Marianne Vos vince la Freccia Vallone - A Giorgia Bronzini il GP Liberazione di Crema

Il fenomeno di Babilonbroek: eccola Marianne Vos. Ecco il lampo iridato che spiana il Muro di Huy e si va a prendere la prima grande classica stagionale dopo aver patito l’inizio semplicemente grandioso della gallese Cooke.
Stavolta Nicole ha dovuto soccombere allo scatto secco e rabbioso di Marianne che, con indosso la maglia delle maglie, centra il successo pieno.
Lungo le salite mitiche delle Ardenne ci provano in molte, ma il duello più atteso è proprio tra la Cooke e la Vos. Alla gallese è rimasto negli occhi il superbo sprint di Marianne a Salisburgo e cerca in tutti i modi di vendicarlo sportivamente. Molto positivo, davvero, il lavoro del Team DBS Bank, che cerca di piazzare in ogni fuga una sua atleta.
Lungo la côte finale che porta a Huy, dopo precedenti attacchi di atlete come Kristin Armstrong, Svetlana Boubnenkova e Sara Carrigan, parte Eva Lutz; la va a prendere Nicole Cooke, ma con uno scatto importante torna sotto Marianne Vos, con Amber Neben e Regina Bruints. Il gruppo torna sotto, spinto dalle atlete della T-Mobile.
Nicole Cooke cerca di allungare, ma la Vos è semplicemente imperiale; la salta e va a prendersi un altro successo importante nella sua ancora giovane carriera di diciannovenne. Al secondo posto arriva Nicole Cooke, che mantiene i gradi di leader di Coppa; terza Judith Arndt, a dare un senso al lavoro delle compagne.
E le italiane? Ci si deve accontentare del piazzamento al nono posto del tricolore di Fabiana Luperini, già più volte dominatrice di questa corsa nel passato. Quindicesimo posto per la Guderzo e diciannovesima piazza per la Baccaille.
«È stato bello vincere qui - ha spiegato la vincitrice dopo la corsa -, perché essere primi alla Freccia Vallone dà una sensazione speciale. Poi è la mia prima vitoria in Coppa del Mondo e sono soddisfattissima».
Brava Marianne, un lampo color arcobaleno. Un grande show in attesa del Rebellin che sarà. (Gianluca Trentini)

In Italia, nel frattempo, in quel di Crema, si disputava la ventiduesima edizione del Gran Premio Liberazione, ed è stata una potentissima Giorgia Bronzini ad aggiungere il proprio nome all’albo d’oro della corsa organizzata dal Gc Arci cremasco.
La piacentina ha preceduto sul traguardo lombardo le due portacolori del team Michela Fanini Record Rox, Grete Treier, campionessa estone, e Annalisa Cucinotta, friulana, terza al traguardo a completare il podio.
La corsa ha visto al via 128 atlete, partite per coprire 12 giri di un circuito pianeggiante, per un totale di 120 km. Molte le formazioni che potevano schierare discrete velociste, e proprio per questo la gara è rimasta cucita dall’inizio alla fine. Scarsi e privi di consistenza i tentativi di allungo prontamente arginati dal plotone, che è riuscito a portare così le ruote veloci allo sprint, come da tradizione per la corsa di patron Angelo Bassi.
Come detto, a spuntarla è stata l’atleta del team Safi-Pasta Zara-Manhattan, protetta da un’ottima Alessandra Borchi, che l’ha tenuta coperta durante gli ultimi chilometri e l’ha pilotata sul rettilineo finale tirandole una magnifica volata. Volata nella quale la Bronzini è riuscita a scaricare tutta la potenza di cui dispone.
«Una vittoria da condividere assolutamente con la squadra – afferma Giorgia dopo l’arrivo – che è stata eccezionale nel controllare la corsa e nel portarmi allo sprint nella posizione migliore».
Per Giorgia Bronzini si tratta del terzo successo stagionale, che conferma quindi uno splendido stato di forma, dopo quelli ottenuti in Olanda al Novilon Internationale Damesronde van Drenthe e in Belgio al GP Dottignies, vittorie tutte collezionate battendo le avversarie in volata.
Nella corsa riservata alle juniores invece, affermazione di Valentina Scandolara, anche per lei la terza dell’anno, che precede allo sprint Federica Primavera (nuova campionessa lombarda di categoria) e Gloria Presti.
Molto soddisfatto della giornata il coordinatore organizzativo Angelo Bassi, che esprime la propria felicità per la vittoria della Bronzini, che «mantiene alto il valore della corsa e contribuisce ad arricchire un albo d’oro già ricco di nomi altisonanti». Soddisfatto anche per la partecipazione di numerose squadre e atlete di riferimento, aspetto che fa sì che la corsa possa continuare a tutti gli effetti ad essere considerata una classica del panorama nazionale ed internazionale.