Crashstrong! Guaio Lance - Clavicola fratturata per il texano

Questa notizia è in effetti una primizia assoluta: Lance Armstrong è caduto e si è fatto male. Niente di preoccupante in linea generale, la più classica delle fratture "da ciclista", ovvero una clavicola (quella destra). Ma di sicuro una brutta battuta d'arresto sul percorso che stava portando il texano dal rientro alle gare fino all'esordio al Giro d'Italia, corsa mai disputata prima e che l'aveva pure scelto come uomo-immagine per la ricorrenza del suo centenario (il primo Giro, quello di Ganna, è del 1909).
Il fattore di novità è che appunto Armstrong mai si era fatto male cadendo di bici, negli anni del suo dominio incontrastato al Tour de France: qualche ruzzolone si ricorda pure, ma mai particolarmente doloroso: celebre quello del 2003 nella tappa di Luz Ardiden, quando il suo manubrio si incagliò nello zainetto di uno spettatore e Lance si ritrovò per terra: ma, per dire l'incidenza dell'incidente (scusate il gioco di parole), l'americano quella tappa andò poi a vincerla!
Stavolta invece non ci sarà riscatto immediato dopo la caduta di Baltanás (località attraversata dalla Vuelta Castilla y León, gara iniziata proprio oggi: Lance era a centro gruppo quando, a 37 km dal traguardo, è finito per terra rimanendo seduto e ripiegato su se stesso); ma tanta fatica per recuperare in tempo per salvaguardare la sua partecipazione alla corsa rosa: i tempi di convalescenza per una simile frattura non vanno di norma oltre le tre/quattro settimane, quindi Lance dovrebbe riuscire ad essere al via del Giro, il prossimo 9 maggio a Venezia. Il problema sarà recuperare una condizione accettabile, impresa già difficile di per sé (Armstrong non ha brillato particolarmente finora, nemmeno nella Sanremo di sabato) dopo 3 anni di inattività.
Se non temessimo di fare paralleli insensati, diremmo che l'impresa che gli si prospetta davanti è proprio "alla Armstrong". Ma lasciando sullo sfondo questo concetto, non si può non pensare alla ricaduta che questa vicenda avrà sul prossimo Giro, o perlomeno sull'avvicinamento ad esso.
Perché a questo punto la già sterminata narrativa sul rientro in gara di Lance si arricchisce di un nuovo spettacolare capitolo: ce la farà a recuperare in tempo per onorare l'invito di Zomegnan? Ecco, la corsa contro il tempo ha in sé tutte le caratteristiche per tenere avvinti un bel po' di spettatori; o lettori, nel caso della Gazzetta dello Sport, per la quale immaginiamo nel prossimo mese paginate sulla rincorsa del texano, sugli allenamenti sui rulli senza poggiare le braccia, sulla grande forza di volontà che farà sì che Armstrong si presenti puntuale a Venezia. Nè mancherà, probabilmente, un'intervista a Tyler Hamilton, amico di Lance che il citato Tour 2003 lo portò a termine (onorevolissimamente, con una vittoria di tappa e un quarto posto nella generale) proprio con una clavicola fratturata, e che spiegherà al più famoso collega come si fa per resistere al dolore in queste circostanze.
Insomma, quello che rischiava (in certa misura rischia ancora, visto che gli uomini - anche Armstrong - non sono macchine) di essere un problema serio, facendo saltare il grosso nome sui cartelloni del Giro 2009, ha però in sé tutte le caratteristiche per accentrare ancora di più le luci dei riflettori sul corridore e di conseguenza sulla corsa rosa. Per carità, non criticheremo certo Zomegnan e soci se avranno il cinismo di vedere di questo imprevisto il lato rivendibile al popolo dell'audience.
Di sicuro da ogni direzione gli sforzi saranno verso il recupero di Armstrong in tempo per maggio, anche se fatalmente a questo punto il texano avrebbe ben poche velleità di essere protagonista. E, pur col rispetto per il collega fratturato, c'è da scommettere che un paio (almeno) di big del gruppo non si saranno commossi oltre misura quest'oggi: Contador vede riaffermata la sua leadership in Astana in chiave Tour; e Basso, senza il suo competitor ufficiale, si ritrova proiettato su un Giro che - malgrado il lungo stop da cui è reduce: non fa un GT dalla corsa rosa 2006 - a questo punto farà fatica a non vincere.