Giro Donne: ancora una (Ri)volta - Ecco Giuseppe Rivolta, organizzatore del 18esimo Giro femminile
[3]«Non potevo dire di no, il Giro femminile mi è rimasto nel cuore»: queste parole dicono tutto. Sono parole di Giuseppe Rivolta, l’uomo a cui la Federazione ha assegnato l’onere e l’onore di organizzare, e definitivamente rilanciare, il Giro d’Italia femminile, la gara a tappe più importante del calendario in gonnella dell’Uci.
Rivolta, nativo di Sovico, ha ricevuto l’incarico circa due mesi fa ed in due mesi è riuscito, pur tra mille difficoltà a metter su il tracciato, cosa davvero difficile da fare: «Se questo me lo dicono gli altri non può che farmi piacere - spiega il patron - perché i tempi sono stati davvero strettissimi».
Come si è giunti all’assegnazione del Giro?
«Mi ha telefonato di persona il Presidente federale, Renato Di Rocco - confessa - chiedendomi di riprendere l’assegnazione del Giro che avevo già organizzato in passato. Ho atteso a dare la conferma ufficiale della cosa, ma in cuor mio sapevo che avrei detto sì perché, come ho già raccontato, la Corsa rosa femminile mi è entrata nel cuore. Penso che qualcuno, presumo qualche squadra, abbia fatto il mio nome alla struttura federale, e la Federciclismo ha creduto di rivolgersi a me».
Si tratterà di una operazione ‘one shoot’ o è stato abbozzato un progetto atto a rilanciare definitivamente la competizione anche nel futuro?
«Il Presidente Di Rocco mi ha detto che avrebbe piacere che sia io ad organizzare il Giro per tutta la durata del suo mandato presidenziale - dice - lo ripeto, questa corsa è parte di me».
Rivolta organizzò la corsa dal 2002 al 2005, dapprima lo fece al fianco di un altro nome di spicco quale è Antonio Bertinotti della Ac Arona, e negli ultimi due anni lo fece da solo, con le vittorie che in queste 4 edizioni andarono per due volte alla elvetica Nicole Brändli (a Venezia nel 2003 ed a Milano nel 2005) e per una volta alla gallese Nicole Cooke (a Milano nel 2004) ed alla russa Svetlana Boubnenkova (a Gorla Minore nel 2002).
«Noi non siamo una organizzazione professionistica - confessa Rivolta - siamo organizzatori dilettanti e cerchiamo di fare il meglio possibile a seconda dei nostri standard, le difficoltà ci sono, ma si cerca di superarle».
Il tracciato sembra spettacolare ma certamente lontano dall’essere duro.
«Cerchiamo di organizzare una corsa a dimensione umana; ecco io questo lo definirei "un Giro a dimensione umana”».
La partecipazione però sembra davvero essere di livello estremamente importante.
«Certo - dice - posso dirlo con certezza. Avremo al via tutte le più grandi campionesse. Le prime 15 atlete del ranking Uci verranno a giocarsi il Giro. Una partecipazione davvero qualificata, basti pensare a Marianne Vos, Edita Pucinskaite, Nicole Brändli e Nicole Cooke per quanto riguarda le atlete di classifica, ma anche a ragazze come Giorgia Bronzini, tanto per citarne una; le cacciatrici di tappe».
Via al Giro quindi, un Giro organizzato in un mesetto e mezzo. Auspichiamo che sia la "puntata pilota" di un programma che duri nel tempo e negli anni. Con patron Rivolta e magari anche con chi potrebbe, perché no?, affiancarlo nel più classico dei motti: “l'unione fa la forza”.
L’obiettivo è uno solo: il Giro è la corsa Uci più importante al mondo, ma il rischio che una Grande Boucle, una Route de France o un Tour de l’Aude, possa(no) sovrastarla c’è e sarebbe davvero brutto.
Buon lavoro a Rivolta, la parola alla strada.
Gianluca Trentini