Hai voluto la bicicletta? - Scopriamo il mondo di Mirko Selvaggi
- Amica Chips - Knauf 2009 [1]
- Cycle Collstrop 2008 [2]
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Per Mirko Selvaggi, classe 1985, il 2009 sarà il secondo anno da professionista. Dopo una stagione passata a temprarsi in Belgio, nella palestra del ciclismo, sarà alla corte di Beppe Martinelli per difendere i colori dell'Amica Chips-Knauf. Vediamo di conoscerlo meglio...
Mirko, non è cosa usuale passare professionisti in una squadra belga...
«Sì, hai ragione (ride)! Era da un po' che cercavo squadra in Italia per passare professionista, ma con scarso successo. Alla fine sono riuscito a mettermi in contatto con la Cycle Collstrop e non c'ho pensato due volte ad accettare la loro proposta».
È stata una buona scelta?
«Certamente! È proprio vero che correre in Belgio è tutta un'altra cosa. La cosa che mi ha più impressionato è stato il calore del pubblico che, invece, in Italia, piano piano sta scemando».
Nessun problema? Tipo la comunicazione con i compagni e i d.s...
«All'inizio è stato quasi un trauma. Parlavo inglese, ma molto poco per cui c'è voluto un po' per iniziare a capire e a farmi capire dallo staff e dai compagni. Per non parlare degli ordini che ricevevo in corsa per radio (ride)... Ma alla fine mi son trovato bene con tutti, da Wesemann a Kopp, a Lagutin, a Bozic, tutti mi hanno insegnato tanto e so già che quest'esperienza mi tornerà utile in futuro».
Focus su due momenti della stagione 2008 : il giorno in cui sei andato più forte...
«Di sicuro al Campionato Italiano. Ero nella fuga buona che è stata ripresa nel finale e poi sono arrivato nel gruppo dei migliori. Credo proprio che quel giorno, con un po' di fortuna in più, avrei potuto provare il colpaccio».
...e il giorno che ricordi con più piacere.
«Anche qui non ci sono dubbi e dico Giro delle Fiandre. Una valanga di emozioni sottolineate anche dalle condizioni meteorologiche. Siamo partiti con il sole, poi pioggia, poi neve e siamo arrivati ancora col sole. E nonostante tutto il pubblico era lì ad incitarci e a trascinarci col suo calore. Veramente indimenticabile! Chissà, un giorno...»
Progetti per il 2009?
«In questi giorni sto conoscendo quelli che saranno i miei compagni di squadra e tutto lo staff che mi accompagnerà per questa mia prima avventura da professionista in Italia. Mi sembra veramente un gruppo ben assortito, con ragazzi provenienti da tante parti del mondo e credo che insieme si potrà fare molto bene. Personalmente mi piacerebbe vincere una corsa, senza particolari preferenze...»
Ti mancherà non poter correre il calendario belga?
«Un po' sì, ma sicuramente fare quello italiano mi darà nuovi stimoli per far bene».
Che tipo di ciclista ti definiresti?
«Sicuramente passista e, se sto bene, riesco a superare senza fatica anche salite non lunghissime».
Oltre a essere un ciclista professionista cos'altro fai nella vita?
«Nel periodo delle corse non riesco a fare molto altro perché se si vogliono fare le cose per bene, le giornate passano tra bici e riposo. D'inverno mi piace molto divertirmi sulla neve, con il mio snowboard».