Santissima Trinità Show - Ma a Roubaix gioisce solo Boonen
- PARIS - ROUBAIX 2008 [1]
- Quick Step 2008 [2]
- Alessandro Ballan [3]
- Fabian Cancellara [4]
- Filippo Pozzato [5]
- Johan Vansummeren [6]
- Stijn Devolder [7]
- Stuart O'Grady [8]
- Tom Boonen [9]
- Uomini [10]
No, non è stata una scossa tellurica quella che i sismografi parigini hanno registrato stamattina presto: era semplicemente un sospirone di sollievo, emesso all'unisono dai 200 corridori che dovevano correre la Roubaix, e che aprendo le finestre delle loro camere d'albergo si sono resi conto che il maltempo stra-annunciato dai meteorologi non c'era, e invece la regina delle classiche si sarebbe corsa col sereno.
Un elemento in meno, quindi: l'unico, però, perché tutti gli altri ci sono stati, e lo spettacolo è stato eccezionale anche senza pioggia. Ha vinto Tom Boonen, che già aveva conquistato la Roubaix nel 2005; e per ripetersi, il belga ha dovuto piegare la resistenza di due colossi di calibro pari al suo: Fabian Cancellara e il nostro Alessandro Ballan.
I tre più forti interpreti del pavè, una vera e propria Santissima Trinità (e siamo in tema, visto che quella chiusasi oggi viene considerata la Settimana Santa del ciclismo), tre ragazzi ancora giovani (28 anni Ale, 27 gli altri due) che insieme sommavano tre Fiandre e due Roubaix in carniere prima di oggi, e che hanno duellato in maniera magnifica e intelligente negli ultimi 35 km, illuminando con la loro azione le fasi calde della corsa.
Una corsa che aveva perso un protagonista già prima della Foresta di Arenberg (classico snodo fondamentale a 100 km dal traguardo): Filippo Pozzato, caduto (con Flecha) prima del terribile tratto di pavè, è stato costretto a svenarsi per rientrare, e quando ce l'ha fatta (a 65 dal traguardo) non aveva più energie per partecipare alla battaglia che da lì in poi si è scatenata. Per Pippo un'annata nata male, con tre sconfitte nelle tre corse su cui puntava forte in questo avvio di stagione (Sanremo, Fiandre, Roubaix): in che modo potrà raddrizzare il bilancio, il vicentino? Lo scopriremo nei prossimi mesi.
Dicevamo della battaglia: di gambe ma anche di tattica, in una Roubaix con pochi incidenti decisivi (per fortuna). Cancellara ha mandato all'attacco il suo gregario Ljungqvist sul settore di Orchies (-60): era il segnale dell'apertura delle ostilità, visto che fin lì, a parte il passaggio da Arenberg (tutti i migliori davanti e poca selezione, stavolta), e a parte la fuga del mattino (Pronk-Kuyckx-Serov), tutti erano rimasti in attesa degli eventi, nel frattempo pedalando molto veloce (la media alla fine sarà di 43,4 km/h).
L'azione di Ljungqvist non ha provocato nulla, se non la decisione in Hoste, un altro dei favoriti, di rispondere muovendo la pedina Van Summeren: quest'ultimo ha forzato sul tratto di Bersée (-55), e subito in scia al suo attacco ha preso il volo un gruppetto di otto corridori, tutti i più forti: Boonen con Devolder; Cancellara con O'Grady; Hoste con Van Summeren, appunto; il giovane Maaskant; e Ballan.
A prima vista, si è capito che questi 8 non li avrebbe ripresi più nessuno. Non Flecha, che pure ci ha provato con Guesdon e Baldato (che alla fine porterà a casa un gran decimo posto, coronamento della sua quasi ventennale carriera sul pavè); non Pozzato e Quinziato, ormai in riserva (anche il bolzanino aveva dovuto inseguire dopo Arenberg, frenato da un guaio meccanico, e al traguardo sarà tredicesimo); non Hincapie, attardato da una sfortunata foratura. E allora corsa a 8.
Sul settore in pavè di Mons-en-Pévèle (-50) l'attacco di Devolder, vincitore del Fiandre domenica scorsa, mandato di nuovo in avanscoperta dal capitano Boonen: le premesse di un film già visto, coi capitani a marcarsi e l'outsider a fare risultato? No, perché stavolta Cancellara ha voluto (e potuto) correre ai ripari, e ha lanciato O'Grady (primo a Roubaix nel 2007). L'australiano in un lampo si è portato sul campione nazionale belga, e il formarsi di questo duo al comando ha obbligato Hoste e Van Summeren ad un superlavoro per ricucire.
Impresa riuscita a -38, ma a che prezzo? Al prezzo che quando Boonen ha forzato ai 35 km, Hoste non ne aveva più ed è rimasto indietro.
Cancellara e Ballan invece non hanno perso tempo e si sono accodati, a formare quel Trio Meraviglia che avevamo annunciato sopra. L'azione potente e spettacolare, portata avanti di comune accordo, ha permesso alla Santissima Trinità di prendere subito il largo: già sui tratti di Templeuve l'Epinette e Moulin de Vertain (a -34) gli inseguitori avevano accumulato 15" di distacco; da lì in poi non c'è più stata storia, e il distacco alla fine ha superato i 3'.
La logica prevedeva che, una volta consolidato il vantaggio sul quartetto inseguitore (Van Summeren si era staccato dopo il gran lavoro per riprendere Devolder e O'Grady; e questi ultimi a loro volta hanno per qualche chilometro staccato Hoste e Maaskant, prima di essere ripresi nel finale), Ballan e Cancellara provassero a staccare Boonen, troppo più veloce di loro allo sprint. E invece questo attacco non c'è stato: addirittura è stato Tom a forzare sul Camphin-en-Pévèle, e solo sul Carrefour de l'Arbre (a -17) Cancellara ha dato una botta delle sue: Ballan, un po' in difficoltà sui tratti di pavè più duri, si stava facendo sfuggire la ruota dello svizzero, e allora Boonen è intervenuto in prima persona per chiudere, e da lì in poi si è messo in testa a far da sé, per evitare altri allunghi degli avversari.
Un Tom tanto in palla e soprattutto con tanta lucidità da poter controllare e gestire a piacimento la situazione: un gioco di rimpiattino tra lui e Cancellara, sguardi in tralice e controllo spietato. Da tutta questa marcatura che resterà memorabile, Ballan avrebbe potuto trarre il beneficio del terzo gaudente tra i due litiganti. A patto di avere una gamba super, però, cosa che non si è verificata. Dal canto suo, Cancellara forse avrà aspettato qualche mossa di Alessandro, per vedere di attuare una sorta di tenaglia tattica nei confronti di Boonen.
Tutto ciò non è successo, e nel finale è forse mancato il brivido di qualche sciabolata prima dell'arrivo al velodromo: ci fossero stati anche questi attesi attacchi, sarebbe stata una Roubaix storica (e già così è stata bellissima). Ballan, forse troppo generoso quando si trattava di tirare, ha preso in testa la volata, ma Boonen era veramente troppo superiore, e quando all'ultima curva è partito, non c'è stata storia (tanto che Tom ha staccato di ruota gli altri due). Cancellara è riuscito a centrare il secondo posto, ma per Ballan essere salito su un simile podio con due avversari così è una soddisfazione che rimarrà viva.