Benna sbatte su Cavendish - Daniele lungo, vince il britannico
- GIRO D'ITALIA 2008 [1]
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Di una cosa bisogna dare atto ad Angelo Zomegnan, organizzatore del Giro d'Italia: è vero, questa edizione 2008 brilla proprio per internazionalità. Per motivi i più vari (tra cui l'autolesionismo del Tour nell'affaire Astana), ma il dato di fatto c'è e ci fa un enorme piacere. Anche perché, con un Giro tanto internazionale, capita che si vada a festeggiare un giovanotto proveniente dall'Isola di Man, britannico di nascita e velocista per vocazione, che a Catanzaro Lido ha trovato la prima vittoria in un grande giro, confermando di essere fortissimo anche su strada e non solo in pista (dove si è recentemente laureato campione del mondo nella specialità della Madison).
È fortissimo, Mark Cavendish, perché a soli 22 anni (li compirà mercoledì 21, a Giro in corso quindi) ha battuto un corridore che fino all'altro giorno sembrava imbattibile, in questo contesto rosa, ovvero Daniele Bennati. Ma il ciclismo non è matematica, e quindi la sconfitta è sempre dietro l'angolo: specie se si sbaglia a valutare il momento in cui partire.
In effetti Bennati, sul lungomare di Catanzaro, si è mosso con un tantino di anticipo, perché non ne poteva più di aspettare che partisse Zabel che gli era davanti. Ma il tedesco, con l'esperienza che tutti gli riconoscono, sapeva che se si lanciava troppo presto trovava il vento contrario ad aspettarlo (e frenarlo), e quindi ha optato per una tattica attendista (che però non gli ha fruttato più del sesto posto).
Bennati invece, forse anche sull'onda dell'ottimismo per il successo di Milazzo, ha pensato di poter fare un solo boccone di tutti i rivali, e si è mosso ai 250 metri. Cavendish, giovane ma già furbetto, era lì acquattato alla ruota dell'aretino, e ai 50 metri l'ha saltato andando a centrare il bersaglio grosso. Bennati, deluso, si è fatto rimontare pure dal tedesco Förster.
Ma la volata non ha avuto tutti gli effettivi in posizione di sparo, visto che ai 600 metri una caduta ha tolto di mezzo alcuni velocisti, tra cui McEwen che non è finito per terra, ma è stato rallentato dal ruzzolone innescato da Nuyens. Il belga della Cofidis ha toccato con la ruota anteriore la posteriore di Dall'Antonia, volando via e trascinando giù lo stesso Dall, e poi Priamo, Serov, Trusov, Hondo (che ha preso una botta paurosa, ma s'è rialzato prima di tutti, essendo fatto probabilmente di gomma), Hayman e Gasparotto. Pareva che la giornata dovesse concludersi senza problemi, e invece anche oggi abbiamo il consueto bollettino di guerra (Nuyens ci ha rimesso la clavicola, e con Zabriskie, O'Grady e McGee è il terzo fratturato di grande livello ad abbandonare la corsa rosa).
Domani la Belvedere Marittimo-Contursi Terme, 203 km, ha un percorso che invita alle fughe (a proposito: oggi è toccato a Verbrugghe, che tutto solo è partito al km 1 per essere ripreso in cima alla salita di Catanzaro, a 20 dal traguardo: aveva avuto anche 11' di vantaggio, e a 35 km dalla fine ne conservava ancora 8', poi il crollo verticale, contestualmente al gran lavoro dei Milram all'inseguimento). Ma ancor più, il traguardo di Contursi Terme chiamerà all'azione Bettini (che oggi ha tentato un breve ed estemporaneo allungo in discesa) e Rebellin, ma anche Riccò e soprattutto Di Luca: occhio quindi, che la maglia rosa di Pellizotti rischia di cambiare padrone, visto che Danilo deve recuperare solo 7", e gli abbuoni possono essere dalla sua parte.
Marco Grassi