Alessandro II di Liguria - Bertolini ancora re dell'Appennino

La corsa più dura, il Giro dell’Appennino, di nuovo ad uno dei più duri: Alessandro Bertolini. Per il secondo anno consecutivo il trentino della Diquigiovanni Androni ha dominato la classica genovese, domano gli avversari, il caldo ed il Passo della Bocchetta.
Corsa divertente, accesa fin dall’inizio, con tanta grinta da parte dei partecipanti (buono il cast con squadre da tour come CSC, LPR, Liquigas, Barloworld e Lampre e le solite bande Savio e Reverberi) ma nessun’azione andata in porto nei primi 60 km, poi un tentativo di tre atleti lungo l’inedita salita di Crocefieschi ed una fuga un po’ più consistente trainata da Pidgorny fino ai piedi della Bocchetta.
Poi si sa, è proprio quest’ultima che da sempre decide l’Appennino ed è stato così anche quest’anno, con un Masciarelli (Francesco, il più giovane) scatenato ed i più in forma al suo inseguimento: Caruso, Anzà, Rubiano Chavez, Froome, Ratti e Bertolini. Quello di Masciarelli è stato un assalto solitario alla salita delle streghe, tanto temerario quanto coraggioso, sicuramente apprezzato dal foltissimo pubblico. La corsa non finisce però sulla Bocchetta; e allora via, a tutta in discesa verso Voltaggio, poi su per la Castagnola, di nuovo in picchiata verso Busalla per affrontare il Passo dei Giovi e planare su Pontedecimo: è stata proprio la discesa finale a lanciare Bertolini e Ratti verso il nuovo arrivo del Giro dell’Appennino.
Sirene, clacson, poi solo la voce dello speaker e la volata, imperiosa, di Bertolini, fortissimo dominatore del suo secondo Appennino: Ratti s’inchina (lui che pedala spinto dalla fede di sicuro sa accettare una sconfitta)Froome insegue senza successo, sarà terzo e miglior giovane. Quarto un fortissimo Rubiano Chavez, scatenato sui tornanti della Bocchetta.
Un vincitore degno, quindi, per una corsa nobile, storica, messa in secondo piano dal calendario pazzo, dal Pro Tour e dalle logiche del ciclismo moderno: il fascino di questa corsa, tuttavia, non andrà mai in secondo piano.

Le reazioni

Alessandro Bertolini: "Sulla Bocchetta ho sofferto parecchio e, sinceramente, non mi aspettavo di riuscire ad andare così forte dopo. Mi sono ripreso benissimo sulle ultime salite e sono riuscito a centrare questa splendida doppietta. Devo dire grazie a tutti i miei compagni che mi sono stato molto vicini, soprattutto Anzà che è stato sempre presente nella fasi decisive della corsa.
Dopo il Giro era un pò stanco, ora punto a fare sempre bene: l'anno scorso proprio dall'Appennino è iniziato per me un periodo di forma strepitosa, quest'anno mi accontenterei anche di meno ma mi piacerebbe molto partecipare di nuovo al Mondiale e poi vorrei fare un gran Lombardia per chiudere la stagione nel migliore dei modi".

Eddy Ratti: "Questa è una corsa che mi piace molto ed è molto adatta alle mie caratteristiche, visto che avevo già fatto 3° nel 2006). Però rispetto agli anni scorsi c'è stata un pò meno selezione infatti dopo la Bocchetta eravamo ancora in tanti a giocarci la corsa. C'erano scatti e controscatti quindi quando ho visto Bertolini allungare in discesa mi sono subito accodato e abbiamo tirato dritto.
Sapevo che in volata sarebbe stata dura ma ho preferito giocarmela nell'uno contro uno anche perché dietro sarei stato solo mentre altre squadre tipo la Barloworld avrebbero avuto un superiorità numerica difficile da gestire.
Sono soddisfatto anche perché non penso che avrei potuto raccogliere di più".

Chris Froome: "Sono molto soddisfatto della mia corsa. Dopo la fantastica esperienza del Tour ero un pò stanco però sul Passo della Bocchetta, con questo caldo, mi sembrava veramente di essere ancora in Francia.
Mi spiace un pò perché quando ho visto Bertolini e Ratti allungare in discesa non sono riuscito ad accodarmi subito e hanno preso quei pochi metri decisivi. Nel finale ho dato tutto ma non ce l'ho fatta a rientrare, un peccato ma sono già molto contento così".

Gianni Savio: "La corsa è andata proprio come avevamo pianificato con Bertolini, Anzà, Moser che si sono fatti trovare pronti nelle fasi decisive. Alessandro è stato come al solito fantastico ma non dimentichiamoci di Scarponi che rientrava oggi alle corse e ha fatto anche lui una corsa molto positiva.
Ora andremo a Pechino con Jackson e José (Rodríguez e Serpa ndr) e speriamo di metterci in bella mostra".