Finalmente ce l'ha fatta! - Chavanel vince l'agognata tappa

Guardatela, la sua esultanza scomposta e travolgente. Guardate il suo ghigno beffardo prima della volata, e le lacrime di commozione dopo la vittoria. Guardate Sylvain Chavanel e il suo primo indimenticabile successo al Tour de France, e poi provate per un attimo a pensare se non fosse riuscito a superare la tenace resistenza di Jérémy Roy allo sprint dopo un'interessante fuga a due: come minimo, il governo francese avrebbe dovuto istituire un'unità di crisi per occuparsi in maniera adeguata del suo caso.
Il caso di un 29enne ex grande promessa e attualmente corridore medio (che non vuol dire ancora mediocre), che aveva un sogno: vincere una frazione al Tour. E per coronare questo sogno negli ultimi anni è andato in fuga, o ha tentato attacchi disperati nei finali di tappa, con una frequenza paragonabile a quella delle giornate di sole nel Sahara. Risultato, sempre ripreso. O battuto da qualche compagno d'avventura. Comunque, depresso.
E da oggi invece splende un nuovo sorriso sul volto di Chavanel, che è andato in fuga per la milleeunesima volta, e finalmente a Montluçon ha raggiunto l'obiettivo tanto sospirato. Prima di lui si erano mossi Schumacher, Fedrigo, Egoi Martínez e il nostro Ballan, a rappresentare l'Italia e una Lampre che ieri sera aveva perso Cunego: dopo la caduta nella tappa di Saint-Étienne (e la conseguente via crucis di Damiano fino al traguardo, tagliato in ultima posizione), il veronese è stato convinto dai medici ad abbandonare la corsa. Speriamo che Cunego si riprenda da qui a Pechino, dove sarà pedina centrale della nazionale italiana.
Dicevamo dei 4 in fuga: il gruppo non ha concesso troppo spazio al loro tentativo, e infatti Ballan e compagni sono stati ripresi dopo 60 km di inseguimento forsennato da parte del plotone. Al km 80 (a 85 dal traguardo) si è allora mosso Sylvain, e quando anche il suo connazionale Roy l'ha raggiunto, il gruppo ha dato il via libera: i due hanno guadagnato 5', difendendo fino alla fine un utile margine su squadre di velocisti troppo sonnacchiose per organizzarsi. E in volata Chavanel ha avuto la meglio.
Domani si decide il Tour: nella crono di Saint-Amand-Montrond (53 km) Evans proverà a staccare Sastre del 1'34" che li separa in classifica. Anche Menchov, più indietro (a 2'39"), giocherà le sue carte, anche se le possibilità del russo sono scarsine. Più probabilità ha Sastre di difendere la sua maglia gialla, ma per essere franchi anche questa è un'impresa che pare non facilmente realizzabile. Gli altri avventori della zona podio (Frank Schleck e Kohl) avranno già tanto daffare per difendere la posizione acquisita (al momento sono secondo e terzo), mentre Vande Velde, che a cronometro va bene, pare lontanuccio anche dal gradino più basso del suddetto podio. Nell'orticello azzurro, Nibali non dovrebbe avere grossi problemi a difendere il suo posticino nei 20, e se gli va di extralusso potrebbe anche ambire alla top 15 della classifica: ha da superare quattro uomini, il più lontano dei quali (Astarloza) ha 5'32" sul siciliano. In pratica, Vincenzo dovrebbe davvero fare la crono della vita.