Col caldo, un po' di Gin - Vince Ginanni. Solo in 19 all'arrivo

Vincere da neopro' è esclusiva di pochi corridori. Di solito, tutta gente che poi continua ad andar forte. E se pensiamo che questo neopro' è passato nel team di Gianni Savio con l'etichetta del vincente, capiamo come la personalità di questo toscano classe 1985 sia assolutamente spiccata, se è vero che la vittoria di oggi arriva a condire una stagione già buona in cui spiccano un paio di piazzamenti in Turchia ed il 2° posto a Larciano.
Ginanni ha costruito il suo successo a 2,5 km dall'arrivo, quando se n'è andato su uno degli ultimi strappi del circuito mangia&bevi carnaghese. Il più lesto a seguirlo è stato Pfannberger, campione nazionale austriaco che la Barloworld ha acquistato dopo lo scorso mese d'agosto, nel quale l'allora corridore della Elk Haus-Simplon si era reso assoluto protagonista nelle varie classiche del calendario italiano.
È rientrato un po' dopo, ma si è giocato - eccome! - la corsa anche Matteo Montaguti, reduce dai freschi piazzamenti ai Campionati Italiani su pista nei quali l'atleta della LPR Brakes-Ballan ha conquistato il 2° posto nell'americana e nell'inseguimento a squadre e il 3° posto nella gara dietro derny. L'ulteriore conferma, insomma, di come la pista non sia disciplina fine a sé stessa (e per questo abbandonata da tanti, istituzioni in primis), ma sia attività che può (deve?) andare di pari passo con l'attività su strada, che male certamente non fa, anzi.
Il vincitore avrà benedetto la giornata di grazia di Valerio Agnoli, il giovane corridore della Liquigas che si è messo al servizio di Murilo Fischer (4°, ha regolato il gruppetto inseguitore giunto a 16"), quando per qualche chilometro avrà sicuramente rivissuto la scena che lo ha relegato al 2° posto di Larciano: l'allungo di Eddy Ratti.
Il corridore della Nippo-Endeka quest'anno si è specializzato nelle azioni negli ultimi 10 km: non solo Larciano, ma anche la tappa di Toscolano Maderno al Brixia Tour, ed ora il GP Carnaghese; la verve di Agnoli ha spento però le ambizioni del capitano del team diretto da Fabbri (in attesa di Martinelli), che poi - viste le energie spese - non è riuscito a seguire lo scatto decisivo dei tre che sono finiti sul podio.
Parecchio attivi anche l'autoctono Paolini ed il laziale Sestili, così come Reda, subito però rintuzzati dal lavoro di Serramenti Diquigiovanni e Liquigas.
Serramenti Diquigiovanni che, dopo il successo del catanese Anzà al Brixia Tour (con l'affermazione sul Maniva), si (ri)candida come una delle squadre più forti per il calendario agostano italiano, nelle corse che che lo scorso anno decretarono la grande annata di Alessandro Bertolini e la successiva convocazione dell'esperto trentino al Mondiale di Stoccarda (dove fu eccezionale).
Unica nota negativa, i tanti ritirati: addirittura 151. Va bene il caldo, va bene essere tagliati fuori dai giochi, ma vedere una corsa di categoria 1.1 con un ordine d'arrivo completo di soli 19 corridori non è il massimo della vita, né per gli organizzatori (crediamo) né per i tifosi (e di questo ne siamo certi).
Anche perché il GP Carnaghese è da quest'anno inserito nella neonata challenge denominata Giro delle 3 Regioni (che vivrà domani e dopodomani gli altri due appuntamenti con il GP Nobili e l'Appennino) che offre anche degli ulteriori premi agli atleti ed alle squadre che fanno bene. Insomma, un po' di buon senso sarebbe veramente opportuno.