Giro d'Italia Donne, ci siamo quasi - Andiamo a scoprire il probabile tracciato della corsa Rosa femminile

Assegnato in extremis a Giuseppe Rivolta ed alla sua Associazione Ciclistica Sovico, il Giro d’Italia femminile è in via di definizione. Qualche ufficializzazione, qualche indiscrezione e tanto altro ancora fanno già presagire quale potrà essere il tracciato di gara sul quale Edita "Peter Pan" Pucinskaite rimetterà in gioco la sua Maglia rosa conquistata in vetta al Ghisallo.
Sta lavorando bene il patron del Giro, che già nel passato ha realizzato ottime edizioni della corsa Rosa femminile, e non ci ha messo molto a preparare un tracciato che sarà definito più in là, ma che si preannuncia davvero interessante.
Già ufficiale che la corsa partirà dal Veneto, terra di ciclismo; grazie a Maurizio Fabretto, il Giro Donne partirà da Crocetta del Montello, sulle strade tanto care a Joop Zoetemelk, con il classico cronoprologo individuale. Da qui ecco la prima tappa in linea, tutta in Veneto: da Riese Pio X si va a Pontecchio Polesine, frazione pianeggiante di 130 km.
Qualche altra "soffiata" ci ha fatto scoprire anche qualche altra ipotesi: in Veneto potrebbe essere toccata la località di Caerano San Marco, mentre è certo che dalla regione di partenza la corsa muoverà verso Emilia Romagna e Toscana. Poche voci sulle frazioni emiliane, qualcosa di più, ma nessuna ufficialità, sulla Toscana: sarebbero toccate le località di Lari e di Buti, il paese di Fabiana Luperini. Addirittura i ben informati vorrebbero poi una cronoscalata molto suggestiva da Buti al Monte Serra, palestra di ‘Nostra Signora della Montagna’ Fabiana.
Altra grossa indiscrezione vorrebbe in Toscana un importante arrivo in salita, sulla vetta dell’Abetone, ma anche qui di conferme non ce ne sono. Dalla Toscana, ecco il Piemonte e la Lombardia per il gran finale: in lizza alcune località della provincia di Cuneo (si parlava di Limone Piemonte), mentre sarà quasi certamente (manca solo l’ufficialità) toccata la città di Novara, prima di passare in Lombardia con una tappa tutta varesina che Mario Minervino, patron del classico Trofeo Binda, ha voluto a Cittiglio; percorso già fatto, con le salite di Brinzio, Arcumeggia e Rebolgiane da affrontare più volte, per un totale di 103 km.
In Lombardia, prima del gran finale a Sovico, città di patron Rivolta, si profilerebbe una tappa a Cornaredo, nell’hinterland milanese.
Insomma, il Giro nasce, e Giuseppe Rivolta merita un complimento; saper metter su un Giro d’Italia in due settimane è qualcosa di davvero notevole. Ora, non resta che attendere la presentazione del percorso, di un tracciato che, sentiti i rumor che corrono, sembrerebbe davvero essere molto interessante.

Gianluca Trentini