una caduta all'ultimo chilometro che ha coinvolto - tra gli altri - l'olandese Van Wimden e lo sloveno Kocjan.
Come già detto, domani il primato cambierà padrone, ed in casa LPR si spera già che non cambierà squadra: da Petacchi a Di Luca, il passaggio è quello più logico e quello che, in fondo ci si aspetta. Non saranno d'accordo con noi tutti gli altri avversari dell'abruzzese, che domani proveranno a sovvertire questo pronostico.

Sole e sereno in Belgio, manco fossimo in Italia, ed atto conclusivo della Tre Giorni di La Panne coi 14,7 km a cronometro all'interno della cittadina che dà il nome alla corsa.
Balza agli occhi l'assenza dall'ordine di partenza di Filippo Pozzato che, dopo aver perso la leadership al mattino, ha ben pensato di disertare una prova che avrebbe potuto anche dargli il successo finale, visti i soli 29" che lo separavano dal belga Willems. Sappiamo che ci eravamo promessi di non giudicare la sua scelta almeno fino a domenica, ma francamente ci appare esagerata e quantomeno sconsiderata la decisione di Pozzato di precludersi il successo in una corsa a tappe - seppur breve, brevissima - prestigiosa come quella belga. E non ci si venga a dire che vincere La Panne porta via energie per il Fiandre di domenica, visto che Ballan (nel 2007), ma anche Van Petegem (1999), hanno vinto il Fiandre dopo aver vinto La Panne (o fatto 2°, come lo stesso Van Petegem nel 2003); ed abbiamo citato i due più recenti. Ma anche non vincendo, Hoste (2006) ed ancora Van Petegem (2002) colsero un 2° e un 3° posto dopo la vittoria nella breve corsa a tappe che precede la Ronde. Scemi loro? Eccesso di zelo da parte di Pippo? Non sappiamo. Sappiamo però che, anche dovesse vincere Fiandre, Gand-Wevelgem e Roubaix (glielo auguriamo!), la scelta di oggi di Pozzato non ci trova assolutamente d'accordo.
Ma torniamo alla corsa: al primo intermedio, Wiggins mette già le cose in chiaro, dando 10" a Westra e 18" a Posthuma. Anche al traguardo, sarà il britannico della Garmin a festeggiare, chiudendo con 20" sull'olandese della Vacansoleil e 32" su Devolder, che finora si è nascosto alla grande, ma domenica sarà bello pronto in prima fila. Citazione d'obbligo per qualche giovanotto come Ignatiev (9° a 50"), Goddaert (13esimo a 57"), Bodnar (15esimo a 58") ed ancora Van Emden, Cavendish (!), Stamsnijder, Oss, Leezer, Trussov, Bole e Canuti, tutti bravi a contenere il distacco dal vincitore all'interno di 1'14".
La sfida nella sfida era però quella per la vittoria finale, nella quale Willems aveva da amministrare un vantaggio di 45" sul primo avversario (Bozic) e 51" sul primo cronoman in classifica (Posthuma). Anche per il podio e la top ten, la lotta era apertissima.
Alla fine il belga della Liquigas se l'è cavata per 19", relegando Posthuma al 2° posto (dopo la vittoria di un anno fa) e l'altro Rabobank, Tom Leezer, sul terzo gradino del podio a 54" di distacco. Il primo italiano in classifica generale è Manuel Quinziato (4° a 1'00"), pure autore di una cronometro assolutamente sottotono rispetto ai suoi standard (28esimo a 1'15"). Bravo Maaskant (7°), si rivede Hoste (8°); dignitoso il 9° posto del giovane crossista francese Chainel e bravissimo il veneto Finetto a chiudere nella top ten (a 1'22", con pochi decimi in più rispetto al corridore della Bbox) alla sua prima esperienza in terra belga. E la CSF Group può anche recriminare qualcosa, visto che Dall'Antonia - tra i primi 15 della classifica generale fino a ieri - stamattina non è partito per via di un attacco febbrile (40°C e vomito) che l'ha costretto al ritiro; con le sue caratteristiche, l'ex tricolore a cronometro tra gli Under 23 avrebbe potuto anche ambire al podio finale.
Ora l'attenzione si sposta - anzi, si focalizza - sul Giro delle Fiandre, con gli squadroni Quick Step, Rabobank, Silence e Columbia che hanno già iniziato a pensare come poter arginare la straripante condizione di Filippo Pozzato. Ma sarebbe sbagliato limitare la sfida solo a questi protagonisti, dimenticandoci della strepitosa Cervélo di Haussler e Hushovd (e Klier, e Hammond...), della Saxo Bank che ritroverà - seppur non al 100% - Cancellara, di una Liquigas che avrà l'apporto di un Willems motivatissimo, e di una schiera di "isolati" (Maaskant, Rast, Terpstra, Elmiger e altri) che non resteranno di certo a guardare.

Mario Casaldi